Malattie cardio-vascolari: la ricerca é a una svolta

Il Giornale Online
Il nuovo corso della Fondazione “per il tuo cuore” – HCF presieduta dal Professor Attilio Maseri

“Si parla molto di biodiversità, delle piante, degli animali, degli habitat. Dobbiamo cominciare ad applicare questo concetto anche al malato. Nessuno si accontenterebbe di un paio di scarpe ‘di misura media’, ma ne vorrebbe un paio che si adattasse alla sua calzata. Ogni malato ha diritto ad una terapia personalizzata, che tenga conto della sua biodiversità, cioè della sua risposta a malattie e terapie, della sua vulnerabilità ma anche dei suoi ‘angeli custodi’, le sue componenti protettive verso i rischi ambientali. Oggi la ricerca dei cardiologi italiani affronta, prima nel mondo, questa sfida”. Attilio Maseri, Presidente Fondazione “per il tuo cuore” – HCF

La ricerca delle cause delle malattie cardiovascolari, oggi causa numero uno di morte nel mondo occidentale, è a una svolta: ad imprimergliela è il Professor Attilio Maseri, nuovo presidente della Fondazione onlus “per il tuo cuore” – HCF. Il Professor Maseri, già Direttore del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano e titolare della Cattedra di Cardiologia all’Università Vita-Salute, ha deciso di lasciare tutti i suoi incarichi per dedicarsi interamente a questa sfida.

“Attualmente la ricerca cardiovascolare mira a identificare le forme di terapia che in media risultano statisticamente efficaci su grandi numeri di pazienti, perché l’effetto non è abbastanza rilevabile su numeri piccoli,” spiega il professore. “Tuttavia molti malati si discostano considerevolmente dalla risposta media, alcuni vanno incontro a guai nonostante le terapie, altri rimangono in buona salute anche se ritenuti ad alto rischio, e i motivi sono ancora sconosciuti. La Fondazione intende sviluppare nuove linee di ricerca cardiovascolare per scoprire poi i meccanismi di malattia e di protezione ancora ignoti, in grado di spiegare quei casi che più si discostano dal comportamento medio”.

Tra questi casi spicca la rara anomalia di origine genetica riscontrata nel campione olimpionico Domenico Fioravanti, costretto ad interrompere la sua attività agonistica per il potenziale rischio costituito da una peculiarità del suo DNA. “Lasciare il nuoto agonistico per questo, senza sapere con certezza se il rischio potesse trasformarsi in un concreto pericolo, per me è stato davvero traumatico”, osserva lo sportivo. “Ora spero con la mia testimonianza di poter essere d’aiuto alla ricerca. Magari un giorno si scoprirà che fermandomi mi hanno salvato la vita, oppure che la mia rara anomalia non sarà di impedimento a qualcun altro per fare sport senza correre rischi”.

Uno studio come quello che si è proposto la Fondazione è oggi attuabile solo in Italia, perché è l’unico paese al mondo in cui 5000 cardiologi associati in un’unica organizzazione, l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, collegati in rete, sono in grado di trasferire tutti i dati raccolti in un unico centro rendendoli disponibili in tempo reale, dagli ambulatori, dai reparti al Centro Studi di Firenze.

L’ANMCO ha la rete necessaria per raccogliere i casi, ed è cruciale nel momento in cui si coglie l’importanza di studiare casi rari in un numero sufficiente per permettere valutazioni statistiche. Questo potenziale assolutamente unico l’ANMCO ha dimostrato di possederlo fin dagli anni Ottanta, a partire dal famoso studio GISSI 1, sotto la guida di Rovelli e Feruglio, che ha fatto emergere la cardiologia italiana nel mondo scientifico internazionale.

“L’impegno della Fondazione e di ANMCO coincidono perfettamente,” afferma il professor Francesco Chiarella, presidente dell’Associazione. “Siamo orgogliosi di poter contare sul contributo fondamentale di tutti i nostri associati, impegnati quotidianamente nelle corsie degli ospedali. Abbiamo piena consapevolezza che una nuova pagina della ricerca italiana verrà scritta non da pochi, ma da tutti noi”.

“I nostri cardiologi,” nelle parole del professor Maseri, “conservano una naturale tendenza a porsi domande, non accettando acriticamente i dogmi. Non è così nei paesi anglosassoni dove le categorie tendono a essere fisse, aristoteliche. I medici italiani sono per natura i più curiosi al mondo, i più interessati a porsi domande”. “Come cittadino non posso che esprimere soddisfazione per quest’iniziativa,” commenta Boris Biancheri, presidente FIEG. “Come ex Ambasciatore, poi, sono particolarmente fiero di quest’occasione per manifestare ancora una volta nel mondo l’ingegno e la competenza scientifica degli Italiani”.

La Fondazione, in nome di una sorta di nuovo umanesimo della medicina, si propone di riportare l’attenzione sul paziente con la sua unicità e di curare il malato e non solo la malattia. “Dobbiamo rimettere al centro dell’attenzione il malato, con la sua individualità e spesso le sue ansie,” prosegue Maseri, “per offrire ad ognuno una terapia personalizzata su misura”.

Per informazioni:

HCF – Heart Care Foundation
http://www.heartcarefound.org/perIlTuoCuore/

Fonte: http://www.lswn.it/comunicati/stampa/2008/malattie_cardio_vascolari_la_ricerca_ad_una_svolta
Vedi: https://www.altrogiornale.org/_/tagcloud/tagcloud.php?cuore