McKinnon non sarà estradato

Il Giornale Online
Un collegio di magistrati della Camera dei Lords ha respinto la richiesta di estradizione negli USA per l’analista informatico inglese che violò i computer del Pentagono. Contro di lui l'accanimento giudiziario degli Americani

A cura di Maurizio Baiata

Lunedì 16 Giugno 2008 fonte: The Guardian – London, UK

Rischia una pena di 60 anni da scontare in un carcere americano, se venisse estradato negli USA, ma per ora resta a disposizione della magistratura inglese che lo giudicherà in base alle proprie leggi. Un collegio di magistrati della Camera dei Lords il 16 Giugno scorso ha accolto le istanze della difesa di McKinnon, ravvisando nel comportamento della pubblica accusa americana pesanti intimidazioni ai danni dell’hacker, imputato in un processo penale che ha superato di gran lunga i confini del suo Paese.

McKinnon, arrestato nel 2002, non è stato ancora giudicato secondo le leggi britanniche. Rivolgendosi ai Lords durante l’udienza del 16 Giugno, il legale di McKinnon, David Pannick QC, ha dimostrato la fondatezza della minaccia secondo la quale, se il suo assistito non si fosse dichiarato colpevole, sarebbe stato estradato e condannato, rischiando una sentenza detentiva molto più grave. In particolare, un consulente legale dell’ambasciata USA interessato al caso, aveva riferito di aver sentito esprimere dalle autorità del New Jersey la voglia di vedere McKinnon “friggere”, un chiaro riferimento alla sedia elettrica. Se avesse cooperato, avrebbe ricevuto una condanna più lieve, dai 37 ai 46 di carcere e quindi sarebbe stato reimpatriato in Gran Bretagna, con la possibilità di ottenere la libertà vigilata a metà della pena, ha sottolineato il legale.

«In caso contrario, la sentenza poteva arrivare ad otto, dieci anni e anche oltre» ha detto Pannick, aggiungendo che la minaccia più grave era quella di subire un processo per terrorismo e una possibile condanna a 60 anni. Infine, se McKinnon si fosse opposto all’estradizione, il sistema giudiziario americano avrebbe impedito qualunque trasferimento dell’imputato in Gran Bretagna. «Un livello di pressione inaccettabile» ha detto Pannick. Il giudizio definitivo è atteso entro i primi di Luglio.

Fonte: Dnamagazine.it , http://www.guardian.co.uk/uk/2008/jun/16/law.usa

Vedi: https://www.altrogiornale.org/news.php?item.2209