Jinana, karma e bhakti [conoscenza, azione e devozione] sono essenziali per raggiungere il Supremo, l'adorata meta della vita. E' attraverso la conoscenza e l'azione che sorge la devozione, che conduce l'essere umano alla Suprema Beatitudine. Mentre la devozione è priva di qualsiasi difetto, la conoscenza e l'azione possono creare qualche imperfezione.
L'acquisizione della conoscenza spesso rende una persona pigra e orgogliosa, mentre il karma [azione] può rendere una persona orgogliosa. Se un aspirante spirituale non è in grado di liberarsi di questi difetti, non può stabilirsi in kevala bhakti [devozione completa] che è assolutamente essenziale per raggiungere il Supremo. Gli uomini saggi, quindi, adotteranno una condotta che li salvi dai disastrosi effetti della conoscenza e dell'azione.
E' stato osservato che coloro che sono impegnati ad acquisire conoscenza perdono il contatto con la praticità. Il loro costante pensare ai libri, li rende pigri e letargici e li fa diventare riluttanti al lavoro, questo alla fine porta alla loro rovina. La regola d'oro per liberarsi dei propri difetti è creare nella propria mente un sentimento opposto e attuarlo: per sconfiggere, quindi, la pigrizia si dovrebbe lavorare duramente.
Il lavoro è la manifestazione dell'Entità Suprema e quindi ognuno dovrà lavorare sempre di più. Qui, per lavoro non intendo un impegno che non dà un risultato; il lavoro è lavoro solo quando è diretto al benessere collettivo. Solo questo salverà la persona dagli effetti negativi della pigrizia e della letargia. Anche l'orgoglio, che si insinua attraverso l'acquisizione della conoscenza, ha ripercussioni molto serie sulla vita umana, può condurre alla rovina completa dell'individuo. L'orgoglio è principalmente di tre tipi ed ognuno di questi dà dei risultati disastrosi.
Il primo tipo di orgoglio è la presunzione, che sorge quando una persona pensa di meritarsi più di quello che sta ricevendo e questo provoca la nascita di un atteggiamento prepotente verso tutti. Chiunque indulga nel fare questo perde la sua capacità di discriminazione, proprio come un ubriaco. Un essere umano è diverso da un animale solo perché possiede discriminazione e intelletto; come un ubriaco perde gradualmente questa preziosa qualità, anche una persona piena di orgoglio si priva di questa facoltà. Poiché la perdita della facoltà razionale va contro le virtù cardinali umane, bere alcolici è un atto immorale tanto quanto l'orgoglio che conduce alla rovina dell'individuo.
Il secondo tipo di orgoglio è l'autoesaltazione. Essendo esaltata dalla vanità, la persona vuole proiettare la sua immagine in un modo esagerato. Spesso sentiamo dire da una persona che possiede una rosa grande come un palloncino nel suo giardino, quando in realtà la rosa sarà della grandezza di una pallina da ping-pong. L'indulgere costantemente in questo tipo di attività rende la mente “grezza”.
Il terzo tipo di orgoglio è il prestigio, che è il desiderio di farsi conoscere. Una persona così si aspetta attenzioni da tutti e desidera ardentemente essere celebre. Questo stato mentale può essere facilmente paragonato alla condizione mentale del mendicante; il mendicante chiede denaro agli altri, ma la persona che brama il prestigio chiede agli altri il rispetto. Un tale desiderio è veramente senza senso e non ha valore.
Dopo aver analizzato i vari tipi di orgoglio e i loro effetti negativi, è necessario esaminare i modi e i mezzi per sbarazzarsi di questi difetti. Caetanya Mahaprabhu [un grande Santo dell'India] ha dato un metodo psicologico per salvarsi dalla malattia dell'orgoglio. L'orgoglio è veramente un disturbo mentale e le persone che soffrono di questa malattia necessitano di una regolare cura psicologica. Per liberarsi dell'orgoglio ci si deve imprimere in mente l'abitudine di essere cortesi e umili. Proprio come un filo di paglia resta disteso per terra, ma rimanendo umile non perde la sua importanza, così una persona non diventerà mai insignificante perché è umile. Solo l'umiltà come quella del filo di paglia salverà una persona dall'orgoglio.
Per evitare di essere orgogliosi è necessario anche avere pazienza e tolleranza, come un albero che, benché potato, continua a dare la sua fresca ombra. Una persona sempre impegnata a pensare al proprio prestigio, deve imparare a pensare al prestigio degli altri. Non deve mai dimenticare che il rispetto genera rispetto e che dovrebbe sempre rispetare coloro che non vengono rispettati da nessuno. Questa pratica costante eliminerà gli effetti negativi del desiderio di prestigio. Il metodo più facile per attuare questo è fare Namaskar [salutare] per primi e non creare una situazione in cui voi rispondete al saluto.
Una persona gonfiata dalla vanità e dall'arroganza e sempre impegnata nell'autoesaltazione può migliorare solo se utilizza il suo tempo a fare kiirtan. Se si tiene impegnata con il kiirtan non avrà tempo per criticare e scandalizzare nell'intento di innalzarsi facendo paragoni. E' quindi un dovere, per tale persona, fare kiirtan il più possibile in modo da non avere tempo per indulgere nella nefasta attività di criticare.
Perciò, un aspirante spirituale che ha scelto il Supremo come sua meta deve sempre lottare per liberarsi dalla letargia e dall'orgoglio e per guadagnare tutti i benefici della conoscenza deve lavorare in modo da far sorgere ed animare la devozione, che è l'unica strada verso la fine del viaggio.
Dovrà impegnarsi per il benessere collettivo, coltivare le qualità dell'umiltà, della pazienza e della tolleranza, imparare a rispettare coloro che non vengono rispettati da nessuno, e partecipare ed organizzare kiirtan.
Discorso di Shrii Shrii Anandamurti
Fonte : http://www.liberamenteservo.it/modules.php?name=News&file=article&sid=404