L'industria farmaceutica padrona della ricerca

Il Giornale Online
Inviata da skorpion75

Negli ultimi 20 anni, l’industria farmaceutica ha esercitato un controllo senza precedenti sui suoi prodotti e sulla ricerca. Un allarme che deve far riflettere sull'uso strumentale della medicina. Sempre più stretto il rapporto tra Università e Industria: un conflitto di interessi che manipola la verità scientifica e può influenzare le linee guida sanitarie

Le ditte finanziano la maggior parte delle ricerche cliniche sui farmaci da prescrizione ed esistono evidenze crescenti sull'alterazione dei risultati in modo da fare sembrare il trattamento in studio migliore e più sicuro. Il problema non è tanto la sponsorizzazione ma piuttosto i termini in cui viene implementata.

Prima degli anni ’80, finanziavano studi: né gli sperimentatori né le loro istituzioni di appartenenza avevano altri legami economici con le ditte sponsor. Più recentemente, invece, le ditte sponsor sono strettamente coinvolte in tutti gli aspetti della ricerca: spesso disegnano gli studi, effettuano le analisi, scrivono i manoscritti, decidono se, quando e in che forma pubblicare i risultati. Oltre ai finanziamenti per gli studi, gli sperimentatori universitari hanno anche altri legami con l’industria: spesso sono dei consulenti pagati, fanno parte di board di relatori e talvolta possiedono delle azioni della compagnia.

Visti i conflitti di interesse che permeano la ricerca clinica, non sorprende sia stato dimostrato che gli studi sponsorizzati dall’industria favoriscono il farmaco sponsorizzato. La pratica di occultare i risultati negativi è stata evidenziata nel corso di cause legali o di congressi ma non dalla comunità accademica. Gli studi clinici pubblicati spesso comprendono dei bias finalizzati a raggiungere inevitabilmente risultati positivi per lo sponsor. I conflitti di interesse possono influenzare le linee guida e le agenzie regolatorie.

Fonte: SIMGNEWS n. 128-2008; Angell M. Industry-sponsored clinical research. A broken system. JAMA 2008; 300: 1069-71.

Tratto da: http://www.aamterranuova.it/article2922.htm