NASA: La polvere di stelle analizzata dalla comunità on-line

Il Giornale Online
Questo è l’obiettivo di Stardust@home, il progetto di computing-umano della NASA che permetterà di fare luce sui segreti delle particelle stellari.

Il 15 gennaio il piccolo cargo della sonda Stardust atterrerà sulla Terra dopo un viaggio lungo 4,63 miliardi di km negli spazi siderali. Carico di polveri stellari, che nascondono al loro interno alcuni segreti del Sistema Solare, potrà finalmente concludere la sua carriera fra i gli agi dello Space Center NASA.

Stardust è stata lanciata nello spazio nel 1999 per raccogliere le preziose polveri rilasciate dalla scia della Cometa Wild 2, in orbita nel Sistema Solare da almeno 4,5 miliardi di anni.

Per analizzare queste piccole particelle, i ricercatori della NASA hanno deciso di coinvolgere la comunità online con un progetto di computing parzialmente simile al celebre SETI@home. Le particelle sono state raccolte da un pannello speciale. Il problema è che il rapporto dimensionale fra le polveri e l’intera superficie è simile a quello di 45 formiche su un campo da football. Gli utenti, quindi, saranno chiamati ad analizzare le immagini scannerizzate del pannello per cercare le piccole particelle, caratterizzate da una forma allungata.

“30 anni fa avremmo dovuto assumere un piccolo esercito di tecnici con microscopio. Adesso abbiamo a disposizione un microscopio automatico e speriamo di poter utilizzare un ristretto ed esperto numero di volontari per individuare le tracce”, ha dichiarato Andrew Westphal della University of California

Quattro persone scannerizzeranno le 1,5 milioni di immagini: un lavoro che durerà circa 120 mila ore. Una serie di volontari verranno selezionati online dopo aver superato un test di identificazione delle particelle sui vari campioni fotografici. Dopo di che verrà formato il gruppo di “esperti”. Se almeno due di questi individueranno una stessa particella, l’immagine di questa verrà spedita ad un centinaio di altri volontari. Se 20 o più di questi confermeranno l’individuazione, la foto sarà spedita a studenti universitari per una valutazione più approfondita. Alla fine il granello verrà rimosso per uno studio approfondito e gli scopritori avranno diritto a darle il nome che preferiscono.

Insomma, online a breve inizierà la selezione per creare un team di “esperti” analizzatori. È decisamente un progetto di network computing, ma senza dubbio umano.

fonte originale:punto-informatico.it
fonte articolo:
http://www.mondoblog.it/2006/01/12/nasa-la-polvere-di-stelle-analizzata-dalla-comunita-on-line/