L’universo artificiale: nuove conferme della natura digitale del nostro universo

L’universo artificiale: nuove conferme della natura digitale del nostro universo

Nel libro Godman, l’universo olografico, di Alessio e Alessandro De Angelis, gli autori riportano moltissime news ed esperimenti scientifici a sostegno delle natura artificiale del nostro universo.

Dopo il rumore di fondo della pellicola cosmica bidimensionale, scoperto grazie a Geo600 – un rilevatore di onde gravitazionali che si trova ad Hannover, in Germania – una ulteriore conferma ci giunge dall’esperimento dei ricercatori dell’università di Bonn, sempre in Germania, che hanno dimostrato, con una riproduzione al computer dell’universo, che le simulazioni attuali del nostro cosmo sono postate sui limiti dalle leggi fisiche. Questo vuol dire che, nella simulazione, il computer pone dei limiti, come ad esempio sull’energia che le particelle possono avere all’interno del programma. Nel test del team di Bonn, attraverso la cromodinamica quantistica, che spiega le leggi che gestiscono l’universo a livello subatomico, i ricercatori sono riusciti a riprodurre al computer una simulazione che è in grado di replicare una parte dell’universo molto piccola, ma esatta, della grandezza del diametro di un protone. Tale verifica ha evidenziato l’esistenza di vincoli di una struttura artificiale dell’universo, attraverso il limite massimo dell’energia dei protoni che viaggiano in esso.

In una recente conferenza tenuta ad Aprile, a Milano, due ricercatori italiani – Alessio e Alessandro De Angelis – hanno discusso profusamente di questa tematica e di molti aspetti altrettanto interessanti della meccanica quantistica, dopo aver affrontato tematiche di attualità politica e studi di carattere vetero e neotestamentario. Di seguito il video della conferenza.


Nota: chiediamo scusa ai lettori ma nel tempo i ricercatori hanno eliminato molti dei loro video online, sito internet ed altro, per loro scelta. Quindi questo es altri loro articoli risultano non completi.