Non aprite quella tendina!

Tom Bosco, direttore della rivista Nexus, nel suo ultimo editoriale, intitolato A 120 secondi dalla fine, riporta un episodio molto eloquente relativo alla volontà di nascondere ad ogni costo l'operazione scie chimiche per opera di piloti ed assistenti di volo. Costoro, a conoscenza dell'attività clandestina di cui presumibilmente ignorano i veri, diabolici scopi, tempo fa ricevettero l'ordine, in base ad una norma per la sicurezza, di non consentire ai passeggeri di usare strumenti elettronici (telefoni cellulari, computers, macchine fotografiche digitali ecc.) perché possono interferire con le apparecchiature elettroniche del velivolo. Ammettiamo che ciò sia vero, ossia che l'avionica non sia schermata dalle onde dei cellulari, resta il seguente dubbio: l'uso dei cellulari è stato interdetto forse per impedire che i passeggeri fotografino aerei chimici. Caso vuole, in un recente viaggio in aereo, mentre ad un passeggero era permesso l'impiego di un notebook, all'altro veniva intimato di spegnere la videocamera.
Certamente il singolare invito rivolto ai passeggeri dagli assistenti di volo, cui si accenna nel testo di Bosco, va inquadrato in una clamorosa iniziativa di censura. Gli infami avvelenatori vogliono che chiudiamo gli occhi di fronte allo scempio nei cieli, ma noi li terremo ben spalancati.

Un amico, incuriosito, anche se non particolarmente avvezzo alle tematiche di cui si occupa Nexus, era quanto meno consapevole dell’esistenza di queste misteriose scie nei cieli, ma grande è stata la sua sorpresa quando si è trovato ad essere personalmente testimone del fenomeno durante un volo charter che lo avrebbe condotto in vacanza a Cuba il 19 gennaio 2008.

Secondo la sua testimonianza, circa mezz’ora dopo il decollo da Parigi su un volo della Blu Panorama, verso le 17.30, quindi ancora in pieno giorno e già sull’Atlantico (presumibilmente in quella zona in cui sciami di questi aerei si accaniscono contro i fronti freddi e carichi di umidità in arrivo dall’oceano, come si evince regolarmente dalle foto satellitari), i passeggeri sono stati invitati dal personale ad abbassare le tendine parasole degli oblò. Gli assistenti di volo si sono anche premurati di verificare l’avvenuta procedura.

Incuriosito, dopo qualche minuto, l’amico ha alzato la tendina ed ha potuto osservare tutt’intorno alcuni velivoli che producevano grosse scie persistenti: uno in particolare ha incrociato l’aereo, passandogli sopra a non più di cinquanta metri, facendo letteralmente sobbalzare sul sedile il nostro testimone. Secondo la sua descrizione, poteva trattarsi di un KC-135, senza alcuna insegna o sigla visibile.

Curiosamente, la procedura dell’abbassamento delle tendine parasole si è ripetuta anche durante il volo di ritorno, una settimana dopo, ma in quel caso perlomeno era già notte (le 21:00 circa). Probabilmente, se avesse avuto a portata di mano una macchina fotografica o l’istinto di usarla, avrebbe potuto scattare qualcosa di simile a quanto segue, ripreso da un passeggero durante un volo interno negli Stati Uniti. Vedi Le scie chimiche viste da vicino.

Fonte:

http://sciechimiche-zret.blogspot.com/