Nuvole di zolfo

Clouds of sulphur everywhere. (J. Mayer, Heartbreak warfare)

Lo zolfo è elemento chimico (S) dal reticolo cristallino rombico. E’ un tipico non metallo, dal comportamento chimico affine a quello del selenio e del tellurio. Nella sua forma nativa, lo zolfo è un solido giallo. E' insolubile in acqua, solubile, invece, in vari solventi organici, specialmente nel solfuro di carbonio. Brucia facilmente a contatto con l'aria, generando biossido (o diossido) di zolfo (si eviti l'obsoleta ed imprecisa dicitura “anidride solforosa”) e si combina direttamente con molti metalli o non metalli. Lo zolfo ha numerosi composti: tra i composti ossigenati si possono citare il monossido di zolfo (SO), ottenuto da zolfo e biossido di zolfo sotto l'azione di scariche elettriche, il biossido di zolfo (SO2), composto base per la fabbricazione dell'acido solforico, il triossido di zolfo (SO3), ricavato industrialmente dal biossido di zolfo. L'acido solfidrico o solfuro d'idrogeno è un derivato con grado di ossidazione -2 (H2S): è usato nell'industria come reagente ed ha il caratteristico sentore di uova marce.

Un altro composto è l’esafluoruro di zolfo (SF6): è un gas serra potentissimo, giacché ha un potenziale di riscaldamento globale pari a 23.900, cioè una tonnellata di SF6 cagiona un aumento dell’effetto atmosfera pari a quello arrecato da 23.900 tonnellate di biossido di carbonio (CO2)! L’esafluoruro di zolfo è un gas che possiede caratteristiche dielettriche notevoli, perciò è largamente impiegato nei sistemi radar militari (ad esempio, AWACS) come medium per la propagazione delle onde. Attualmente gli standard militari usano esafluoruro di zolfo puro e nessuna alternativa viene proposta. L'esafluoruro di zolfo cattura efficacemente la radiazione infrarossa e, vista la sua relativa inerzia chimica, non viene rimosso velocemente dall'atmosfera terrestre. L’esafluoruro di zolfo è impiegato pure come gas tracciante per lo studio delle peculiarità chimico-fisiche delle nubi.

Lo zolfo è usato nella vulcanizzazione della gomma sia naturale sia sintetica, in viticoltura e frutticoltura come antiparassitario, nella preparazione di esplosivi, fuochi artificiali, fertilizzanti, fiammiferi e nella preparazione della pasta di legno.

I composti dello zolfo sopra menzionati sono ingredienti tipici delle scie chimiche: essi vengono diffusi nella biosfera per aumentare le temperature, visto che producono un “effetto serra” di gran lunga superiore a quello dovuto al biossido di carbonio. Lo spargimento di SO2 genera una nebbia artificiale di colore giallognolo, dal momento che tale composto, a contatto con l'aria, reagisce formando acido solforico (H2SO4). Si tratta di una foschia che prescinde da alti valori di umidità: infatti le irrorazioni clandestine determinano un repentino e sensibile decremento dei valori igrometrici anche nelle località costiere un tempo piuttosto umide. Ne risulta una disidratazione dell'atmosfera ed una notevole diminuzione dell'escursione termica tra giorno e notte, poiché le nuvole di zolfo imprigionano, durante le ore notturne, il calore negli strati bassi dell'atmosfera, impedendo alla radiazione termica di dissiparsi nello spazio.

Le caligini sulfuree costituiscono uno degli inquinanti più nocivi: l'acido solforico, sotto forma di piogge acide, danneggia il manto fogliare di alberi ed arbusti, acidifica i laghi ed i suoli, causando l'estinzione della fauna ittica e la sterilità del terreno, corrode i monumenti. Non solo, i derivati dello zolfo originano l'incremento delle infezioni a carico delle vie respiratorie (bronchite, tracheite, spasmi bronchiali, enfisema, difficoltà respiratorie negli asmatici), malattie cardiache, squilibri comportamentali e nella circolazione del sangue, danni agli occhi ed alle orecchie, al sistema immunitario, al sistema nervoso, ai reni, al fegato, al cervello, disturbi del metabolismo ormonale, reazioni cutanee, senso di soffocamento e crisi respiratorie. Sono anche tra le concause del Parkinson.

Le crisi respiratorie talora letali, che colpiscono sia gli uomini sia gli animali, sono divenute purtroppo sempre più frequenti: questi problemi sono dovuti ai composti dello zolfo.

I composti dello zolfo sono stati suggeriti da alcuni “scienziati” pazzi come “rimedio” al problema del riscaldamento globale: rilasciati nell'atmosfera dalle eruzioni vulcaniche, essi abbassano le temperature con conseguenze devastanti sugli ecosistemi (diminuzione della luce solare, precipitazioni acide…). In realtà i suggerimenti dei fautori della geoingegneria spacciano come progetto per “salvare il pianeta” ciò che è da decenni una criminale attività, basata anche sulla diffusione dei composti dello zolfo nell'ambiente.

Ogni volta in cui i servizi meteo preannunciano “innocue velature”, “cieli lattiginosi”, “nebbie diffuse”, siamo certi che saranno sparsi veleni che provocano disturbi e malattie. Sono veleni che uccidono.

Fonte: Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. Inquinamento, Zolfo

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