Oscuramento globale, vitamina D e morbo di Parkinson

Il fenomeno noto come “oscuramento globale” ha origini esclusivamente artificiali. Su questo non nutriamo alcun dubbio: infatti le scie evanescenti, ma anche quelle persistenti, rilasciate ogni giorno dagli aerei della morte nei cieli di quasi tutto il mondo, filtrano la luce solare, creando una coltre più o meno densa, più o meno estesa, con qualsiasi valore barico e di umidità. E' un fenomeno che chiunque può constatare. I raggi del sole vengono schermati: la luce è pallida, esangue. Il global dimming implica una riduzione della radiazione luminosa intorno al 30 per cento, ma, in alcuni giorni, il decremento è anche maggiore. Si può comprendere quali danni siano arrecati agli esseri viventi ed agli ecosistemi dalle operazioni di schermatura che determinano anche una diminuzione della sintesi di vitamina D.

La vitamina D o calciferolo è una vitamina liposolubile contenuta in pesce, uova e latticini, ma prodotta anche dall'organismo umano per azione dei raggi solari su un precursore (7-deidrocolesterolo) presente nella cute; la forma attiva principale è l'1,25 colecalciferolo, risultato di processi di idrossilazione che avvengono a livello epatico e renale. Stimola l'assorbimento di calcio e fosfati nell'intestino. La sua carenza provoca alterazioni ossee e rachitismo.

Secondo uno studio del 2008 di Evatt et al. in Arch. neurol. 65, pp. 1348-1352, esiste una stretta correlazione tra carenza di vitamina D ed insorgenza del Parkinson [1]. “Ricercatori statunitensi hanno misurato i livelli di vitamina D in 100 pazienti parkinsoniani, 97 pazienti affetti da Alzheimer e 99 soggetti sani. La percentuale di soggetti con livelli eccessivamente bassi di vitamina D era notevolmente più alta nei malati di Parkinson (55 per cento rispetto al 41 per cento nei malati di Alzheimer ed al 36 per cento dei soggetti sani). Anche il livello medio di vitamina D era più basso tra i malati di Parkinson.”

Il calciferolo possiede anche proprietà antitumorali: si legga Bill Sardi, Vitamina e cancro. Si comprende quindi per quale motivo gli avvelenatori, oltre a diffondere elementi chimici (soprattutto metalli), batteri e virus di ogni tipo nella biosfera, filtrano la luce solare: il governo occulto vuole una popolazione debole, malata, dipendente in toto dalle diaboliche multinazionali farmaceutiche.

[1] E' ormai appurato che il Parkinson ed altre patologie neurodegenerative, come l'Alzheimer e la sindrome laterale amiotrofica (S.L.A.), sono da imputare all'accumulo di metalli nell'organismo. Non è un caso se queste affezioni hanno registrato un notevole incremento percentuale ed un abbassamento dell'età di insorgenza, in concomitanza con l'inizio delle operazioni clandestine di aerosol nel mondo.

Fonti:

Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005 s.v. Vitamina D
Parkinson news, Deficit di vitamina D nei pazienti parkinsoniani, anno VIII, n.2, aprile 2009

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