L’opera di Edgar Cayce

L’opera di  Edgar Cayce

L'opera di  Edgar CayceDall’età di ventiquattro anni, Edgar Cayce mise al servizio degli altri il dono notevole che possedeva: immergersi in un sonno auto-ipnotico nel quale il suo spirito trascendeva lo spazio ed il tempo. In questo stato di profonda meditazione era tanto facile per lui dissertare sui segreti dell’universo quanto sul modo di sbarazzarsi di una verruca. Le “letture” di Cayce costituiscono una raccolta inestimabile di documenti, alla quale sempre più persone si riferiscono per ogni proposito, che sia per equilibrare meglio la loro alimentazione, per migliorare i loro rapporti personali, per rimettersi da una malattia dichiarata incurabile o per avvicinarsi a Dio.

Edgar Cayce è morto molti anni fa, ma il numero crescente di libri che presentano diversi aspetti della sua vita e della sua opera – attualmente più di quattrocento – attesta la perennità delle informazioni contenute nelle letture. Questa si rivela di una portata che Cayce stesso probabilmente non si aspettava. Ai suoi tempi chi avrebbe immaginato che i termini “medicina olistica”, “cronaca akascica”, “aure”, “anime gemelle”, “evoluzione spirituale”, “meditazione”, un giorno sarebbero entrati nel vocabolario quotidiano di centinaia di migliaia di persone ?

Edgar Cayce è famoso prima di tutto per le sue letture sulla salute e per il trattamento delle malattie.

Un gran numero di persone trae continuamente profitto da questa abbondante miniera di informazioni che a volte datano quasi un secolo. Tuttavia egli non si limitò al corpo fisico e trattò circa diecimila argomenti diversi, la maggior parte dei quali si divide in cinque grandi temi: salute e medicina olistica; reincarnazione e karma; sogni ed interpretazione dei sogni; percezione extrasensoriale e fenomeni psichici; crescita spirituale, preghiera e meditazione.Le letture stesse, ad oggi ne esistono 14 3061, sono state suddivise in tre categorie principali:

  • Le “letture della salute” o “letture fisiche” si riferiscono alla salute e alla medicina. Se ne contano 9 603.
  • Le “letture di vita”, che riguardano lo spirito, l’anima, la reincarnazione e l’astrologia. Se ne trovano 1 920.

NOTE:

1 Il numero totale delle letture aumenta leggermente ogni volta che se ne ritrova qualcuna fra quelle che erano andate perdute prima dell’arrivo di Gladys Davis. Così ce ne furono 14 145 alla morte di Cayce nel 1945.

• Le “letture speciali”, che consistono in serie di letture effettuate da Cayce su una materia determinata, come l’Atlantide, l’Egitto, le questioni mondiali, il funzionamento dell’A.R.E., i precetti per lo sviluppo spirituale, la guarigione per mezzo della preghiera. Il loro numero è 956.

A questo si aggiungono le “letture di affari” (747), che trattano di problemi finanziari, industriali o commerciali; le “letture oniriche” (630), che raggruppano tutte quelle date sui sogni; le “letture mentali-spirituali” (450), relative a consigli specifici di ordine mentale o spirituale.

In nessun momento Edgar Cayce pretese di godere di facoltà straordinarie o di considerarsi un profeta dei tempi moderni. Era persuaso che gli attributi del Divino esistano in ogni anima, pronti ad essere destati, coltivati ed impiegati a fini altruistici. Inoltre egli non cessava mai di incoraggiare le persone a mettere alla prova esse stesse la validità delle nozioni esposte nelle letture. Profondamente cristiano egli lesse la Bibbia dalla prima all’ultima riga tante volte quanti anni di vita aveva. Insisteva tuttavia sul valore di uno studio comparato di diverse correnti di pensiero. L’insieme della sua opera si basa sul fatto che Dio e la Creazione sono uno. Da questo principio derivano le regole metafisiche seguenti : tolleranza e compassione verso tutti gli esseri umani; rispetto per le grandi religioni del mondo; rinuncia all’ego e amore per il prossimo.

Salute e medicina olistica

Le letture di Edgar Cayce contengono innumerevoli consigli sul come star bene. La natura stessa di una grande parte di queste nozioni dimostra che Cayce possedeva in materia idee all’avanguardia. I suoi suggerimenti per ritrovare la salute e conservarla, come anche per equilibrare il nostro modo di vita, sono fondati su concetti come il regime alimentare adeguato, l’esercizio fisico, il controllo degli atteggiamenti e delle emozioni, il rilassamento e il tempo libero, la purificazione interna ed esterna del corpo.

Secondo Cayce il segreto di una buona salute dipende molto più dal mantenimento appropriato del corpo e dalla medicina preventiva che dal trattamento delle malattie nel momento in cui si manifestano, vale a dire, “è meglio prevenire che guarire”. Nel mondo occidentale egli fu fra gli antesignani di un’alimentazione a base di frutta, verdura, pesce, pollame e acqua a sufficienza per depurare gli organi interni. Notiamo che Cayce emise queste raccomandazioni, e altre simili, in un’epoca in cui la maggior parte degli americani consumava molta carne rossa e molti carboidrati.

I precetti di Cayce sulla salute e l’arte di mantenersi in forma non si fermano ad una dieta appropriata e alla pratica regolare di esercizio fisico. Già decine di anni fa, Cayce insisteva sull’importanza che l’aspetto mentale ha per l’equilibrio fisico e il benessere della gente. Oggi la scienza medica riconosce che i pensieri positivi accelerano la guarigione. La medicina moderna, proprio come Cayce, afferma che l’umorismo e la gioia ristabiliscono la salute, mentre i dispiaceri, le tensioni nervose e gli atteggiamenti negativi, per esempio le collere consce o inconsce ripetute favoriscono la malattia.

Persino le persone critiche su altri punti dell’opera di Cayce ritengono che i suoi consigli sulla salute siano preziosi per stare bene. Questi comprendono una vasta gamma di argomenti, da foruncoli, emorroidi, acne, carenze vitaminiche, fratture e longevità fino ad artrite, problemi infantili o di parto, cancro, epilessia, psoriasi e disturbi mentali. Infatti si considera che Cayce abbia evocato nelle letture pressoché tutte le affezioni incontrate nella prima metà del ventesimo secolo. E’ interessante constatare che molti trattamenti che egli prescrisse allora in qualche caso isolato mantengono la loro attualità e possono essere generalizzati.

Citiamo la psoriasi e la sclerodermia : Cayce raccomandò certi alimenti, manipolazioni vertebrali ed altri rimedi naturali. In questi ultimi anni centinaia di persone sofferenti di questi mali hanno visto il loro stato migliorare dopo aver osservato tali raccomandazioni.

Le letture di Cayce, date fra il 1901 ed il 1944, si rivelarono in anticipo sui tempi menzionando l’influenza degli atteggiamenti e delle emozioni sulla salute ; la medicina delle energie ; l’importanza della preghiera ; la guarigione spirituale. D’altra parte esse annunciarono numerosi progressi che dovevano avvenire sul modo di affrontare le questioni della salute. Così Cayce dichiarò nel 1927: “Presto si determinerà la condizione fisica delle persone da una sola goccia di sangue.” 2 Questa è effettivamente diventata la normalità.

Secondo Cayce la salute integrale corrisponde al mettere in armonia le tre componenti della vita : fisica, mentale, spirituale. Essa si acquisisce considerando l’essere umano nel suo insieme, corpo, spirito, anima, non accontentandosi di curare la malattia. Per questo motivo, spesso si ammette che la medicina olistica contemporanea trae l’origine dalle letture psichiche di Edgar Cayce.

NOTE:

2 Lettura 283-2

Che fosse per un problema di salute o a tutt’altro proposito, in principio le letture si svolgevano come segue: Edgar Cayce si sdraiava su un divano ed entrava in una trance auto-ipnotica, mentre la sua segretaria Gladys Davis, seduta accanto a lui, si preparava a stenografare ciò che si sarebbe detto nel corso della seduta. Una volta che Edgar era addormentato, la persona che conduceva la lettura, di solito sua moglie Gertrude, gli rivolgeva la suggestione appropriata al fine di ottenere le informazioni richieste. Quando si trattava di “letture fisiche”, Gertrude scandiva:

“Sarete alla presenza del corpo di ______________ [nome dell’interessato], in questo momento a _______________ [nome della città ed indirizzo]. Lo percorrerete da cima a fondo e l’esaminerete nel dettaglio. Parlando in modo chiaro, ad un ritmo normale, descriverete gli stati patologici esistenti e ne fornirete la causa ; indicherete il modo per porvi rimedio e per curare il corpo. Risponderete anche alle domande che vi saranno poste.”

Cayce confermava : “Sì, siamo alla presenza del corpo.” Se aveva già realizzato una o più letture per il paziente, anche se erano passati trent’anni, egli aggiungeva : “Abbiamo già studiato questo caso, “ e riprendeva il discorso dove l’aveva lasciato, indipendentemente dal tempo trascorso. In generale egli si esprimeva con la sua voce abituale e si riferiva alla persona in questione come se questa fosse presente nella stanza, mentre invece poteva trovarsi a migliaia di chilometri di distanza. Cayce formulava una diagnosi circostanziata, menzionando tutte le informazioni utili sulla circolazione sanguigna, il sistema nervoso e gli organi colpiti. In seguito precisava i mezzi per alleviare i mali e, per finire, rispondeva alle domande. Se qualcuno assisteva alla propria lettura, gli bastava formulare la domanda mentalmente perché Cayce rispondesse.

Dalle innumerevoli letture relative ai principi curativi e alla medicina olistica risulta che gli elementi di una buona salute si riassumono con la sigla C.A.R.E.3 : circolazione, assimilazione, rilassamento, eliminazione. Il ruolo di ciascuna di queste funzioni è il seguente :

• In primo luogo, la circolazione. Essa si rivela fondamentale nei meccanismi della rigenerazione del corpo. Di conseguenza, stimolarla con esercizi fisici, massaggi o manipolazioni terapeutiche, come quelle praticate nella chiropratica e in osteopatia, rinforza notevolmente i processi naturali della guarigione.

• In secondo luogo, l’assimilazione. Essa rappresenta il modo in cui il corpo digerisce il cibo e ripartisce le sostanze nutritive. Da una parte, l’assimilazione dipende dal regime alimentare : secondo le letture, quest’ultimo dovrebbe consistere per il venti percento di alimenti “acidi” (vale a dire che acidificano l’organismo), per l’ottanta percento di alimenti “alcalini”, nonché di un litro e mezzo o due litri d’acqua al giorno. Dall’altra, essa dipende dal modo di preparare e combinare i cibi. Per esempio, le letture invitano a consumare regolarmente cereali ed agrumi, ma mai nello stesso pasto, data la loro incompatibilità durante la digestione.

• In terzo luogo, il rilassamento. Questo include sufficiente sonno, ma anche tempo libero e passatempi. Cayce affermò in una lettura :

NOTE:

3 “CARE”, in inglese, significa “CURA” o “CURARE”.

“Questo stato nasce da ciò che si potrebbe chiamare squilibri di ordine professionale: mancanza di sole e di esercizio fisico, troppo lavoro intellettuale, quando bisognerebbe mantenere la giusta misura (proporzione) fra anima, spirito e corpo. Chi nella vita non concede alcuno spazio allo svago e all’armonizzazione di ogni aspetto del suo essere, si illude e dovrà, presto o tardi, pagarne il prezzo.”

[Lettura 3352-1]

• In quarto luogo, l’eliminazione. E’ indispensabile che il corpo si sbarazzi delle sue tossine e, per funzionare normalmente, purifichi i suoi organi interni. Un’alimentazione adeguata, molta acqua per via orale, esercizi respiratori e fisici come camminare, bagni di vapore e lavaggi intestinali assicurano dei buoni meccanismi di eliminazione. Cayce insisteva sull’importanza di evacuare tutti i giorni.

L’equilibrio, fra circolazione, assimilazione, rilassamento ed eliminazione, favorisce guarigione, salute e longevità.

Anche se certe guarigioni furono spettacolari, sottolineiamo che le letture di Cayce non raccomandarono affatto delle formule o dei rimedi miracolosi: esse suggerivano, di solito, un insieme di terapie che facevano intervenire l’organismo intero, nonché i diversi aspetti dell’essere. Malgrado i suoi poteri psichici, Edgar Cayce non era un guaritore. In compenso, grazie ai consigli di salute integrale forniti nelle letture, egli insegnò alla gente ad agire al meglio per migliorare la loro condizione o per rimettersi dai loro disturbi.

Adeguarsi ai trattamenti o alle raccomandazioni delle letture richiedeva a volte un grosso sforzo e molta pazienza. Spesso Cayce domandava a coloro che sollecitavano il suo aiuto a proposito delle loro affezioni: “Perché desidera guarire “? In altri termini, se, appena si sarebbe sentita bene, la persona fosse tornata allo stile di vita che aveva provocato la sua malattia, allora stava solo cercando di curare gli effetti dei suoi mali senza voler intaccare la loro causa profonda. Trascurando la lezione che le veniva offerta, ella rischiava di esporsi nel futuro ad un’avversità peggiore.

Reincarnazione e karma

Edgar Cayce realizzò la sua prima lettura nel 1901, a proposito di un problema di salute che lo riguardava. Ne diede in seguito molte altre, ma bisognerà attendere il 1923 per vedervi comparire il concetto della reincarnazione, nel corso di una seduta eseguita secondo il proposito di Arthur Lammers, tipografo a Dayton, nell’Ohio.

In realtà, una lettura aveva affrontato la questione dodici anni prima; tuttavia l’allusione rimase a lungo insospettata, dato che nessuno nella cerchia di Cayce era allora versato in questo campo. In fin dei conti, quasi duemila letture psichiche, chiamate “letture di vita”, ebbero per oggetto la reincarnazione. Questo diventò il secondo grande tema presentato da Cayce.

In essenza, che cos’è la reincarnazione? Le letture di Edgar Cayce affermano che ciascuno di noi passa per delle vite successive allo scopo di evolversi spiritualmente e di ritrovare la piena coscienza della sua natura divina. Esse escludono la trasmigrazione delle anime, secondo la quale gli esseri umani potrebbero reincarnarsi sotto forma animale. In sostanza forniscono una cornice filosofica al passato, ponendo l’accento sul modo in cui ci assumiamo la nostra esistenza attuale: dobbiamo vivere il momento presente, sviluppando la nostra anima ed aiutandoci l’un l’altro.

Secondo Cayce il percorso che abbiamo eseguito ci ha condotto laddove siamo ora. La cosa essenziale non è chi siamo stati o che cosa abbiamo fatto in precedenza, ma come reagiamo di fronte alle opportunità e alle prove che sorgono ora, dovunque ci troviamo. In effetti sono le nostre scelte e le nostre azioni del momento, create dal nostro libero arbitrio, che importano veramente. La prospettiva di Cayce, per nulla fatalista, apre degli orizzonti pressoché illimitati.

Nelle letture, Edgar Cayce segnalò anche i pericoli di una comprensione erronea della reincarnazione. Egli indicò che certe teorie alteravano il suo vero significato. In particolare, tutte quelle che non ne riconoscevano la libera volontà creavano ciò che chiamava “un mostro karmico”, cioè un’idea scorretta che ignorava le azioni autentiche ed i nessi intimi che legano il karma, il libero arbitrio, il destino e la grazia. Ancora ai giorni nostri, la reincarnazione viene spesso interpretata, a torto, come una concatenazione ineluttabile di esperienze e di relazioni imposte dal karma.

Se così fosse, le nostre decisioni precedenti ci costringerebbero a seguire una traiettoria marcata da avvenimenti specifici, e il nostro futuro sarebbe già fissato. Questo punto di vista diverge totalmente da quello di Cayce, poiché le letture precisano che il passato non fornisce che una congiuntura possibile o probabile. Esse dimostrano che, lungi dal comportarsi come semplice spettatore, l’essere umano gioca un ruolo dinamico nello svolgimento della propria esistenza.

La parola “karma” è un termine sanscrito che significa “azione, opera o atto”. Siccome indica le nostre azioni e le loro conseguenze sulla nostra sorte dall’inizio fino alla fine delle nostre incarnazioni, le si dà comunemente il senso di “causa e effetto”. Le letture concordano con questa definizione, ma vi aggiungono la nozione filosofica inedita ed esclusiva che il karma può essere considerato come una memoria.

Non si tratta quindi di un “debito” da pagare in conformità con qualche criterio universale, né di una serie di esperienze determinate dalle nostre azioni precedenti, buone o cattive. Il karma è solo una memoria, una fonte di informazioni che include elementi in apparenza ‘positivi’ ed altri ‘negativi’, a cui il subconscio attinge i dati che utilizza nel presente. Ciò spiega, per esempio, le affinità o le animosità spontanee che sentiamo per certe persone.

Benché questa memoria subcosciente si rifletta nella nostra fisionomia ed influenzi i nostri pensieri, le nostre reazioni e le nostre decisioni, possiamo sempre ricorrere al libero arbitrio per orientare la nostra vita.

Le letture di Cayce menzionano che quando moriamo non ci reincarniamo immediatamente. Siccome ciò che chiamiamo “subconscio” sul piano fisico diventa la nostra coscienza nell’al di là, l’anima riepiloga tutto ciò che ha vissuto e seleziona, fra le lezioni che deve apprendere, quelle che si sente in grado di assumersi ora al fine di continuare la sua evoluzione. Quindi attende il momento propizio per rinascere sulla terra.

Di solito ritorna in un ambiente che ha conosciuto in precedenza. In ogni nuova vita, essa opta per un corpo maschile o femminile, a seconda dell’obiettivo della sua incarnazione. Inoltre sceglie l’ambito e le condizioni (genitori, famiglia, luogo, epoca, ecc.) che le permetteranno di perfezionarsi e di compiere ciò che spera di realizzare. Però le sue esperienze dipenderanno dal modo in cui impiegherà il suo libero arbitrio all’interno di questo contesto. In effetti possiamo considerare le nostre tribolazioni come ostacoli e impedimenti o, al contrario, trasformarle in situazioni benefiche, in opportunità per elevare il nostro livello di coscienza.

Il processo di reincarnazione continua fino a quando non personificheremo l’amore universale nel mondo ed esprimeremo la nostra essenza divina in tutti gli aspetti della vita sulla terra.

Conviene notare che talenti e qualità non si perdono mai, in modo che le facoltà coltivate in ogni incarnazione si sommano al capitale del futuro. Così, il dono dei bambini prodigio è la ricomparsa di un talento coltivato in una o più esistenze precedenti. D’altra parte un eccellente professore di letteratura può essere stato scrittore, storico e scriba nelle vite anteriori. Infatti le nostre attitudini si manifestano in funzione del motivo della nostra incarnazione attuale.

Le letture rivelano che il karma non si instaura fra gli individui, bensì unicamente con se stessi, in altre parole, che “si affronta sempre se stessi” 4. Di conseguenza, il corso della nostra esistenza si basa sulle decisioni che prendiamo per rispondere alla congiuntura che noi stessi abbiamo suscitato. Ciononostante, la nozione più difficile da comprendere è che, in generale, ci viene offerta la possibilità di risolvere i nostri propri problemi karmici attraverso le nostre interazioni con gli altri. Per questa ragione, invece di accettare la piena responsabilità dei nostri insuccessi e delle nostre delusioni, tendiamo ad imputarli gli altri.

Così il nostro karma è personale, tuttavia ci sentiamo continuamente attratti dalla gente o dai gruppi che ci offrono delle occasioni favorevoli per assumere il proprio. Similmente, questi si avvicinano a noi nel loro percorso individuale per soddisfare la loro memoria karmica. Le nostre interazioni con gli altri ci permettono quindi di confrontarci con noi stessi e di fare esperienza di eventi che ci insegnano e ci aiutano ad avanzare sul sentiero spirituale.

Spesso gli episodi vissuti in gruppo ricompaiono, in incarnazioni successive, come vincoli familiari, professionali, culturali o etnici. Le letture sottolineano che non incontriamo mai nessuno accidentalmente, perché le coincidenze non esistono. Allo stesso modo, non proviamo una profonda simpatia o antipatia fin dall’inizio se non nel confronto di persone che abbiamo conosciuto in precedenza.

NOTE

4 Lettura 1432-1

Traduzioni equivalenti : “ci si confronta sempre con se stessi” ; “ci si ritrova continuamente di fronte a se stessi”.

Dobbiamo subire le conseguenze delle nostre scelte, delle azioni e degli atteggiamenti precedenti. La Bibbia dichiara : “Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato.” 5 Gli adepti della reincarnazione esprimono questa verità così : “Attraiamo ciò che ci somiglia.” Ciò implica che un giorno dovremo sopportare sofferenze simili a quelle che abbiamo inflitto agli altri, o che proveremo per le coincidenze che le nostre decisioni hanno avuto su di loro.

A differenza delle dottrine fatalistiche che ci riservano una sorte immutabile, la teoria di Cayce afferma che siamo padroni del nostro destino. In effetti abbiamo la possibilità di controllare i nostri pensieri, le parole e le azioni, e di scegliere il nostro comportamento nei confronti delle circostanze che abbiamo generato noi stessi. Comprendiamo che tutto quello che avviene nella nostra esistenza è il frutto della nostra stessa creazione, e che le nostre tribolazioni contribuiscono sempre al nostro sviluppo quando le consideriamo come opportunità per correggere gli errori del passato o per acquisire saggezza e intendimento.

Scoprire la ragione per cui ci troviamo in una situazione o nell’altra non è la cosa più importante: ciò che conta veramente è come ci disponiamo a farvi fronte, perché dalle nostre reazioni nascono le nostre esperienze future. Così due persone potranno adottare un atteggiamento molto diverso in casi paragonabili, per esempio la perdita di un impiego: mentre la prima sprofonderà nell’angoscia e nell’amarezza, la seconda vi vedrà un’altra occasione per ricostruire la propria vita e di dedicarsi a qualche attività che la appassiona da molto tempo.

La reincarnazione è un concetto che figura nelle grandi religioni del mondo e non si limita alle filosofie orientali. Professa la tolleranza e la compassione, risponde a numerose domande e dà un senso agli aspetti minori dell’esistenza. Utile per alcuni, resta oggetto di controversia per altri. Tuttavia ciò che questi ultimi possono pensarne non è pertinente. Gli addetti seri sanno che ambienti, condizioni e circostanze diversi hanno segnato le loro vite successive.

Se essi credono nella reincarnazione, non è per soffermarsi sul passato o per essere orgogliosi di aver forse goduto in precedenza di qualche celebrità ; bensì essi si servono di questa conoscenza coll’intento di crescere nello spirito e di contribuire a migliorare il mondo nel quale viviamo. La citazione seguente di Cayce illustra ottimamente l’idea :

“Determini a che scopo sta cercando questa informazione. Se è per sapere che è vissuto, morto ed è stato seppellito sotto il ciliegio nel giardino della nonna, ciò non farà di lei un migliore vicino, cittadino o genitore ! Se invece è per sapere che ha pronunciato delle parole offensive, cosa di cui si è sentito colpevole, e che ora può riscattarsi agendo in modo giusto, allora sì, ne vale la pena”!

[ Lettura 5753-2]

NOTE

5 Lettera ai Galati 6,7

Sogni ed interpretazione dei sogni

Tutti sognano, anche se molta gente non fa sforzi deliberati per ricordarsi i propri sogni e per trarne vantaggio. All’inizio del ventesimo secolo, mentre Sigmund Freud e i suoi collaboratori, come Carl Jung, dimostravano l’importanza dei sogni nella psicoanalisi, Edgar Cayce formulava un metodo semplice che permetteva di comprenderli e di utilizzarli in modo costruttivo nella vita quotidiana.Le centinaia di letture di Cayce che riguardano i sogni e la loro interpretazione rivelano che sappiamo molte più cose di quanto non immaginiamo, sul nostro corpo, la nostra personalità, la nostra individualità, le nostre abitudini o tutto ciò che ci circonda.

Sognando abbiamo accesso a diversi livelli del nostro subconscio, o inconscio. Questo conserva nella memoria tutti gli avvenimenti, i desideri, le speranze e i ricordi delle nostre esperienze anteriori. Esso possiede anche abbondanti risorse che, molto spesso, non sospettiamo nemmeno di avere ; in particolare, è straordinariamente abile nel risolvere i problemi, rispondere alle domande, facilitare gli esami della coscienza e svegliare le facoltà psichiche.

Di conseguenza, i sogni possono darci indicazioni sulla causa delle nostre malattie, il modo di vivere in armonia con i nostri simili, i pensieri o le emozioni che cerchiamo di eludere, e molto ancora. In breve, i sogni ci aiutano ad acquisire una maggiore conoscenza di noi stessi sul piano fisico, mentale e spirituale.

Carl Jung, psichiatra svizzero contemporaneo di Edgar Cayce, dimostrò che esiste nell’inconscio un livello profondo collegato ad una realtà spirituale non riconosciuta da Freud. A questo livello, che Jung chiamò “l’inconscio collettivo”, possiamo comunicare gli uni con gli altri grazie a simboli universali o archetipi, cioè immagini che hanno lo stesso significato per tutti.

Così, un leone o un grosso gatto rappresenta la forza e la vitalità ; gli uccelli corrispondono a diversi aspetti dell’amore o della compassione ; l’acqua caratterizza lo Spirito ; un anziano o un vecchio personifica il nostro essere superiore o la nostra saggezza interiore. Ciò spiega perché, attraverso i loro simboli o temi universali, numerosi miti e leggende si ritrovano in culture differenti. 6

A volte è possibile associare le immagini dei nostri sogni ad archetipi. Tuttavia, non è sempre così, di modo che le interpretazioni migliori di solito si ottengono analizzando ciò che ogni simbolo evoca per noi. Per esempio, un fucile significherà probabilmente cose molto diverse per un armaiolo e una vittima di guerra..

Contrariamente a ciò che possiamo presumere, non esistono sogni “cattivi”, poiché persino gli incubi contengono dei messaggi destinati ad aiutarci. Sognare le catastrofi costituisce un modo.

NOTE

6 Nella terminologia di Cayce, la personalità designa ciò che gli altri vedono di noi, esibito dal nostro ego. Essa appartiene quindi al velo di illusione che dissimula la nostra essenza divina. L’individualità viene definita come “la lampada interiore”, “ciò che brilla dal di dentro, differenziandoci gli uni dagli altri” [lettura 345-2]. La nostra individualità è il nostro vero io, la nostra natura profonda, la nostra anima, l’essere spirituale che forgiamo da quando esistiamo.

Per allentare le nostre tensioni emozionali, ci incoraggia a prendere certe disposizioni, oppure ci esorta a trasformare il nostro regime alimentare, i nostri atteggiamenti o il nostro stile di vita. Se concedessimo loro l’interesse che meritano, i nostri sogni diventerebbero una fonte inestimabile di insegnamento e di ispirazione.

Menzioniamo qualcuno che aveva sognato un uomo in uniforme senza testa. Cayce gli disse in una lettura che, in vece di “perdere la testa” ostinandosi ad eseguire il suo lavoro alla perfezione nei minimi dettagli, avrebbe fatto meglio lasciarsi guidare dallo Spirito. Ad un altro che aveva sognato che un isterico correva nelle strade urlando e seminando il panico, Cayce raccomandò di dominare il suo brutto carattere. Una donna si era vista nel sogno chiacchierare con un’amica che metteva in mostra una magnifica dentiera in cui un dente su due sembrava di oro puro.

In una lettura, Cayce le spiegò che i denti d’oro, simboli delle verità spirituali che ella stessa enunciava con tanta frequenza, erano in realtà falsi perché ella non metteva in pratica ciò che predicava. A una signora che aveva sognato che sua madre defunta era viva e felice, Cayce assicurò che ella non si sbagliava, poiché “la morte non è una realtà bensì una transizione dal mondo fisico al piano spirituale” 7.

Alcuni sogni si comprendono molto bene in modo letterale. Per esempio, un sogno nel quale mangiamo un’insalata può invitarci a consumare più verdure crude. Allo stesso modo, succede che sogniamo una persona di cui non abbiamo notizie da molto tempo, poco prima di rivederla o di sentirne parlare.

Ciononostante, la maggior parte dei sogni si interpreta in modo più simbolico. Così, luoghi sconosciuti o stanze chiuse caratterizzano aspetti di noi stessi che non abbiamo esplorato o che ci rifiutiamo di prendere in considerazione. Un’automobile rappresenta comunemente il nostro corpo e segnala che dobbiamo modificare certe abitudini, preoccuparci di uno stato patologico o prenderci cura della nostra salute.

I sogni di nascita o morte sono ancora più simbolici. Si riferiscono spesso a situazioni inedite, all’abolizione di vecchie abitudini o a cambiamenti. Un sogno nel quale qualcuno sta per diventare genitore o si occupa di un bambino piccolo che non esiste nella realtà, annuncia in linea generale un nuovo inizio nella vita o un’idea sul punto di comparire. Un sogno funebre spesso indica la morte di un tratto della nostra personalità. Per esempio, se una persona sogna di assistere ai funerali del prete della sua parrocchia, ciò suggerisce che ella ignora i suoi attributi spirituali e le lascia “riposare in pace”.

I sogni che danno consigli o che sembrano dare un giudizio si riferiscono a qualche ideale, a norme o sistemi di valori che abbiamo adottato : sognando stabiliamo un paragone, o una “correlazione” come soleva dire Cayce, fra le nostre azioni recenti e i nostri criteri personali. A questo proposito citiamo il caso di una donna a cui era stato raccomandato, invano, di eliminare il cioccolato dalla sua dieta per motivi di salute. Una notte, ella sognò di passarne illegalmente alla frontiera messicana, segno evidente che nella vita faceva una cosa proibita.

NOTE

7 Lettura 136-33

Studi scientifici hanno mostrato che ognuno di noi sogna, anche se non ne conserva il ricordo. Per trarre profitto dei nostri sogni bisogna innanzitutto tenere un quaderno o un blocchetto per gli appunti sul nostro comodino. Se dormiamo sufficientemente e se facciamo lo sforzo di scrivere, al momento del risveglio, tutto ciò che ci viene in mente, fosse anche solo un’impressione vaga o una sensazione lieve, dovremmo ricordarci i nostri sogni abbastanza in fretta.

Siccome la stessa immagine può avere un significato differente per un individuo o per un altro, l’analisi di un sogno è generalmente personale. Il modo migliore per interpretare i simboli che vediamo, soprattutto quando si presentano in occasioni diverse, consiste pertanto nello stabilire un raffronto fra gli avvenimenti della nostra vita e i sogni che vi si ricollegano.

I cinque punti seguenti sono essenziali se desideriamo beneficiare dei nostri sogni. Essendo semplici e pratici, persino i principianti possono applicarli con facilità.

  • 1. Crediamo che ci ricorderemo i nostri sogni. Impegniamoci ad annotarli ogni giorno.
  • 2. Sappiamo che le nostre impressioni e i nostri sentimenti relativi ad un sogno sono
    fondamentali per ricavare il suo significato profondo. Rendiamoci inoltre conto che quasi
    sempre esistono varie interpretazioni possibili, secondo il piano di coscienza o il livello di
    conoscenza sul quale ci poniamo.
  • 3. I personaggi dei nostri sogni corrispondono, per la maggior parte, a delle sfaccettature della
    nostra personalità o della nostra individualità. Rivediamo il loro stato d’animo, le loro
    espressioni, conversazioni ed azioni nel sogno e paragoniamoli ai nostri pensieri, alle parole
    e alle azioni nella vita.
  • 4. Stiamo attenti ai simboli, ai personaggi e alle emozioni che ritornano nei nostri sogni.
    Scriviamoli in un “dizionario dei sogni” personale, specificando il senso e l’importanza
    che attribuiamo ad essi.
  • 5. Non dimentichiamo mai che i nostri sogni possono esserci di grande utilità, anche se non li
    comprendiamo immediatamente Il segreto risiede tutto nell’assiduità e nella perseveranza.

I sogni hanno un ruolo fondamentale nel farci distinguere ciò che avviene dentro ed intorno a noi, tramite la correlazione che stabiliscono fra il nostro comportamento abituale ed i valori che costituiscono il nostro ideale. Essi ci segnalano le necessità del corpo, ci rivelano i nostri desideri nascosti e ci permettono di condurre un’esistenza più positiva. Ci aiutano a prendere delle decisioni cominciando da ciò che conosciamo. Così possono indicarci come migliorare i nostri rapporti con qualcuno quando, a livello cosciente, abbiamo già fatto tutto il possibile a questo riguardo.

In poche parole, se fissiamo degli obiettivi precisi ed agiamo di conseguenza, i sogni diventano chiari e orientano la nostra vita. Cercare di trarre beneficio dai nostri sogni è analogo all’intavolare una conversazione con un confidente che sa tutto di noi ed è sempre a nostra disposizione per affrontare i nostri problemi o le nostre preoccupazioni. Di solito esso si limita ad ascoltarci, ma, molto spesso, ciò è sufficiente per far sorgere le risposte che albergano da sempre nella nostra coscienza senza che noi ce l’aspettiamo.

Le letture ci spronano a non trascurare i nostri sogni. Edgar Cayce ripeté che non esiste nulla di importante per noi che non ci appaia prima in sogno. Egli affermò: “I sogni sono una manifestazione del subconscio. Tutto quello che diventa realtà è dapprima visto in sogno. 8

NOTE

8 Lettura 136-7

Percezione extrasensoriale e fenomeni psichici

La storia di Edgar Cayce abbonda di esempi di percezione extrasensoriale e di fenomeni psichici. La sua capacità di effettuare delle letture proveniva dalla percezione extrasensoriale, poiché questa gli permetteva di conoscere nozioni e fatti che non aveva mai studiato, o di vedere persone, luoghi ed avvenimenti che non si trovavano nel suo campo visivo normale. Nello stato di sonno auto-ipnotico, egli poteva dissertare su qualsiasi materia, rispondere a qualsiasi domanda, descrivere qualsiasi scena e parlare di tutto ciò che riguardava una persona : la sua salute, le sue emozioni, le sue qualità, il suo ambiente, la sua vita attuale e le sue incarnazioni precedenti.

Dato che esistono vari tipi di facoltà paranormali e molti modi per esprimere questa comunicazione al di fuori dell’ambito dei sensi psichici, gli specialisti hanno diviso la percezione extrasensoriale in diverse categorie, al fine di definire meglio i fenomeni implicati.

In modo generale, la percezione extrasensoriale si riferisce alla capacità di ricevere o di inviare delle informazioni con dei mezzi estranei ai cinque sensi. Si tratta quindi della possibilità di entrare in contatto con qualcuno o qualcosa senza l’intervento di vista, udito, tatto, olfatto o gusto. Secondo le letture di Edgar Cayce, è un attributo che noi tutti possiamo coltivare e utilizzare, perché esiste, latente, nella nostra anima.

Un primo genere di percezione extrasensoriale è la telepatia. Essa richiede che ci sintonizziamo con la mente di un’altra persona. Mentre abitava nel Kentucky, Cayce eseguì una lettura per un avvocato newyorchese. 9 Lo vide fumare un sigaro, lo udì fischiettare una certa melodia ed assistette al suo appuntamento con un cliente; in seguito lo vide leggere tre lettere e parlare per telefono con qualcuno di cui menzionò persino il nome.

Queste azioni vennero verificate più tardi. Grazie alle sue facoltà extrasensoriali, Cayce descrisse tutto ciò che l’uomo faceva a New York. Un altro esempio di telepatia è quando pensiamo improvvisamente ad un amico di cui non abbiamo notizie da molto tempo, ed egli si manifesta dopo poco.

Un secondo genere di percezione extrasensoriale è la chiaroveggenza, definita come la capacità di accedere ad un sapere che nessuno possiede. Così, possiamo prendere delle carte da gioco, mescolarle e provare a indovinare quello che rappresentano o, per lo meno, il loro colore. Mostriamo delle capacità di chiaroveggenza quando il numero di risposte corrette è superiore a quello previsto dal calcolo delle probabilità.

Il risultato non deve essere giusto al cento per cento, bensì superare nettamente l’attesa matematica. In compenso, se chiediamo a qualcuno di guardare ogni carta e di concentrarvisi prima che ne determiniamo la natura, si tratta di telepatia. Per illustrare la differenza fra telepatia e chiaroveggenza, consideriamo una lettura realizzata a Virginia Beach per un ragazzo di dodici anni ricoverato in un ospedale dell’Ohio. 10

NOTE

9 Lettura 740-1
10 Lettura 2826-1

Cayce menzionò che il ragazzo aveva la febbre, ed indicò la sua temperatura. Il medico curante confermò in seguito l’esattezza dell’informazione. A seconda dell’ora in cui si prese la temperatura del ragazzo, prima o dopo la lettura, Cayce diede prova di telepatia o di chiaroveggenza. In effetti, nel primo caso, egli aveva potuto leggere il pensiero di una persona, dottore o infermiera, che conosceva il dato.

Una terza categoria di percezione extrasensoriale è la precognizione, ossia la capacità di vedere gli avvenimenti in anticipo, di fare predizioni o di emettere degli avvertimenti riguardo al futuro. Un esempio consiste nelle impressioni di “déjà-vu” che molti hanno in un momento o l’altro. Si tratta della sensazione di aver vissuto in precedenza ciò che stiamo attraversando. Così possiamo entrare in un luogo sconosciuto e constatare che esso ci è pur tuttavia familiare; o discutere con uno dei nostri simili e accorgerci che sappiamo in anticipo ciò che sta per dire.

Le letture di Cayce spiegano che sogni premonitori sono spesso all’origine di tali fenomeni. Anche se li abbiamo dimenticato, ne riviviamo certi episodi sotto forma di sensazioni di “déjà-vu”.

La precognizione è frequente nell’opera di Cayce. Un giorno, terminando una lettura per un ragazzino che stava morendo a New York, 11 Cayce ne diede spontaneamente un’altra sui problemi di salute di una donna del Missouri che aveva fatto ricorso a lui in varie occasioni. Dopo aver inviato a quest’ultima il testo dattilografato della sua lettura 12, egli ricevette una lettera la cui data era posteriore alla lettura stessa, nella quale questa signora gli chiese di nuovo aiuto per i suoi malanni. Quando eseguiva letture per i bambini, Cayce rivelava i loro talenti nascosti, prevedeva il loro modo di essere o di agire da adulti, e, a volte, indicava decisioni che essi avrebbero preso nella loro vita privata o professionale.

Nel 1929 Cayce presagì il crollo della Borsa di New York più di sei mesi prima dell’evento. 13 Annunciò anche la dichiarazione della seconda guerra mondiale, e sapeva che sarebbe deceduto mentre i suoi figli combattevano ancora in terra straniera.

Benché qualcuno abbia qualificato Cayce un profeta, egli non ebbe mai questa pretesa. D’altronde, si descrisse in una lettura come “uno strumento umile, debole e senza merito”. 14 Realizzò solo poche predizioni sugli eventi mondiali, essenzialmente perché tali pronostici dipendevano da molteplici fattori e da influenze esterne.

Notiamo che, quando un veggente tenta di discernere il futuro, la sua previsione si basa sui fatti attuali : egli percepisce ciò che si produrrà se la situazione continuerà sulla stessa linea e se la gente disdegnerà di cambiare le proprie abitudini e gli atteggiamenti. Ma l’essere umano può, in ogni momento, trasformare la sua esistenza usando il libero arbitrio.

Quando un numero sufficiente di persone migliora se stesso, il corso della storia si trova modificato e le predizioni perdono la loro validità. La Bibbia racconta come il profeta Giona venne inviato nella città corrotta di Ninive per annunciare la sua distruzione prossima e per l’esortare a pentirsi. Gli abitanti credettero negli avvertimenti di Giona e abbandonarono la loro cattiva condotta, in virtù di cui Dio li risparmiò. 15

Di conseguenza, i risultati delle profezie e le informazioni ottenute tramite la precognizione dipendono da numerosi elementi a cui né la telepatia né la chiaroveggenza sono subordinati.

NOTE

11 Lettura 4599-1
12 Lettura 5700-6
13 vedi lettura 900-425
14 Lettura254-76
15 vedi Giona 3

Un quarto genere di percezione extrasensoriale è la retrocognizione, o facoltà di vedere gli avvenimenti passati. Quando Cayce effettuava una “lettura di vita”, gli specificavano generalmente la data e il luogo di nascita dell’interessato. Egli cominciava a regredire nel tempo fino alla nascita della persona, elencando all’occasione qualche fatto importante della sua presente incarnazione. Per esempio, in una lettura pronunciata nel 1938, commentò: “1936, anno agitato; dal 1935 al 1932, periodo di disturbi; dal 1931 al 1926, poca pace […].” 16 Un’altra volta, Cayce ricevette dei dati scorretti riguardo ad una giovane di diciotto anni.

Tornando a ritroso fino alla sua nascita, egli disse: “Ella non si trova qui !” Dopo una breve pausa proseguì: “Ora l’abbiamo collocata; sembra che ci sia stato un errore sulla data e sul luogo indicati.” In seguito ci si rese conto che la persona era nata il 23 gennaio 1919 a New York e non il 24 a Cleveland, nell’Ohio, come era stato comunicato a Cayce. 17

Più di undici anni prima della scoperta, nel 1947, dei manoscritti del Mar Morto, le letture menzionarono una setta ebrea allora molto poco conosciuta dagli studiosi : gli Esseni. Cayce fornì ampi dettagli sul loro modo di vivere e di lavorare. Fra l’altro, egli segnala che tanto gli uomini quanto le donne facevano parte della loro comunità. Ciò era in contrasto con le convinzioni degli esperti, i quali credevano che gli Esseni formassero un ordine monastico composto unicamente da uomini. Tuttavia, nel 1951, sei anni dopo la morte di Cayce, scavi archeologici effettuati a Qumran, vicino al luogo in cui erano stati trovati i manoscritti del Mar Morto, portarono la prova che uomini e donne fossero ammessi nella società essena.

Abbiamo citato alcuni casi di percezione extrasensoriale riscontrati nelle letture di Edgar Cayce le quali enunciano che le facoltà psichiche costituiscono delle qualità dell’anima. Esse sono quindi inerenti nella natura umana ed esistono in ognuno di noi.

Risulta relativamente facile avere delle esperienze paranormali ricorrendo a diversi metodi o a stimoli esterni. Ciononostante, le letture ci mettono in guardia che le esperienze che non si fondano su un ideale elevato si rivelano spesso ingannevoli o pericolose. Inoltre insistono sul fatto che lo sviluppo delle nostre facoltà extrasensoriali non deve essere un fine a se stesso, bensì un mezzo per crescere spiritualmente, conoscere meglio noi stessi e aiutare il prossimo.

Molta gente ritiene che i fenomeni psichici siano strani, singolari, insoliti, perfino spaventosi. Secondo le letture si tratta in realtà di una cosa del tutto naturale, tanto semplice quanto un’ispirazione o un presentimento. D’altra parte, non è necessario che l’informazione “psichica” sia esatta al cento per cento. Attribuendole lo stesso credito dei nostri amici leali o dei nostri sensi fisici, possiamo utilizzarla per acquisire nuove nozioni, amplificare la nostra comprensione e prendere delle decisioni.

Coscienti del suo valore, accettiamo il nostro sesto senso, l’intuizione. Consideriamola un attributo normale del nostro essere, e facciamo in modo che essa diventi un’alleata fedele nella vita, un mezzo prezioso al servizio del bene.

NOTE:

16 Lettura1650-1
17 vedi lettura 1462-1

Crescita spirituale, preghiera e meditazione

Uno dei temi fondamentali che compaiono nelle letture riguarda il nostro rapporto con la Forza Creatrice. In considerazione di ciò, durante un periodo di undici anni, dal 1931 al 1942, Edgar Cayce realizzò una serie di centotrenta letture per un gruppo di persone interessate alle leggi spirituali (il “gruppo di studio n°1″). Bisogna sapere che all’inizio certi membri del gruppo desideravano sviluppare i propri poteri psichici. Cayce disse loro che dovevano piuttosto occuparsi del progresso della loro anima.

Spiegò loro che, a seconda delle loro necessità personali e del motivo della loro presente incarnazione, le loro facoltà extrasensoriali sarebbero scaturite dalla loro perseveranza nell’analizzare e nel mettere in pratica i principi universali.

Le informazioni compilate dal gruppo di studio n°1, a cominciare da questa serie di letture, diede origine al libro “Alla ricerca di Dio”. Esso espone concetti spirituali applicabili nella vita quotidiana. Ci desta alla verità, ci fa comprendere la nostra autentica natura divina e ci conduce verso la Luce. Ci rivela lo scopo dell’esistenza e ci aiuta a compiere la nostra missione sulla Terra. Ci porta la pace, la speranza e la sublime felicità di sentirci in armonia con il Creatore nonché con i nostri simili.

Mostrando che facciamo parte di Dio e che siamo uno in Lui, esso ci sprona a contribuire all’edificazione di un mondo migliore e a diventare nobili strumenti della volontà del Signore, espressioni pure dell’amore universale.

I precetti che offre sono stati accolti da persone di ogni tendenza religiosa. Essi continuano ad ispirare e a trasformare innumerevoli persone, permettendo loro di elevare il proprio livello di coscienza attraverso la preghiera, la meditazione, la cooperazione, la fede, la pazienza e l’altruismo. Oggigiorno esistono nel mondo molti “gruppi di studio” – nome generico dei gruppi di discussione che si riuniscono periodicamente presso dei privati per approfondire i temi affrontati nelle letture di Edgar Cayce.

Secondo Cayce, siamo degli esseri spirituali attualmente incarnati sulla Terra. In effetti, l’uomo non è un corpo fisico dotato di un’anima, bensì un’anima che si trova nella materia per trarre vantaggio dalle sue esperienze e per ritornare alla Fonte suprema. Anche nella Bibbia vediamo che l’essere spirituale (Genesi 1) fu creato prima dell’essere fisico (Genesi 2). Dato che comprendere e manifestare il nostro vero rapporto con Dio e la Creazione costituisce la finalità della nostra presenza sulla Terra, dovremmo meditare regolarmente.

Notiamo che Cayce menzionava e raccomandava la meditazione già nel 1921, quando nel mondo occidentale spesso si ignorava ancora di cosa si trattasse.

Fu negli anni ‘70 che si cominciò a parlarne, benché per molti essa continuasse ad essere una nozione sorprendente o curiosa, propria alle religioni orientali. Da allora, ricerche cliniche hanno dimostrato la sua influenza salutare. Numerosi medici la riconoscono ormai come un mezzo efficace per ridurre l’ipertensione, per diminuire lo stress e per raggiungere la serenità.

Meditare consiste nel calmare il nostro corpo e la nostra mente, e nel cessare di concentrare la nostra attenzione sul mondo esteriore, al fine di unirci a Dio nel silenzio del nostro santuario interiore. La meditazione opera favorevolmente sul piano fisico, rilassando il corpo ; sul piano mentale, calmando il cuore ed il pensiero ; sul piano spirituale, rinnovando l’energia vitale e stimolando i nostri attributi divini.

Questo ci permette di condurre un’esistenza più utile, di migliorare i nostri rapporti con le persone che ci circondano e di far fronte con coraggio alle nostre difficoltà.

Dedicando ogni giorno un momento a liberare la mente dalle molteplici preoccupazioni che l’assalgono, ricuperiamo la piena coscienza della nostra essenza divina. Possiamo dire che pregare è rivolgerci a Dio e parlarGli, mentre invece meditare significa ascoltare Dio lasciandoci istruire e guidare dalla parte del nostro essere che si trova in costante comunione con l’Infinito.

Applicando alcune regole molto semplici, la meditazione è alla portata di tutti, e persino i novizi percepiscono gli effetti benefici incommensurabili.

• Nel primo punto richiede che si adotti una posizione confortevole ; molti scelgono di sedersi su una sedia, con la schiena diritta, i piedi piatti sul pavimento, gli occhi chiusi, le mani sulle ginocchia o su a ogni lato. Cominciare a rilassarsi effettuando delle respirazioni lente e profonde – inspirare a fondo e trattenere un po’ d’aria nei polmoni prima di espirare dolcemente. Allo stesso tempo, cercare con la mente le tensioni esistenti nel corpo, ed eliminarle l’una dopo l’altra impiegando l’immaginazione o massaggiando le zone corrispondenti con le punta delle dita.

• Il secondo punto consiste nel concentrarsi su un pensiero pacifico ed ispirante, chiamato “affermazione” : per esempio, “la pace mi avvolge e regna in me” ; “io sono in uno stato di rilassamento totale” ; un verso della Bibbia ; un’aforisma spirituale come “Dio è amore”. Conviene impedire che la mente vaghi o si smarrisca in altre considerazioni, come i lavori da svolgere o gli ultimi avvenimenti. Dopo aver riflettuto sul messaggio dell’affermazione, pesando con cura ogni parola, è importante immedesimarsi nel suo significato. In effetti, le impressioni provate nell’essere interiore sono molto più incisive delle parole stesse. Così non basta ripetere “Dio è amore”, perché è il sentimento che accompagna questa asserzione a conferirle la sua forza e la sua ampiezza.

• Il terzo punto rappresenta la meditazione vera e propria. Essa richiede di stare in silenzio, immergendosi nei sentimenti suscitati dall’affermazione. Appena la mente vaga, concentrarsi nuovamente dapprima sul senso delle parole dell’affermazione, poi sui sentimenti che queste suscitano. Non bisogna scoraggiarsi : focalizzare l’attenzione su una sola asserzione richiede tempo e allenamento. All’inizio, osservare il silenzio per cinque minuti circa, ma arrivare fino a quindici o venti minuti dopo un certo esercizio.

• Il quarto punto consiste nell’inviare dei pensieri buoni o delle preghiere ad altre persone prima di terminare la seduta di meditazione. Per esempio, nel caso in cui l’amore è stato scelto come tema centrale, rivolgere questo sentimento verso i propri cari o a chiunque ne abbia bisogno.

Praticandola ogni giorno, la meditazione diventa ogni volta più facile, e la quiete che emana da questi momenti di concentrazione silenziosa e di raccoglimento si riflette su tutti gli aspetti della vita.

A differenza di coloro che sostengono che la mente deve restare inattiva perché si lascia distrarre facilmente ed altera il processo di meditazione, Cayce dichiara nelle letture che il potere creativo del pensiero può essere utilizzato in maniera adeguata per raggiungere un alto grado di armonizzazione con la Fonte universale.

Meditare regolarmente ci mette sulla via della guarigione fisica, mentale e spirituale. Grazie alle affermazioni costruttive che impieghiamo e all’ideale che manteniamo durante la meditazione, le nostre tendenze negative scompaiono, sostituite da atteggiamenti più positivi.

In generale, perdiamo delle ore in occupazioni futili, quando un breve momento riservato alla preghiera e alla meditazione ci procurerebbe più pace, gioia e pienezza di ogni altra attività. Cerchiamo dapprima il regno di Dio, che è dentro di noi. Il verbo e le promesse divini sono eterni : invochiamo il Signore, sapendo che siamo il tempio del Dio vivente, che l’Altissimo risiede nel nostro santuario interiore. Nel silenzio della meditazione, una volta che il corpo è rilassato, il pensiero sereno e la preoccupazione dimenticata, ci apriamo alla nostra natura spirituale e ci uniamo alla Forza Creatrice.

Le letture di Edgar Cayce sottolineano che tutti dovrebbero meditare, poiché la comunione con Dio è primordiale. In effetti, l’anima, il nostro essere superiore, non si compiace che nel Divino ed aspira a fondersi nel seno del Creatore. La meditazione assidua ci aiuta ad esprimere la nostra relazione intima con il Signore, ad applicare i principi universali nella vita quotidiana, a distinguere l’onnipresenza di Dio e a prepararci perché la transizione che chiamiamo morte costituisca un passo supplementare verso una comprensione sempre più perfetta del Padre.

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Edgar Cayce e il Karma Familiare