NON PIU' SCIE CHIMICHE NELL'AREA 51

Il Giornale Online
Come molti lettori avranno già appreso, col numero 29 di Area 51, si conclude l'esperienza di una rivista ufologica che, pur con qualche limite, aveva svecchiato il panorama dell'Ufologia italiana ancorata a logori paradigmi interpretativi, di tipo “scientifico” alla C.I.C.A.P., aduggiata da un atteggiamento di prudenza eccessiva ai limiti della pavidità.

Ignoriamo quali siano stati i reali motivi della decisione assunta da Maurizio Baiata e collaboratori di rompere con l'Acacia edizioni, per intraprendere un'altra avventura giornalistica, ma crediamo che lo spazio riservato a temi scottanti come le scie chimiche, il 911, gli elicotteri neri, le insidiose cospirazioni globali abbiano messo in allarme certi poteri forti prontamente intervenuti.

Si vocifera anche che la redazione di Area 51 fosse in procinto di dedicare un'inchiesta al morbo di Morgellons: se ciò è vero, tale iniziativa dev'essere stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Passi per certi argomenti scomodi, ma il Morgellons è troppo! Stando così le cose, il destino della nuova testata dell'Acacia edizioni, Area di confine, sarà quello di un bollettino incentrato su “viti e bulloni”, su cavillose e soporifere analisi di fotogrammi in cui sono state immortalate microscopiche sfere. Già è stata preannuziata un'intervista del borioso Patsy Nicolas Di Falco e, dulcis in fundo, la direzione sarà assunta da Roberto Pinotti: così tra le stucchevoli autocelebrazioni del veterano Pinotti e l'arida erudizione di Di Falco, il magazine si aggiungerà ai rotocalchi ufologici i cui articoli oscillano tra vaniloqui, nella cui composizione Pinotti è impareggiabile, e tremebondi rapporti di presunti avvistamenti, sempre con il timore di urtare la suscettibilità di militari, servizi e porporati, da cui è purtroppo controllata l'”informazione”.

Non acquisterò dunque Area di confine, condividendo le perplessità di Massimo Fratini che, non a caso, ha dedicato sul suo sito ampio spazio al tema delle chemtrails. Non mi convince l'inclinazione scientista ed accademica della nuova redazione: non sono necessarie lauree (in sociologia?) per investigare questioni di frontiera, anzi.(1) Chi, ad ogni piè sospinto, esige titoli e credenziali – abbiamo avuto modo di constatarlo spesso – intende escludere e delegittimare ricercatori indipendenti che potrebbero avvicinarsi troppo alla verità e la verità non combacia certo con la versione ufficiale fornita dai servizi e dai loro zelanti portavoce.

(1) Emblematiche ed eloquenti, a tale proposito, le affermazioni di Ennio Piccaluga, nuovo direttore editoriale: “Cercheremo, tutti insieme, di dare un taglio più scientifico e di riavvicinare quegli ufologi “perplessi” per via di articoli che, a volte, hanno dato più spazio alla fantasia che non ad una seria metodologia di ricerca”.

Fonte: sciechimiche-zret.blogspot.com, segnidalcielo.it