Olio di palma, possiamo fermare la deforestazione?

Olio di palma, possiamo fermare la deforestazione?

Olio di Palma2L’industria dell’olio di palma è purtroppo collegata alla violazione dei diritti umani, allo sfruttamento minorile. La preparazione del terreno per la coltivazione di palme da olio è un intervento distruttivo di deforestazione di zone pluviali del pianeta. Ogni anno vengono provocati incendi capaci di distruggere vari ettari di foresta, interi habitat di varie specie animali sempre più in via d’estinzione e infliggere, quindi, gravi danni ambientali alle popolazioni indigene che tuttora abitano in essa.

L’olio di palma è ampiamente utilizzato nell’industria alimentare sia per il suo basso costo che la scarsa informazione al consumatore sulle pericolose conseguenze per la salute.

Serve a sostituire grassi più pregiati praticamente ovunque, anche in alimenti per bambini come biscotti, creme, merendine, torte e addirittura nel latte per neonati.

L’olio di palma lo troviamo anche in prodotti “insospettabili”, infatti può essere utilizzato nella fase grassa di tutte le categorie di prodotti cosmetici, in particolare per la preparazione di creme, balsami, saponi e rossetti.

In Italia non esiste l’obbligo in etichetta di specificare la tipologia degli oli vegetali impiegati, così spesso, quasi sempre, l’olio di Palma viene indicato in modo generico come “grasso o olio vegetale” rendendone impossibile l’identificazione.

In questi giorni leggiamo nel web titoli ed articoli di allarme che denunciano la continua deforestazione in varie zone tra cui Perù:

Perù. L’industria dell’olio di palma abbatte 23.000 ettari di foresta vergine

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“Abbiamo fatto un’analisi approfondita delle immagini satellitari del progetto e abbiamo concluso che il 84,6% delle piantagioni Maniti e Santa Cecilia sono foresta vergine”, recita un comunicato congiunto, steso dall’Associazione per la conservazione del bacino amazzonico del Perù e l’Associazione per la conservazione del Rio delle Amazzoni, citate dal «Guardian»: “Questo implica disboscare 9343 ettari di foresta vergine”.

ed ancora:

Anche se l’area minacciata dalla coltivazione estensiva della palma da olio in Perù è minore che in altre regioni, come nei vicini Ecuador e Colombia – ma anche Indonesia o Malesia – l’espansione di questo settore nel territorio peruviano si è rivelato drammatico negli ultimi anni. Sia il governo centrale sia le amministrazioni regionali hanno adottato misure per promuovere e incoraggiare la coltivazione e più di 1,5 milioni di ettari sono stati identificati come potenzialmente adatti per la palma da olio, il che ha reso questo settore una delle minacce maggiori per l’Amazzonia peruviana.

Come possiamo fermare tutto questo?

In ultima analisi, e come sempre, occorre assumere individualmente la posizione di consumatori responsabili, non acquistando prodotti che possono favorire l’ulteriore espansione di tale industria con le inevitabili conseguenze devastanti per il nostro pianeta, per le popolazioni indigene oltre che per la nostra salute e dei nostri cari.