L'occhio invisibile misura l'ansia di tutti

Il Giornale Online

Servirà per stanare i terroristi in procinto di decollare, per scremare qualsiasi luogo sicuro dai malintenzionati, per individuare chi suda troppo. Ci lavorano negli USA, patria di scanner millimetrici e macchine della verità

Guai ad arrivare di corsa all'aeroporto, magari per riuscire a catturare un volo all'ultimo minuto: potrebbe costare una perquisizione e un interrogatorio in una stanza privata, per accertare se di effettivo ritardatario cronico si tratti o di più pericoloso bombarolo. Lo statunitense Department of Homeland Security (DSH) ha infatti mostrato un prototipo di un apparecchio, da abbinare a metal detector o a più perfezionati scanner millimetrici, con cui dotare in futuro i cancelli di ingresso all'imbarco degli aeroporti: analizzando la fisiologia dei passeggeri per determinarne il futuro prossimo.

La “macchina” è figlia di primo letto del poligrafo, altrimenti noto come macchina della verità: con un occhiata rileva battito cardiaco, ritmo respiratorio, temperatura corporea e interpreta questi valori alla luce di un algoritmo ben preciso. Se nel caso dei test da film poliziesco anni 70 si tratta di stabilire se l'imputato dica la verità o stia mentendo, in questo caso l'obiettivo è determinare se si è dinanzi a semplice stress da jet-lag o se invece quel signore sudato che non accenna a smetterla di guardarsi alle spalle non stia in realtà meditando di dirottare il suo aereo su Cuba.

Il tutto sarà racchiuso in un pacchetto discreto, con sensori invisibili all'occhio umano del passeggero ma che lo scruteranno per filo e per segno in un batter di ciglia. Quanto hanno già iniziato a fare, senza l'ausilio della tecnologia, gli addetti alla sicurezza aeroportuale statunitense della Transportation Security Administration (TSA), addestrati ad osservare i cittadini in transito e autorizzati a fermare ed interrogare i più agitati.

Con l'aiuto di FAST (Future Attribute Screening Technology), i funzionari non dovranno più fare affidamento solo sul proprio istinto per scovare gli irrequieti. Ma non mancano le critiche: è l'intero principio del cosiddetto behavioral profiling (profilo comportamentale) a suscitare perplessità all'interno della comunità scientifica. “A determinare la frequenza cardiaca sono molti fattori oltre l'intento ostile – spiega Timotht Levine, esperto della Michigan State University – L'intero principio non sta in piedi”.

Levine chiarisce che questo apparecchio da solo non basterà a individuare un potenziale malvivente senza possibilità di errore, e che anzi potrebbe far aumentare il numero di “falsi positivi” a causa della sua dipendenza da fattori di stress come ritardi e cancellazioni di voli. E non è solo il problema imprecisione a preoccupare gli addetti ai lavori, ma anche la questione della privacy: l'avvocato John Verdi di Electronic Privacy Information Center lo definisce ne più ne meno di un “esame medico” obbligatorio a cui ciascun passeggero sarebbe costretto a sottoporsi a sua insaputa. Un principio che cozza contro talune interpretazioni dei limiti al diritto alla privacy, soprattutto nei paesi di cultura anglosassone.

In ogni caso, FAST si andrà probabilmente ad unire alla schiera di dispositivi sviluppati in questi anni per la sicurezza del trasporto aereo (e non solo), che si sono “giovati” della spinta emotiva post-11/9 dell'occidente. Tra controlli biometrici, chip RFID, Tadar e raggi T stanno trasformando un semplice viaggio in aereo una vera corsa ad ostacoli.

Luca Annunziata

Fonte: http://punto-informatico.it/2411865/PI/News/occhio-invisibile-misura-ansia-tutti.aspx