MUTAZIONI GENETICHE dei CIBI (Grano duro Creso)

Il Giornale OnlineAziende Nucleari, Multinazionali OGM e Frumento: Raggi Gamma, Grano duro Cappelli irradiato e mutato geneticamente, Glutine, Conseguenze.

In Italia non è permessa la coltivazione all'aperto di varietà Ogm. Coltiviamo in tutta Italia il popolare grano duro Creso, una mutazione ottenuta nel 1974 irraggiando la varietà “Cappelli” (dal nome del creatore di questa varietà) con raggi gamma provenienti da scorie di reattori nucleari. Tutti mangiamo pane, pasta, dolci ecc., fatti con il grano Creso.

AZIENDE NUCLEARI Italiane:
(1)- Il CNEN (Comitato Nazionale Energia Nucleare) e nasce nel 1960 sostituendo il CNRN (Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari) su iniziativa del Governo italiano sulla scia del grande entusiasmo seguito alla prima Conferenza sull’uso pacifico dell’energia nucleare, organizzata a Ginevra nel 1955 dall’ONU. Lavora a stretto contatto con l'industria per la progettazione e la realizzazione di impianti nucleari e impianti per il ciclo del combustibile. Nel 1982 il crescente movimento ambientalista, che si va diffondendo nel Paese, impone una nuova cultura energetica: il CNEN si trasforma in ENEA (Comitato nazionale per la ricerca e lo sviluppo dell’Energia Nucleare e delle Energie Alternative) e si occupa, da quel momento, non più soltanto di energia nucleare ma anche di fonti rinnovabili, uso razionale dell’energia e impatto ambientale.

MULTINAZIONALI OGM:

Oltre alla multinazionale Monsanto : http://www.monsanto.com/monsanto/layout/default.asp

Ed altre aziende 107 che producono OGM, vi e’ anche la Syngenta, il maggior gruppo a livello mondiale interamente dedicato all'Agribusiness, nato da Novartis Agribusiness e Solplant-Zeneca Agrochemicals. http://www.syngenta.com/en/index.aspx

Questo e’ cio’ che compare sul loro sito: VIVERE l’agricoltura OGM Syngenta è uno dei principali attori dell'agro-industria mondiale, impegnato nello sviluppo di un'agricoltura sostenibile attraverso ricerca e tecnologie innovative. La società è ai vertici del settore degli agrofarmaci ed è al terzo posto nel mercato delle sementi ad alto valore aggiunto. Il fatturato del 2003 ammonta a circa 6,6 miliardi USD. Syngenta impiega circa 19.000 persone in oltre 90 Paesi.

Syngenta è quotata presso la Borsa Svizzera (SYNN) e quella di New York (SYT). Noi crediamo di poter fornire cibo migliore per un mondo migliore, attraverso l'eccellenza nella fornitura di prodotti e soluzioni innovative per gli agricoltori e tutta la filiera alimentare, con un impegno chiaro e trasparente nei confronti di operatori, dipendenti e comunità.
Copyright Syngenta Italia © 2004 – Tutti i diritti riservati

FRUMENTO:
Fino agli anni 60 la popolazione della Puglia si cibava di un grano dure detto “Cappelli”. Poi è cominciato il peggioramento della qualità di questo cereale, tipicamente meridionale, quando nuove varietà più produttive, ma scadenti, si sono diffuse a tutte le latitudini, sino alla Danimarca. Il grano duro Cappelli, unica varietà coltivata solo nel Mezzogiorno d’Italia, apprezzato per la qualità, ma meno produttivo, in pochi anni è stato soppiantato dalle nuove varietà irradiate dai Raggi Gamma.

RAGGI GAMMA:
E' la radiazione elettromagnetica, che si estende dalle energie dei raggi X fino a energie di un miliardo di volte maggiori: Essi si posizionano nello Spettro elettromagnetico:
Visibile > Ultraviolet > X-Ray > Gamma Ray (2) – La banda gamma è quella a energie più alte. Può essere rivelata solo al di fuori dell'atmosfera terrestre grazie a speciali strumenti con i quali i satelliti o razzi, vengono dotati, sono stati studiati dagli anni 60. Essa e’ filtrata dall’atmosfera affinche’ non raggiunga la superficie terrestre apportando gravi danni alle cellule degli esseri viventi. Uccide molto facilmente i Batteri.

Utilizzi: La natura energetica dei raggi gamma li ha resi utili per la sterilizzazione delle apparecchiature mediche, perché uccidono facilmente i batteri. Sono inoltre usati per uccidere i batteri nelle confezioni alimentari perché si conservino più a lungo.
Nonostante possano produrre il cancro, i raggi gamma sono usati per curare alcune forme cancerogene. Fasci di raggi gamma concentrati vengono mandati contro il cancro da diverse direzioni, per ucciderne le cellule. I fasci sono fatti partire con differenti angoli in modo che si incrocino sull'area interessata, minimizzando il danno ai tessuti circostanti.
Tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Raggio_gamma

>>>>>>>>>>>>>>>>

GRANO DURO

Il grano duro è il cereale che costituisce l'ingrediente principale, con l'acqua, della pasta secca in tutte le sue innumerevoli forme. La conoscenza dei cereali risale a molte migliaia di anni or sono. Ancora quando l'uomo preistorico faceva vita nomade aveva imparato a raccogliere i semi dei cereali spontanei: li conservava per mangiarli nei periodi di scarsa vegetazione.

Orzo, frumento, miglio, riso furono tra le prime piante ad essere coltivate e segnarono l'inizio dell'agricoltura.
La loro estrema diffusione tra tutte le più antiche civiltà del Vecchio Continente e dell'Asia avvenne grazie alle conquiste di nuovi territori e agli scambi commerciali.

Il frumento, di cui il grano duro è un tipo, sbarcò invece in America solo alla fine del XV° secolo, dopo le scoperte di Colombo. In Australia arrivò più tardi ancora, con i grandi flussi di emigranti europei della seconda metà dell'800.

Il grano duro “Triticum durum” appartiene alla famiglia delle Graminacee, esempio tipico di piante il cui seme ha un solo cotiledone.

Il fusto di questa pianta erbacea, detto culmo, è cavo internamente e interrotto da parecchi rigonfiamenti, detti nodi.

Le foglie sono sempre numerose e avvolgono, con la guaina, parte del culmo.

Le radici sono molte e sottili: oltre alle radici primarie, ci sono le radici avventizie, che si sviluppano dai nodi alla base del fusto, formando un insieme affastellato.

Le cariossidi, che derivano dalla fecondazione delle infiorescenze disposte a spighette, sono portate in file ordinate nelle spighe. Sono avvolte da involucri membranosi , le glumette, e presentano le reste o ariste, prolungamenti filiformi delle glumette più esterne. Il loro colore giallo oro e la loro leggerezza fanno pensare ad un mare dorato quando i campi sono prossimi alla mietitura.

Nella cariosside una gran parte – l'endosperma – è costituita da amido, più o meno agglomerato in granuli piccoli e grossi, che ha funzione di sostanza di riserva. La consistenza è molto compatta e vitrea, il colore ambraceo. La vetrosità è un carattere distintivo delle diverse varietà e dipende sia da fattori genetici che da componenti ecologiche e colturali.

Dalla macinazione delle cariossidi di ottiene la semola. L'elevato contenuto in glutine conferisce i necessari caratteri di elasticità e tenacità necessari nella fabbricazione della pasta.

Tra l'amido e le proteine della semola, la gliadina e la gluteina, entrambe appartenenti al gruppo delle globuline entrambe appartenenti al gruppo delle globuline, si formano, quando viene aggiunta l'acqua, dei composti che rendono l'impasto resistente alla cottura.

Nei climi italiani il grano duro si semina in autunno-inverno mentre nei climi più freddi in primavera. L’epoca della raccolta, effettuata meccanicamente, è condizionata dall’andamento climatico: cade tra giugno e luglio per le semine autunnali o tra luglio e ottobre per le altre.

Oltre alla granella, dal grano duro si ottiene anche la paglia, che viene utilizzata per fare la lettiera dei bovini nelle stalle e che alimenta l’industria della carta.

Tratto da: http://www.torinoscienza.it/dossier/apri?obj_id=1108

>>>>>>>>>>>>>>>>

GRANO duro – FARINE:

Per farina si intende il prodotto ottenuto dalla macinazione del grano.

Presenta differenti caratteristiche secondo il tipo di grano da cui viene estratta ed il tipo di macinazione cui viene sottoposta.

Essa si divide principalmente in due categorie: grano duro e grano tenero.

Le farine di grano duro sono più granulose al tatto,hanno un colore giallognolo,servono a preparare paste alimentari ed entrano raramente in panificazione. Oggi nel sud dell’Italia , con esse, si producono pani del tipo casereccio.

Le farine di grano tenero, invece, presentano un colore bianco latteo,sono meno ruvide al tatto, sono quelle più usate ed hanno molteplici usi in panificazione.

Esse sono diverse a secondo dai grani da cui vengono estratte, in via semplificativa si può affermare che gli Stati Uniti, il Canada, l’Argentina, sono i paesi con i migliori grani teneri, quali “Manitoba”, Plata ,ed altro.

In Italia, la legge vigente prevede che le farine di grano tenero siano classificate, in base alle ceneri o sali minerali e cosi distinte:

tipo “00” con ceneri fino al 0,50%

tipo “0” “ “ “ “ 0,65%

tipo “1” “ “ “ “ 0,80%

tipo “2” “ “ “ “ 0,95%

Integrale “ “ 1,40%/1,60%

Di norma in pizzeria si usano le farine tipo “00” e tipo”0” o dei semilavorati,che alcuni mulini negli ultimi anni, hanno immesso sul mercato, per rispondere alla crescente richiesta di qualità del prodotto,da parte degli operatori.

La farina è composta da enzimi,zuccheri,proteine,sali minerali.

Gli enzimi sono sostanze che favoriscono le reazioni chimiche nell’impasto e si dividono principalmente in due categorie:amilasi e proteasi.

Le amilasi conquistano l’amido della farina e producono l’alimento per il lievito.

Le proteasi invece intaccano il glutine rendendolo più elastico.

Gli zuccheri sono importantissimi nella reazione dell’impasto, perché durante la sua fermentazione, servono ad alimentare il lievito, facendolo crescere e maturare.

I principali zuccheri sono: l’amido, i pentosani, la cellulosa.

Le proteine più importanti sono due: la gliadina e la gluteina, che nell’impastazione danno origine alla maglia glutinica.

I sali minerali invece non hanno grande importanza e servono come detto prima a classificare il tipo di farine.

Una farina di buona qualità è quindi l’insieme degli elementi, fin qui descritti, nelle giuste proporzioni e quantità.

Oggi con degli strumenti analitici si può determinare una qualità della farina e classificarla.

Uno degli strumenti più usati è l’alveografo di Chopin con il quale si sottopone un piccolo impasto all’analisi degli indici “W”,“P”,”L” mediante il gonfiamento del medesimo, sino al punto di rottura.

W:sta per capacità panificabile,ovvero il volume che l’impasto può raggiungere o area dell’alveogramma.

P : la resistenza allo stiramento dell’impasto

L : l’estensibilità

Naturalmente i tre indici sono in stretta correlazione tra loro ed interdipendenti.

Con riferimento a questi dati, la farina viene classificata in queste categorie:

1) Deboli –fino a 170 W

Farine per biscotti, cialde, grissini, piccola pasticceria. Assorbono circa il 50% del loro peso in acqua.

2) Medie-dai180 ai 260 W

Farine per impasti diretti, pane francese, pizza, pane all’olio.Assorbono dal 55%-65% del loro peso in acqua e sono quelle più usate comunemente in pizzeria.

3) Forti-dai 280 ai350 W

Farine per impasti indiretti, pane con levato o biga, rosette, michette, pasticceria lievitata naturalmente e pizza. Assorbono circa il 65% 75% del loro peso in acqua

4) Speciali-oltre i 350 W

Farine prodotte con grani speciali, soprattutto Americani, Canadesi

per pani di difficoltoso ottenimento, o rinforzanti delle farine più deboli.

Assorbono fino al 90% del loro peso in acqua.

Pertanto per ottenere una buona pizza bisogna scegliere una farina di qualità, adatta ai tempi di lievitazione, che si vogliono dare all’impasto e che abbia un rapporto p/l di circa lo 0,5,con un glutine elastico ed espansibile, buona capacità di assorbimento dell’acqua.

Tratto da: http://www.piazzabrembana.com/varie/farine.htm

>>>>>>>>>>>>>>>>

GRANO duro CAPPELLI e CRESO

Esattamente 30 anni fa, Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, (attuale presidente dell’Accademia delle Scienze) con un gruppo di ricercatori del CNEN (comitato Nazionale per l’Energia Nucleare) indusse una mutazione genetica nel grano duro denominato “Cappelli” un tipo di frumento che cresceva SOLO in Puglia esponendolo ai raggi Gamma di un reattore nucleare per ottenere una mutazione genetica e quindi incrociandolo con una varieta’ americana. Quindi questa varietà di grano irradiato e mutato è stata sviluppata nel 1974 da quel gruppo di ricercatori del centro CNEN – Enea (1) di Roma.

Dopo la mutazione quella pianta di grano e’ divenuta “nana” e mostra differenze anche in altri caratteri come la produttività e la precocità nella crescita.

Questo nuovo tipo di grano mutato geneticamente (non OGM) ma irradiato, fu denominato “Creso” e con esso oggi si prepara OGNI tipo di: pane, pasta, dolci, pizze, certi salumi, capsule per farmaci, ecc., esso è una varietà di grano duro, la cui farina e’ quella usata per fare anche la pasta in tutta Italia ed all’estero.

GLUTINE: la parola Glutine deriva dal latino (Gluten-inis, colla), infatti anche gli antichi romani lo utilizzavano come colla. E’ stato isolato da J. B. Beccari nel 1728. Il Glutine nel mais e nel riso e’ assente, e’ presente negli altri cereali: Kamut, Spelta, Triticale, Segale, Orzo; in ridotte quatta nel ’Farro, grano Saraceno ed Avena ed in alcune leguminose. Non è contenuto, invece, nel sesamo, patate, castagne, sorgo, soia, manioca e quinoa. Il grano detto Farro per esempio e’ povero di glutine, infatti impastandolo non si “incolla come le farine di altri tipi di grano.

Il Glutine e’ un Peptide (“La struttura dei peptidi di glutine e caseina è simile o identica alla struttura dei peptidi di soia”. Fu XQ, Wu XX, Xu GL. Bioactive small peptides from soybean protein. Ann N Y Acad 864 : 640-5), ed e’ una sostanza colloidale ed e’ formato da due altre principali sostanze, facilmente suddivisibili: Gliadina e Gluteina che sono proteine semplici.

Tra l'amido e le proteine della semola, la gliadina e la gluteina, entrambe appartenenti al gruppo delle globuline (deboli acidi), si formano, quando viene aggiunta l'acqua, dei composti che rendono l'impasto resistente alla cottura. Un'altra funzione di questo ingrediente è quella di miscelare le proteine solubili ed insolubili gliadina e gluteina che danno corpo al glutine, che diviene una sostanza collosa che determina la plasticità e l'elasticità dell'impasto, quando esso viene a contato con liquidi acquosi.

[u]Il Glutine e’ quindi presente in:[/u] Farina, amido, semolino, fiocchi dei cereali suddetti
Pasta, pasta ripiena (es. ravioli, tortellini ecc.)
Pane comune e speciale, pangrattato
Grissini, crackers, fette biscottate, pan carrè, focacce, pizza
Gnocchi di patate, gnocchi alla romana
Crusca
Malto d’orzo
Müsli, miscele di cereali
Corn Flakes al malto
Dolci, biscotti, torte

Capsule di farmaci, ecc.

Il Glutine quando non viene metabolizzato (da appositi batteri e/o funghi e/o enzimi e’ un coFattore di malattie dell’intestino tenue forma un collante che si incolla alla parete della mucosa dell’intestino tenue; la disbiosi cronica e’ la causa delle malattie del Tenue che ne impedisce la metabolizzazione.

La Gliadina e’ una Proteina vegetale (prolammina) ricca di acido glutamminico, che si trova in quasi tutti i cereali, grano in particolare, ed e’ uno dei costituenti del Glutine; e’ probabilmente un nutriente nervoso, ma se essa non viene utilizzata ma accumulata dalle cellule nervose e dai loro tessuti, essa diviene un fattore irritante ed intossicante. La Gluteina e’ una proteina solubile in alcali, ma quando il pH dell’intestino varia verso l’acido NON e’ piu’ solubile e quindi non metabolizzabile e diviene una tossina.

Il Glutine si ottiene impastando della farina di grano (meglio la 00) con poca acqua e sottoponendo l’’impasto ad un getto di acqua per eliminare l’amido. Esso appare come una sostanza biancastra, gelatinosa, elastica, ed appiccicosa. Essiccata diviene una polvere o scaglie giallastre; contiene proteine, idrati di carbonio (soprattutto amidi), grassi e minerali. Trattando il glutine con una soluzione di alcol diluito, quindi neutralizzando il residuo con una soluzione di idrossido di potassio, si separa le due frazioni componenti il Glutine, la Gliadina che potrebbe essere correlata ai disturbi della Glia e la Gluteina ai disturbi della muscolatura.

Il Glutine in quantita’ adatte (piccole) e’ utile all’alimentazione umana, purche’ vi siano nell’intestino batteri ed enzimi autoctoni adatti alla sua estrazione e digestione (demoleculizzazione) per essere inviato dal sangue alle cellule dell’organismo.

Il Glutine e’ di fatto una proteina che con i liquidi forma una forte colla che incolla se stessa, a livello della mucosa del tenue, (dal duodeno fino alla valvola ileo cecale) formando un sottile film che inibisce le proprieta’ dei villi (irritandoli e quindi producendo eccitazione nervosa nel cervello enterico) e quelle della mucosa stessa (variandone l’osmosi ed infiammandola) dell’intestino tenue e creando per questo processi di malnutrizione cellulare e conseguentemente intossicazione endo cellulare ed infiammazione (3) circolante nei tessuti dell’organismo.

E cio’ avviene quando vi sono disbiosi (alterazione della Flora Batterica autoctona biovitale + la mancanza di determinati Enzimi essenziali per la normale digestione – demoleculizzazione delle sostanze contenute nel Chimo ed introdotte con i cibi) dovute a: alimenti inadatti, latte vaccino specie quello pastorizzato, formaggi, insaccati, alcune spezie, VACCINI, farmaci (specie antibiotici e cortisonici ecc.) droghe, alcol, ecc.

I succhi intestinali carichi normalmente di enzimi ed ottimizzati solo a pH regolare nel tenue

Questa colla e’ visibile in certi casi quando essa viene espulsa dall’ano ed e’ una sostanza gelatinosa con striature bianche, filamenti che assomigliano a dei vermi.

La reazione nervosa generata nell’intestino determina per induzione tutti i problemi di irritazione, malessere, cefalee, mali di testa, anche perche’ essendoci disbiosi cronica, le micotossine generate dalla colonizzazione abnorme della Candida nel tenue, indotta dalla mancanza di batteri antagonisti morti e defecati dalla cronica disbiosi, intossicano cellule ed organi, Glia (nevroglia) compresa; a sua volta la Candida e’ responsabile di un’enorme elenco di malattie di organi, ghiandole e sistemi….fino al cancro ed all’aids.

E’ a tutti noto il fatto che l’80% circa del tessuto linfatico dell’intero organismo si trova a livello dell’apparato gastro-intestinale. I sistemi GALT e MALI (Gastric and Mesentheric Associated Lymphoid Tissue) costituiscono delle strutture di notevole importanza per ciò che concerne le capacità di difesa immunitaria che ogni individuo possiede. Le immunoglobuline si formano per la maggior parte a livello intestinale.

La mucosa intestinale è il principale sistema di difesa contro le sostanze tossiche.
Il Sistema Nervoso e' il modulatore del Sistema Immunitario
2) Il colon, oltre alla ben nota funzione di riassorbimento soprattutto di acqua ed elettroliti, ha la capacità di rimuovere scorie nocive e di allontanare micro organismi patogeni grazie alla sua azione meccanica di eliminazione del materiale fecale.
Il determinarsi di una disbiosi intestinale ha come principali conseguenze:
a) la riduzione, talora rilevante, delle capacità di difesa immunitaria
b) il proliferare per mutazione di micro organismi autoctoni in patogeni (funghi, batteri, parassiti ed altri) a livello intestinale e non solo
c) la riduzione dell’ossigenazione e delle proprieta’ osmotiche della mucosa intestinale con conseguente incapacità di assolvere alla funzione di assimilazione delle sostanze e/o distruzione ed eliminazione di quelle tossiche
d) nella femmina la colonizzazione del distretto vulvo-vaginale e nelle parti umide di entrambi i sessi, gola e bocca comprese

e) la successiva colonizzazione fungina (Candida) di parti di tessuto in ghiandole ed organi di tutti i sistemi, ma in primis di quello gastro enterico (tubo digerente)

CELIACHIA:

Occhio al Glutine
Non esistono farmaci o cure per chi è affetto dal morbo celiaco, quindi l'unica soluzione resta quella di non consumare cibi contenenti glutine. Una dieta che va seguita scrupolosamente per tutta la vita e che impone restrizioni severe. Quindi niente pane, pasta, biscotti, pizza e cracker, per esempio, perché preparati con farina di grano. L'industria alimentare oggi offre una discreta varietà di prodotti alcuni dei quali sono una “copia” senza glutine.

La maggior parte sono disponibili in farmacia, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, ma anche da acquistare nei supermercati. Dal panettone alla pizza, passando per pane, pasta, merendine e fette biscottate, gli alimenti garantiti senza glutine sono molto vari, e risparmiano l’onere di leggere attentamente le etichette degli ingredienti quando si fa la spesa. La vera difficoltà, infatti, sta nel riconoscere i cibi in cui il glutine è nascosto, compito non facile che può complicare la vita quotidiana, soprattutto quella dei bambini.

Chi contiene cosa
Il glutine è presente in molti cereali ma, fortunatamente, non in tutti. Senza ombra di dubbio vanno eliminati dalla dieta: frumento, orzo, segale, farro, kamut, sorgo, spelta, triticale e tutti i prodotti ottenuti con le farine di questi cereali. Bisogna, quindi, prestare attenzione anche a pangrattato, amido, fiocchi di cereali, gnocchi di patate, gnocchi alla romana, semolino, crusca, couscous.

Da evitare anche i caffé solubili che spesso contengono orzo o malto (un derivato dell'orzo), quest'ultimo poi entra nella produzione della birra e del whisky, bevande proibite. Sempre in tema di alcolici e loro preparazione, si deve rinunciare anche a vodka e gin, entrambi ottenuti per fermentazione del grano.

Si possono mangiare, invece: mais, riso, miglio, tapioca. Assoluta libertà, quindi, di gustare crema di riso, polenta, pop corn, fiocchi di riso, mais, tapioca, purché senza aggiunta di fiocchi di malto. Le farine di riso, mais, tapioca e miglio si possono utilizzare per cucinare, così come l'amido di riso e quello di mais (detto anche maizena), che si usa molto nella preparazione dei dolci. Non ci sono limitazioni per tutti gli altri alimenti: carne, latte, uova, pesce, verdure, frutta fresca e secca (eccetto i fichi), legumi, da cui trarre nuovi spunti culinari.

Semaforo arancione
Purtroppo la maggior parte dei prodotti in commercio risulta “contaminata” da altre farine durante i processi di lavorazione. Yogurt, formaggi, creme, insaccati crudi e cotti, salse, conserve sott'olio di semi vari, marmellate e gelati derivano da complesse preparazioni industriali, che potrebbero includere farine vegetali non adatte ai celiaci. Lo stesso avvertimento vale per i prodotti precotti, impanati o conditi con salse pronte, come carni, pesci, verdure. Non si salvano neanche i medicinali: capsule, compresse e polveri solubili contengono quasi sempre amido tra gli eccipienti. Per facilitare il compito l'Associazione Italiana Celiachia ha pubblicato nel 1998 il prontuario dei farmaci gluten-free, che può essere richiesto alle sedi regionali.

Un dibattito ancora aperto rimane quello sull’avena che in quanto cereale contiene glutine e quindi potenzialmente provoca reazioni di intolleranza nei soggetti celiaci, in realtà non è sempre così. Infatti alcuni recenti studi avevano riabilitato l’avena come alimento che non causa l’infiammazione intestinale caratteristica della malattia, ma un recente studio ha nuovamente messo in dubbio la sua sicurezza.

Gli autori infatti concludono che la reazione è soggettiva. Le osservazioni sono state effettuate su nove soggetti scelti perché avevano mangiato avena e quattro di essi avevano manifestato i sintomi del disturbo. I ricercatori hanno studiato la risposta delle cellule T intestinali cercando una correlazione tra questa e i sintomi clinici.

Tre dei quattro pazienti che avevano la sintomatologia presentavano la tipica infiammazione intestinale.
Ma anche due dei cinque pazienti che sembravano tollerare l’avena avevano le cellule T intestinali reattive al cereale. Nel complesso quindi l’intolleranza all’avena esiste con le stesse reazioni molecolari che si hanno con grano, orzo e altri cereali, anche quando c’è un’apparente tolleranza clinica. Si potrebbe ipotizzare un ritardo della manifestazione clinica del disturbo, ma la presenza di cellule T reattive non può darne certezza.
By Simona Zazzetta
Fonti – Oats Intolerance in Celiac Disease PLoS Med. 2004 October; 1(1): e23. doi:10.1371/journal.pmed.0010023

>>>>>>>>>>>>>>>>

Senza glutine, ma …… probabilmente manipolato

Essere celiaco è già una “sfortuna”, comporta l'assoggettamento ad una dieta rigida, la rinuncia a molti piaceri della tavola, l'esborso di una notevole quantità di denaro per poter essere sicuri di non stare male. Bisogna, insomma, adeguarsi ad uno stile di vita diverso da quello che siamo abituati a considerare normale.

Se si mangia in modo corretto, però, si sta bene.
Ed ecco il punto cruciale: cosa significa mangiare in modo corretto?
Sicuramente è corretto scegliere i prodotti “gluten free”, ossia completamente privi di glutine, fra i quali primeggiano quelli a base di mais e soia, agroalimenti provenienti per la maggioranza dall'estero, dove è diffusa la pratica OGM (Organismi Geneticamente Modificati).

Ma è corretto assumere alimenti provenienti da colture soggette a manipolazioni genetiche?
Ai celiaci l'ardua sentenza.

Un indicazione precisa a riguardo, comunque, è stata data dall'Associazione Italiana Celiachia (A.I.C.) a commento del sequestro in Sicilia di biscotti per l'infanzia “gluten free” contenenti tracce di soia geneticamente modificata.

Adriano Pucci, presidente dell'A.I.C., ha dichiarato espressamente il proprio sconcerto di fronte ad una situazione altamente preoccupante ed ha invocato ad alta voce il rispetto del principio di cautela impegnandosi, inoltre, ad intraprendere “qualsiasi azione dovesse essere ritenuta opportuna a tutelare la salute e la qualità della vita dei celiaci italiani”. Per garantire la salute delle persone celiache è necessario – prosegue Pucci – “un monitoraggio governativo strutturato, che garantisca il rispetto dei requisiti per l'ammissione dei prodotti nell'elenco dei dieto-terapeutici autorizzati, ma che valuti anche criticamente la qualità generale di tutti i componenti di questa particolare e delicata filiera”.

Ricordiamo che una precisa legge (che in questi giorni ha trascinato in tribunale la multinazionale Plasmon)
vieta l'uso degli OGM negli alimenti orientati alla prima infanzia.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti è utile consultare il sito dell’Associazione – www.celiachia.it
– ovvero contattare l'Ufficio Stampa AIC ALI6 Comunicazione – Tel. 02/43995555; Fax 02/43989571;
E-mail: info@ali6.org.

>>>>>>>>>>>>>>>>

Perché una Finestra “ Dieta senza Glutine e Caseina ?

Perché studi moderni di dietetica confermano che l’alimentazione che assumiamo influisce sulla nostra emotività ed a maggior ragione in soggetti così fragili e indifesi come i Soggetti Autistici o con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo, una Dieta equilibrata può significare una qualità migliore di vita, e nel caso specifico si sta diffondendo un Tam – Tam che sempre più spesso vede i Genitori parlare tra di loro dei miglioramenti di Comportamento del bambino dopo che è stato sottoposto alla Dieta senza Glutine e Caseina. Il nostro scopo è di dare attuazione pratica a questo Tam – Tam ma nel contempo mirare ad evitare una Dieta fai da te che può portare a gravi errori di Alimentazione perché a questo tipo di Dieta deve essere abbinata una alimentazione e/o somministrati integratori che non portino il Bambino ad un deperimento Organico.

E vuole anche evitare ai genitori di iniziare una Dieta piuttosto onerosa sia come costi che come sacrifici, dando la possibilità di eseguire le Analisi di intolleranza o di poca sensibilità ai prodotti del latte e del grano (Caseina e Glutine ) ( vedi la nuova Finestra Esami di Laboratorio), perché riteniamo sia controproducente iniziare una Dieta di questo tipo senza sapere se il Soggetto è realmente intollerante a questi alimenti.

La Caseina si trova nel latte ed in tutti i suoi derivati, Formaggio, Burro, Yogurth, Cioccolato al latte etc., il Glutine e' una proteina che si trova nelle Graminacee, famiglia botanica tra le più importanti per l'alimentazione umana. Così il Glutine si trova nel Grano, nell'Orzo, nella Segale e nel Farro (che poi e' una varietà di grano) per ricordare le piante più usate nell’alimentazione, mentre fortunatamente, il Glutine e' assente dal Riso e dal Mais: quindi Riso e Mais possono essere liberamente usati nelle diete.

Ricordiamo che il Glutine e' la causa di una malattia nota da almeno 50 anni che, se non e' curata con la dieta, conduce spesse volte a morte, e cioe' la Celiachia. Il Gluitine pertanto e' una proteina benefica per coloro non soffrono di intolleranza nei suoi confronti ma molto pericolosa per i celiaci; non stupisce quindi che il Glutine possa essere corresponsabile anche nelle problematiche dell’ autismo e dei Disturbi del Comportamento.

Pensiamo perciò di collegarci anche all’Associazione dei genitori Celiaci per avere informazioni sulle loro diete e soprattutto per sapere da loro, quali Marche e quali prodotti in vendita nei Negozi di Alimentari, Farmacie, Supermercati, siano realmente esenti da Glutine, abbiamo saputo da alcuni genitori che non tutti gli alimenti etichettati “ esenti da Glutine”, lo sono in realtà).

Ci avvarremo della Collaborazione continuativa del Professo Pier Luigi Fortini che di questa Dieta è da anni un conoscitore ed un propugnatore, pubblicheremo il maggior numero di Articoli che troveremo sull’Argomento e sarà messo a disposizione dei Genitori un FORUM DI DISCUSSIONE incentrato solo sulla Dieta che speriamo potrà essere molto utilizzato nell’interesse di tutti.

Assicuriamo che non avendo alcun interesse economico nell’operazione, possiamo dare spazio a tutti e ci auguriamo che molti dei genitori che hanno da tempo iniziato la Dieta, possano mandarci il loro contributo ( esperienze personali, ……. anche solo come ricette di cucina ), per il bene comune e per aiutare coloro che si accingono ad iniziarla da questo momento.

Per informazioni sulla Dieta senza Glutine, potete contattare il Sito della:

Associazione Italiana Celiachia: http://www.celiachia.it
E' il sito dell'associazione italiana celiachia. Lo statuto, informazioni sulla malattia, numeri utili, faq e forum.

>>>>>>>>>>>>>>>>

Emicrania e Glutine

Fattori dietetici (caffè, alcool, cioccolato, noci, formaggi) possono causare attacchi acuti in chi soffre di emicrania. Un nuovo studio italiano dell'Università Cattolica di Roma indica un altro collegamento dietetico e conferma quanto era già stato riportato come osservazione aneddotica ed era noto ai cultori della medicina 'alternativa'. Esiste un legame tra l'intolleranza al glutine (sinonimi sono celiachia, morbo celiaco, sprue) e l'emicrania. In questo studio, circa il 5% delle persone con emicrania soffriva anche di celiachia, che può essere subclinica e non diagnosticata. Il fatto importante è che l'emicrania (e le connesse alterazioni della circolazione cerebrale) regrediva con una dieta priva di glutine. Anche se il 95% delle persone con emicrania non è affetta da intolleranza al glutine, d'ora in poi questa possibilità è comunque da considerare nella valutazione individuale del paziente con emicrania. Essendoci molti casi in cui la celiachia è subclinica, più del 5% dei pazienti con emicrania potrebbe trarre vantaggio da una dieta priva di glutine (ipotesi da verificare tramite studi clinici, ma il singolo paziente potrebbe provarci ugualmente, dato che non è una terapia con rischi…).

L'emicrania finora non era conosciuta come sintomo neurologico della Celiachia (le complicanze neurologiche di questa malattia sono un campo che ultimamente sta riscuotendo un interesse sempre maggiore).

>>>>>>>>>>>>>>>>

DIABETE e Glutine

Il diabete dall'intestino: glutine, latte e virus.

Glutine, latte vaccino ed infezione da enterovirus sono tre fattori ambientali ritenuti importanti nella patogenesi dell'IDDM). La prima caratteristica che questi hanno in comune è quella di entrare in contatto con l'organismo a livello della mucosa intestinale. I due alimenti hanno poi una seconda caratteristica in comune, quella cioè di aver fatto parte nel secolo scorso di un importante cambiamento delle abitudini dietetiche (almeno per quanto riguarda le quantità), che non ha avuto né il tempo (poco più di un secolo) né le condizioni (almeno nei paesi ad elevato sviluppo socio-sanitario) di indurre un adattamento della specie in termini di selezione naturale. E' possibile che il cambiamento dietetico spieghi, almeno in parte, la variabile incidenza di diabete nel tempo che si è osservata in più paesi.

L'evidenza di un ruolo patogenetico del glutine, almeno in una proporzione di diabetici, nasce dall'osservazione che i celiaci non diagnosticati, esposti a lungo alla dieta contenente glutine, hanno un rischio molto elevato di sviluppare il diabete (fino al 25% dopo 30 anni di dieta contenente glutine)(Celiachia e diabete). Questo rischio si azzera quasi completamente nei soggetti celiaci diagnosticati precocemente, e quindi a dieta, indicando che un alimentazione senza glutine è in grado di prevenire in essi lo sviluppo di diabete.

Coerente con questi dati è l'osservazione che gli anticorpi antipancreas, quando presenti in soggetti celiaci, tendono a scomparire a dieta senza glutine (fig). Questi dati suggeriscono che, in soggetti con il substrato genetico della celiachia (HLA ed altro non noto) il glutine sia in grado di favorire una risposta autoimmune anti-pancreas ed infine il diabete conclamato. L'associazione con la celiachia sembra spiegare solo una parte minore dei casi di IDDM (meno del 10 %), ma è possibile che anche in soggetti non tipicamente celiaci il glutine abbia un ruolo nel favorire l'insorgere del diabete. Questa ipotesi, finora mai valutata, è attualmente oggetto di un nostro studio. Di fatto, in alcuni modelli animali, non celiaci, il rischio di diabete appare correlato all'assunzione di diversi alimenti, tra cui il glutine. Più controverso è il ruolo del latte vaccino.

Le evidenze a favore di un ruolo del latte vaccino nella patogenesi del diabete nascono da due approcci diversi. Il primo, epidemiologico, mostra una correlazione tra il consumo pro capite di latte vaccino e l'incidenza di diabete. Ancora, il prolungato allattamento materno è stato dimostrato in grado di diminuire il rischio di diabete, mentre tanto più l'introduzione del latte vaccino è precoce, tanto più questo rischio risulta elevato.

In uno studio viene calcolato che l'introduzione di latte vaccino prima dei 2-3 mesi aumenterebbe il rischio di diabete di 1.5, 2 volte rispetto a quello della popolazione. Sebbene sia possibile che il ruolo protettivo di un prolungato allattamento materno stia nelle capacità immunomodulanti di questo, un'analisi multivariata e successivi studi sembrano indicare che la precoce esposizione alle proteine del latte vaccino in sé è l'elemento di rischio più rilevante. Nell'animale da esperimento, inoltre, una dieta a base di proteine idrolizzate del latte vaccino sembra in grado di prevenire il diabete, ma le proteine del latte non sono l'unico antigene in grado di aumentare il rischio.

Il secondo approccio, immunologico, studia la similitudine tra antigeni del latte vaccino ed antigeni pancreatici, nell'ipotesi che la risposta autoimmune nasca da una confusione, un inganno ai danni del sistema immune che, non riuscendo a tollerare il latte vaccino reagisce contro di esso (anticorpi anti albumnina), ma ahimé anche contro l'organismo ospite (anticorpi anti-pancreas). Questa ipotesi nasce dall'osservazione che un titolo elevato di anticorpi anti-latte è frequente in soggetti diabetici e che esiste una omologia nella sequenza aminoacidica dell'albumina sierica bovina e dell'antigene pancreatico p69. In realtà la risposta anti-alimenti del diabetico (presente frequentemente anche nel suo familiare con identico HLA) non interessa solo il latte vaccino ma anche il glutine (al di fuori della diagnosi di celiachia e dell'HLA tipico della celiachia , ) suggerendo che essa sia lo specchio di un'alterata tolleranza intestinale, forse correlata ad un'alterazione della permeabilità mucosale.

Anche per quanto riguarda il ruolo delle infezioni da enterovirus gli studi sono stati complicati dalla difficoltà di associare l'evento infettivo allo sviluppo del diabete clinicamente manifesto, che può seguire anche di diversi anni l'infezione. A poco vale la correlazione tra diabete ed anticorpi contro specifici virus gastro-enteritici, sia per la relativa frequenza di questi nella popolazione generale, sia per la possibilità che non un singolo virus ma diversi virus intestinotropi siano implicati nella patogenesi del diabete . Un sostanziale passo avanti è stato compiuto in un recente studio prospettico che ha seguito comparativamente lo sviluppo di infezioni da enterovirus e la positivizzazione degli anticorpi anti insula (ICA) in 756 fratelli di diabetici, di età compresa tra i 3 e i 19 anni .

In un tempo di osservazione medio di 3.4 aa gli ICA compaiono in 23 soggetti (in 11 dei quali in modo persistente).

Nel 70% dei periodi di comparsa degli ICA si era verificata un'infezione da enterovirus contro il 23% dei periodi non associati ad ICA conversione. Lo stesso studio mostra altri interessanti argomenti: in famiglie con più fratelli la tendenza a fare ICA in concomitanza con un episodio gastroenteritico non è legata all'HLA di rischio del diabete ma ad altri fattori individuali non noti. Inoltre è interessante rilevare che la stessa correlazione descritta per gli enterovirus non si riscontra con altri virus come il Cytomegalovirus e il virus di Epstain-Barr.

Il meccanismo con cui le infezioni da enterovirus avviano o precipitano l'autoimmunità contro il pancreas non è noto. E' possibile che un ruolo sia giocato dalla similitudine (mimetismo molecolare) tra proteine virali e pancreatiche, come è stato descritto una proteina del Coxachie virus B e l'antigene pancreatico GAD . In ogni caso, quello che preme sottolineare è ancora il fatto che gli enterovirus esercitano la loro azione a partire dalla mucosa intestinale. E' verosimile che il diabete insulino dipendente si verifichi in soggetti geneticamente suscettibili che abbiano incontrato in tempi e/o combinazioni sfavorevoli i diversi fattori ambientali di rischio.

Sembra inoltre che l'equilibrio tra autoimmunità (insulite e autoanticorpi) e tolleranza immune (inibizione della malattia) possa durare per molti anni o anche per sempre, finché non intervenga una particolare combinazione di fattori offendenti che precipiti la reazione autoimmune e dia luogo alla malattia conclamata.

http://www.tuttorisorse.it/sendlink.php?

Link:http://www61.@wxw@.com

>>>>>>>>>>>>>>>>

Bibliografia a completamento:

(1) Il CNEN (Comitato Nazionale Energia Nucleare) e nasce nel 1960 sostituendo il CNRN (Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari) su iniziativa del Governo italiano sulla scia del grande entusiasmo seguito alla prima Conferenza sull’uso pacifico dell’energia nucleare, organizzata a Ginevra nel 1955 dall’ONU. Lavora a stretto contatto con l'industria per la progettazione e la realizzazione di impianti nucleari e impianti per il ciclo del combustibile.

Nel 1982 il crescente movimento ambientalista, che si va diffondendo nel Paese, impone una nuova cultura energetica: il CNEN si trasforma in ENEA (Comitato nazionale per la ricerca e lo sviluppo dell’Energia Nucleare e delle Energie Alternative) e si occupa, da quel momento, non più soltanto di energia nucleare ma anche di fonti rinnovabili, uso razionale dell’energia e impatto ambientale.

(3) INFIAMMAZIONE (conCausa delle malattie fisiche)
Come Nasce la Malattia ? + Dove e perché Nasce la Malattia ?
La Bugia Pasteuriana (di Pasteur)

Infiammazione e’ una parola che proviene dal latino: “inflammatio” che significa incendio !

Il fuoco che divora l’organismo; l’infiammazione (stato morboso – da morbo, ovvero microbo/fungo=stato patogeno) e’ conosciuta fin dall’antichità come la malattia piu’ pericolosa perche’ essa è la base per le malattie degli esseri viventi.

L’infiammazione e’ quindi uno stato morboso del corpo o di parte di esso, dovuto alla reazione difensiva contro stimoli nocivi (intossicazione delle cellule dei tessuti investiti dall’infiammazione), caratterizzato da Congestione = intossicazione, aumento locale della temperatura, edema, dolore ed alterazione dell’organo colpito da essa.

Essa si puo’ generare per vari motivi:
1. nel cervello di sopra, nel cranio, quando la mente colloquia (fra emisfero sinistro e destro ) sui propri Conflitti Spirituali irrisolti e vissuti in solitudine (dall’Essere stesso), le cellule neuroniche sempre in iper attivita’ incessante e stressante, si “infiammano”, si auto eccitano alterando la propria normale funzionalita’ e quindi anche la biochimica delle stesse viene ad essere compromessa e quella nella nevroglia = neuroglia = neuro-glia, stessa.

2. nel cervello di sotto (enterico), cioe’ nell’intestino, quando quest’ultimo viene investito da alterazioni contro vita sana, es. vaccinazioni, farmaci, droghe, stili di vita non salubri ed alimentazione non idonea e disordinata, in esso si altera il pH digestivo, aumenta la temperatura interna, la Flora batterica autoctona, gli Enzimi vitali ed i probiotici non si formano piu’, la digestione e’ quindi alterata, di conseguenza si mutano i giusti rapporti eco bio antagonisti fra batteri e funghi, che in virtù di queste alterazioni si mutano da biovitali in pagoteni, generando anche tossine che passando per osmosi la parete intestinale con batteri e funghi patogeni,vengono dal sangue e dalla linfa veicolate nelle cellule (l’origine di ogni malattia inizia nelle cellule – vedi gli studi del patologo Rudolf Virchow 1863) di tessuti di organi alterando di conseguenza la normale funzione delle cellule stesse e degli organi che le contengono e quelle dei vari sistemi ai quali essi appartengono, ma il sistema principale investito da questa ondata anomala che genera SEMPRE infiammazione e’ specialmente quello immunitario (che ha la sua sede principalmente nell’INTESTINO) che inizia a non funzionare bene e se lo stato di infiammazione diviene cronico, esso non riesce a sostenere il suo ruolo di difensore della buona salute e quindi il soggetto si ammala e nel tempo se non curato con metodi naturali (senza farmaci) anche gravemente per poi arrivare alla morte prematura.

In questi stati l’infiammazione generata nel e dall’intestino, e veicolata con le tossine (certe proteine, grassi, ecc.) endo prodotte, trasportate da sangue e linfa assieme a funghi e batteri, nei vari punti del corpo, diviene la sede di questi ultimi che attivano processi anche distruttivi se essi invece di svolgere la loro normale funzione di spazzini ricostruttori, si mutano, proliferano e colonizzano i tessuti a dismisura in quelle sedi infiammate.

Il cervello enterico in questo caso e’ investito dall’infiammazione (sovra eccitazione delle terminazioni del tessuto nervoso del sistema enterico), che comunica ed informa a tutto l’organismo lo stato di Infiammazione, con la conseguenza che tutti conosciamo: somatizzazione di qualsiasi malattia, che iniziano dai dolori per esempio, al ventre, alla schiena, a determinati punti dei tessuti degli organi interni, i quali divengono ipo od iper funzionanti e quindi malati.

Ricordiamo che all’inizio, al Principio di tutto, vi e’ l’alterazione delle cellule nervose della nevroglia nel cervello di sopra (quello nel cranio), le quali inviano successivamente segnali elettronici e biochimici di stress alle cellule, quindi ai tessuti degli organi e dei sistemi controllati dal quella parte di mente/cervello/nevroglia/zona del cervello, investita dal “Conflitto originale = Peccato originale” irrisolto e vissuto in solitudine = l’ignoranza sul come stare bene che determina comportamenti contro vita, perche’ non si seguono le Leggi Naturali della Vita sana, oltre ai conflitti che ogni esperienza della vita non accettata puo' generare!

Pensieri di pessimismo, di incoerenza, con comportamenti in antitesi con le Leggi della Natura e della Vita Sana (cioe’ l’Ignoranza = la danza del fuoco) favoriscono e determinano gli stati infiammatori e di conseguenza tutte le malattie.

Ecco il Vero processo della comparsa/nascita della malattia, che da sempre i cultori della Medicina Naturale hanno divulgato.

Recentissimi studi scientifici negli USA, alcuni ancora in atto, stanno dimostrando il ruolo principale dell’infiammazione anche nel cancro; anche in Italia all’Universita’ di Milano nel Dipartimento di Immunologia dell’Istituto Mario Negri il dr. Mantovani Alberto, sta proprio lavorando seguendo questo filone, ha persino ricevuto un premio (premio Venosta 2004). Il dr. Mantovani afferma: “I risultati che stanno affiorando da questi studi confermano l’insegnamento antico sulla comparsa delle malattie; egli afferma: “le prove raccolte sono numerose ed ogni giorno se ne aggiungono di nuove….le nuove conoscenze hanno dato ragione al patologo del 1863 R. Virchow”.

Quindi alla luce anche di queste recenti scoperte, possiamo continuare ad affermare che lo stato di infiammazione accende il fuoco nell’intestino e da esso si propaga infiammando, portando fuoco nelle altre parti del corpo, ove vi sono “combustibili” da bruciare……e continua il dr. Mantovani: “e’ l’eco sistema dell’ospite a fornire il “combustibile” che promuove e sviluppa il cancro ed e’ un microambiente infiammatorio”.

Body's First Defense May Be Root of Diseases Cancer, Even Alzheimer's, May Begin With Inflammation –
(By Rob Stein) – Washington Post Staff Writer – Sunday, February 16, 2003; Page A01
vedi: http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A13755-2003Feb15.html

Lo studio americano afferma con dovizia di particolari che le infiammazioni possono esse la base di moltissime patologie cancro compreso. Tumori, il pericolo corre sulle infiammazioni – I risultati delle ricerche illustrati in un convegno di fisiopatologia respiratoria.
(13/07/02) – Dagli esperti dell’istituto di Fisiopatologia Respiratoria del CNR di Palermo arriva un invito a non sottovalutare le infiammazioni, che danneggiando il DNA delle cellule possono contribuire all’insorgenza di neoplasie. Quindi, mai sottovalutare un’infiammazione, soprattutto se presenta un decorso cronico: potrebbe rappresentare il primo stadio anche di un processo tumorale e contribuire alla sua evoluzione.

“L’infiammazione cronica – ha spiegato Giovanni Bonsignore, direttore dell’istituto di Fisiopatologia Respiratoria del CNR nel corso di un convegno internazionale, organizzato in collaborazione con l’Università di Palermo e la Fondazione Menarini – comporta la produzione di molecole che, interagendo con le cellule, possono portare alla formazione di neoplasie”

Ricordiamo ancora una volta che tutte le malattie degenerative hanno una matrice comune: l’infiammazione (inflammaging, produzione di citochine “cattive”). Si è scoperto recentemente che “l’infiammazione cronica è alla base di moltissime patologie diverse fra di loro”, spiega il docente di immunologia dell’Università di Bologna, dott. Claudio Franceschi. Se ne parlerà sicuramente nei futuri congressi di Psiconeuroimmunologia…….. ed il futuro confermera’ che tutte le malattie hanno una loro conCausa nel processo: Infiammazione, cellulare, tissutale, organica e sistemica….

Qualche cenno anche sull'AIDS:
La “sindrome da immunodeficienza acquisita”, come ci è stato insegnato, debilita le difese immunitarie, spianando la strada ad altre malattie; sono queste,e non l'HIV, a portare alla morte il paziente. Queste malattie “complicanti” sono attualmente enumerate in 29. Ma, cosa strana, tra esse c'è il carcinoma uterino, che è a tutti gli effetti un tumore, e che di conseguenza non si capisce cosa abbia a che fare con il sistema immunitario… Un'altra, il sarcoma di Kaposi, è per ammissione degli stessi CDC (centri epidemiologici) statunitensi, “non causata dall'HIV ed indipendente da esso”! E poi, sembrerà incredibile, ma anche l'affermazione “l'HIV causa l'AIDS”, data da tutti per scontata, non è affatto provata con sicurezza. Kary Mullis – premio Nobel nel 1993 per la chimica per aver inventato uno strumento fondamentale di analisi del DNA, la PRC – racconta che nel 1988 stava preparando una relazione in cui doveva giustificare l'affermazione “l'HIV causa l'AIDS”. Essendo un'affermazione importante, decise di citare il lavoro che lo dimostrava, e domandò ai suoi colleghi quale fosse il riferimento bibliografico più opportuno.

Gli risposero che era una cosa nota, e che non era necessario. Ma lui non desistette, e lo cercò nella biblioteca, Nulla. Allora cominciò a chiederlo a tutti i congressi a cui andava, ma nessuno seppe rispondergli; finché non gli capitò di domandarlo addirittura a Luc Montagnier, il co-scopritore dell'HIV. Montagnier, sorpreso, gli disse di citare un certo studio. Mullis rispose che quello studio non si occupava di quella dimostrazione. “No, in effetti”, disse Montagner. Guardandosi attorno per trovare una via d'uscita, disse “perché non cita quel lavoro sul retrovirus della scimmia ?” “Ma quello che succede alle scimmie non prova quello che cerco io. E poi si tratta di un lavoro uscito pochi mesi fa. Io cercavo il lavoro originale che dimostrò per la prima volta il legame tra AIDS e HIV nell'uomo”.
A quel punto Montagnier…… corse a salutare un collega che aveva visto da un'altra parte della sala. Nemmeno lo “scopritore” dell'HIV sapeva indicare chi avesse dimostrato che esso causava l'AIDS; non lo hanno fatto né lui né Gallo.
La domanda di Mullis è ancora lì, irrisolta, su Internet……

>>>>>>>>>>>>>>>>

stin Le intolleranze al Glutine colpiscono 1 persona ogni 100.
Ad oggi, la dieta senza glutine, protratta per tutta la vita, è l'unica terapia in grado di garantire al celiaco una crescita quasi normale ed uno stato di salute del tutto sovrapponibili a quelli di un soggetto non celiaco. L'assunzione, anche in “Tracce”, può mantenere una condizione di danno alla mucosa enterica. A livello scientifico non è definito il valore soglia di queste “Tracce”…….

Qualsiasi prodotto alimentare preparato con questi cereali non è idoneo al consumo dei celiaci

Si rende quindi opportuno ottenere un finanziamento regionale/ statale e/o europeo per effettuare tutto uno studio completo ed approfondito su questo enorme problema alimentare e quindi sanitario ! per trovare soluzioni che aiuterebbero e non poco le casse finanziarie della sanita’ dei vari stati del mondo sopra tutto occidentale !

>>>>>>>>>>>>>>>>

PARERI di PERSONAGGI, poco informati….:

Il parere di Tullio REGGE NON regge……cosi come quello dei suoi “amici”….pro OGM, ed invoca l’inquisizione contro chi non la pensa come loro…..

Per gli OGM un ritorno al Medioevo – By Tullio Regge – (La Stampa, 11 maggio 2004)

Attivisti di Greenpeace hanno fatto irruzione negli stabilimenti di lavorazione della soia OGM nella zona di Ravenna bloccando tutti gli ingressi, altri hanno assalito al largo di Chioggia una nave panamense con un carico di soia OGM. L'azione è chiaramente concertata a livello internazionale e mi auguro che le autorità intervengano al più presto per ristabilire l'ordine e la legalità. Esistono ormai in commercio numerose varianti di soia OGM, le preferisco alla carne, mi forniscono proteine di alta qualità e costano anche di meno. Le consiglio a tutti ma non le impongo a nessuno.

Continuo a chiedere a esperti di chiara fama internazionale se esistono controindicazioni a una dieta che contenga OGM ma finora ho sempre ottenuto risposte negative. Ormai gli OGM sono estesamente coltivati nelle Americhe e dilagano anche in Asia, fra pochi anni se ne nutrirà circa la metà della popolazione mondiale e sopratutto il terzo mondo dove il vero aggressore è la fame. La Cina ha già sviluppato circa 85 varietà geneticamente modificate non solo alimentari ma anche pioppi sterili che non si ibridizzano con culture autoctone, ma anche l'India è ben avviata in questa direzione. Esperti italiani hanno creato a Cuba in collaborazione con ricercatori locali la canna da zucchero OGM.

I brevetti relativi sono di proprietà cubana, i cubani non devono più acquistare pesticidi a prezzi esosi dalle odiate multinazionali dato l'embargo USA, infine è aumentata la produttività. Contrariamente a quanto si crede un laboratorio di sintesi di OGM costa pochissimo ed è alla portata dei paesi del terzo mondo. La crescita della popolazione ed una pratica agricola di infima efficienza sono la causa principale della deforestazione su scala mondiale. Giova anche ricordare che moltissime varietà di uso alimentare esteso in Italia ma anche altrove sono in effetti varietà modificate ormai da decenni con mezzi che oggi appaiono primitivi.

Il grano duro Cappelli, inizialmente coltivato solo in Puglia per ragioni climatiche, fu geneticamente modificato nel 1974 da una equipe diretta da Scarascia Mugnozza che lo espose a radiazione gamma emessa da un reattore nucleare, bestia nera degli ambientalisti. Il Cappelli mutato, oggi denominato Creso, rende conto di circa il 90% della pasta venduta in Italia ma gli ambientalisti continuano a nutrirsene e a cambiare argomento della conversazione quando qualche scriteriato come il sottoscritto ne cita le origini. In tutto il mondo circolano ormai migliaia di varietà di esteso consumo modificate mediante radiazione gamma.

Commento (NdR): il sig. Tullio Regge “fisico” non sa, ne' si rende conto, che proprio quel grano (OGM) e' corresponsabile oltre ai vaccini, dell'enorme aumento della celiachia, per l'alterazione del pH digestivo e la perdita di Flora batterica autoctona, che determinano anomale reazioni anche per l'aumento di Glutine che quel tipo di grano mutato geneticamente ha apportato all'alimentazione umana!

>>>>>>>>>>>>>>>>

L'IGP al pane di Matera
PUGLIA: prima di 30 anni fa, i lavori che duravano più a lungo nei campi erano la mietitura e la trebbiatura.
Per i “mangia maccheroni” del Sud, queste operazioni assicuravano la sicurezza alimentare del pane e della pasta per un anno intero; si mieteva il grano duro “Cappelli” e ancora oggi, nonostante che esso non esista più, gli anziani quando seminano il grano duro sostengono di aver seminato la “cappella”; questo cereale ha permesso, ad intere generazioni, di vivere bene grazie alla bassa presenza in esso di glutine e senza incorrere nei fenomeni di denutrizione come quelli creati dal monofagismo a base di mais o di patate, alimenti tipici delle popolazioni contadine del Nord nei quali era assente la proteina prima citata.

Inran (l’Istituto nazionale che si occupa non di oncologia, ma di ricerca sugli alimenti e la nutrizione), da più anni impegnato in studi per confrontare i prodotti biologici e convenzionali. A dispetto dell’opinione personale dell’ex “ministro della salute” Veronesi, l’Istituto informa di aver rilevato nei prodotti biologici una “presenza più massiccia di antiossidanti, molecole preziose per la nostra salute, dal momento che aiutano a prevenire cancro e malattie cardiovascolari”; che le pere biologiche contengono “più zuccheri, più vitamina C e più antiossidanti rispetto alle pere convenzionali.

Inoltre sono più morbide e succose e meno soggette agli attacchi di muffe e funghi, in grado, quindi, di conservasi meglio”; che le pesche “contengono più antiossidanti e una maggiore concentrazione di ferro e calcio (importanti per la crescita dei bambini) rispetto a quelle convenzionali. E risultano anche più gustose, dolci e profumate”; che le arance sono “più ricche di antiossidanti”.

Consorzio biologico per lo sviluppo sostenibile

Tratto da Grenplanet http://www.greenplanet.net/Articolo5789.html e http://www.mednat.org/alimentazione/mutazioni_gen_grano.htm