Profezie aliene – prima parte

Profezie aliene – prima parte

Profezie alieneContattisti e occasionali protagonisti di incontri ravvicinati del terzo tipo, generalmente sin dagli anni cinquanta del XX secolo, hanno affermato di aver ricevuto da presunti visitatori provenienti da altri mondi, comunicazioni di vario genere. Vorrei soffermarmi su quei messaggi attinenti a sviluppi futuri della storia umana per verificare se alcune “profezie” o anticipazioni di extraterrestri si sono adempiute e, in caso affermativo, in quale misura. In questo modo, si potrà –credo- riabilitare almeno parzialmente il contributo pur controverso dato dai contattisti, i cui detrattori sono numerosi anche tra gli stessi ufologi.

Forse non tutte le esperienze, non tutte le affermazioni dei contattisti sono menzogne, fantasie, deliri, esagerazioni: non bisogna escludere, infatti, che il fenomeno del contattismo sia originato da avvistamenti di UFO reali e da altrettanto reali colloqui con i loro occupanti, sebbene, in seguito, probabilmente per non deludere i numerosi ed entusiasti seguaci di questi “guru” dell’ufologia, o anche per una forma di autoinganno e di autoconvincimento o per altri motivi, essi abbiano cominciato a produrre fotografie e filmati falsi, ad inventare strabilianti viaggi a bordo di astronavi e via discorrendo.

È pure possibile che le entità animate abbiano mentito ai contattisti o mescolato qualche verità a molte bugie, in base ad una strategia improntata a prudenza: è meglio, infatti, non esporre conoscenze filosofiche e scientifiche a chi non è ancora maturo per interpretarle e per comprendere le conseguenze di una loro incauta diffusione. (1)

Precursore dei terrestri latori di messaggi cosmici può essere considerato Albert Coe, un adolescente che, nel 1920, ebbe la ventura di un incontro ravvicinato del terzo tipo, mentre trascorreva una vacanza in canoa sul lago Ontario. In abboccamenti successivi con il sedicente Zret, visitatore che disse di sì di essere originario del sistema di Tau Ceti, Coe, tra le altre cose, apprese come i Norchiani (Norca è il pianeta di provenienza di Zret) fossero preoccupati poiché il genere umano era in procinto di scoprire segreti a proposito dell’atomo.

Gli studi sull’atomo, infatti, avrebbero potuto avere ripercussioni negative per il pianeta (2). Al giovane fu anche comunicato che i Norchiani avevano predisposto un piano per infiltrare un centinaio di loro negli stati principali della Terra, in modo da seguire e valutare ogni stadio del nostro progresso scientifico e tecnologico (3). E’ evidente: la prima previsione si è rivelata sostanzialmente esatta; sulla seconda restano molti interrogativi. Bisogna cercare di appurare se veramente alcuni scienziati extraterrestri operano (o hanno operato) tra noi sotto copertura. L’ipotesi non è da escludere. (4)

Anche Il corifeo del contattismo, il polacco naturalizzato statunitense George Adamski (1891-1965), su incitamento dei Venusiani di cui diventò il portavoce, insisté sui rischi di un olocausto nucleare. Inoltre, secondo quanto è riportato in una sua celebre opera, Adamski ebbe l’opportunità di osservare, in occasione di un viaggio a bordo di un disco volante, il fenomeno delle “lucciole spaziali”, sei anni prima che i cosmonauti sovietici e statunitensi ne rilevassero la presenza, confermando quella che poteva sembrare il parto di una fervida fantasia (5). Le “lucciole spaziali” sono probabilmente piccolissime meteore oppure un effetto causato dalla luce del sole quando scintilla su particelle sublimate provenienti dai propulsori di regolazione impiegati per stabilizzare la capsula spaziale. (6)

Nei primi anni ’50, George Van Tessel asserì di essere entrato in contatto con Ashtar Sheran, che dichiarò di essere il Comandante della flotta spaziale interplanetaria (7). I messaggi di Ashtar contengono, per lo più, moniti all’umanità perché rinunci alla violenza in modo da evitare un conflitto nucleare di proporzioni catastrofiche. A questi avvertimenti s’inframmezzano rivelazioni relative alla scienza e alla tecnologia che appaiono, oggigiorno, stupefacenti: ad esempio, già nel 1959, Ashtar sostenne che la velocità della luce può essere superata; inoltre accennò all’antigravità.

“Oltre trent’anni più tardi, gli scienziati A. Ranfagni e D. Mugnai dell’Istituto di ricerca sulle onde elettromagnetiche di Firenze, confermano le sue parole, scoprendo, nel corso di un esperimento, un’onda capace di propagarsi a una volta e mezzo la velocità della luce. Successivamente il professor G. Nimtz dell’università di Colonia sbalordisce la comunità scientifica trasmettendo, durante un congresso, la Sinfonia n. 40 di W.A. Mozart, modulata su un fascio di microonde per dodici centimetri, a quattro volte e mezzo la velocità della luce.”. (8)

Nel 1954, il maresciallo dell’aviazione militare britannica, Sir Peter Horsley, fu invitato dal generale Martin ad un incontro con tale Mr Janus, un presunto alieno che, dopo essersi soffermato sulla storia umana, rese partecipe Martin della seguente rivelazione: “Nel giro di vent’anni, razzi con equipaggi umani diventeranno una banalità e la Terra sarà circondata da satelliti di ogni tipo e dimensione… saranno compiuti grandi progressi nella miniaturizzazione di tutta la vostra attuale tecnologia, oltre a passi avanti nella navigazione guidata (i droni?) e nelle comunicazioni su vaste distanze.” (9) Una previsione senza dubbio corretta.

Edward Menger, protagonista di una serie di eccezionali esperienze che costellarono la sua vita, nel 1956 fu condotto dai suoi amici alieni a compiere un viaggio sulla Luna. Menger, che trascorse dieci giorni su un’astronave dotata di tutte le più avveniristiche comodità, ricorda a proposito dei pranzi: “La nostra guida aprì uno scomparto nel muro e ne tirò fuori alcuni cibi già trattati che mise in una specie di vaso profondo… Premette un pulsante e il cibo si riempì di liquido. Dopo cinque minuti svuotò il recipiente fino all’ultima goccia. Premette un altro pulsante e quasi all’istante l’aspetto del cibo cambiò e si vide che emanava vapore. Si era cotto in poco più di un secondo!” (10) Come non pensare che Menger descrisse una sorta di forno a microonde, quando non erano stati ancora inventati?

Una notte d’agosto del 1956, l’argentino Orlando Jorge Ferraudi, mentre era intento a pescare sulla costa del Northern Resort, dove sorge Universe City, vicino alla capitale Buenos Aires, scorse un essere dalla pelle bianchissima e dagli occhi chiari, col viso incorniciato da capelli corti e lisci. Il visitatore invitò mentalmente Ferraudi a seguirlo; lo condusse quindi in un velivolo. L’uomo ebbe non solo l’opportunità di compiere una escursione nello spazio, ma poté anche esplorare gli abissi oceanici dove notò un’immensa cupola sottomarina, simile ad un gigantesco igloo eschimese.

Gli extraterrestri trasmisero al contattato cognizioni medico-scientifiche inconcepibili per l’epoca. Per esempio, in uno scritto intitolato Cancro: cause ed evoluzione, Ferraudi osserva: “All’origine di questa malattia c’è l’alterazione delle funzioni delle ghiandole endocrine che, a causa di uno squilibrio bio-elettrico, …provocano la formazione irrazionale delle cellule.”11

Nel luglio del 1975, a distanza di vent’anni, Albert Szent-Gyorgy, biochimico statunitense di origine ungherese e premio Nobel nel 1965, formulò una “teoria elettromagnetica” del cancro, simile a quella elaborata da Ferraudi, che possedeva solo cognizioni elementari di medicina.

Nel 1957 il professor Joao de Freitas Guimaras, legale e docente di diritto romano presso la facoltà di giurisprudenza con sede nell’Università cattolica di Santos, in Brasile, vide, secondo il suo racconto, uno strano oggetto emergere dal mare che bagna la località di Fort Itaipu. Dall’U.S.O. uscirono due esseri biondi e di incarnato chiaro, i cui occhi avevano un’espressione saggia e penetrante. Le creature esortarono telepaticamente l’attonito testimone a salire sul loro mezzo di trasporto. Guimares provò un desiderio incoercibile di accettare quell’invito mentale.

Durante il volo, l’uomo venne a sapere dai suoi ospiti spaziali che essi volevano mettere in guardia i terrestri dai pericoli connessi agli esperimenti nucleari nell’atmosfera, destinati ad alterare lo strato che filtra le radiazioni nocive. Un tempestivo allarme circa il futuro deterioramento che ha interessato la coltre dell’ozono? 12

Lo svedese Olaf Nielsen, studente di agraria, sostenne di essere stato rapito da abitanti di un altro pianeta il 15 agosto del 1960, mentre passeggiava in una zona isolata presso Halmstad. Il giovane riferì di essere stato portato in una base sotterranea. Un visitatore, che gli faceva da guida, di fronte ad un apparato protettivo costituito da una “barriera magnetica” all’ingresso della base, spiegò a Nielsen che questa precauzione era stata presa contro gli “Oscuri”, ossia i malvagi alieni originari di Orione smaniosi di occupare la Terra.13

Recentemente alcuni studiosi e contattisti hanno associato Orione ad entità ostili, in conflitto con i Pleiadiani 14.

Nel mito greco Orione, cacciatore gigantesco dalla forza formidabile, recatosi a Chio, forse chiamato da Enopione affinché lo liberasse dalle fiere che infestavano l’isola, s’invaghì della figlia di questi, Merope, una delle Pleiadi che, però, lo respinse. Il gigante, ebbro, tentò di violentare la fanciulla, pertanto Enopione lo accecò mentre dormiva. Dal racconto tradizionale dunque emerge stranamente un motivo d’attrito tra Orione e una delle Pleiadi. Una coincidenza? 15

Il 19 settembre 1961 i coniugi Barney e Betty Hill vissero un’esperienza traumatica: in viaggio nel New Hampshire, gli Hill scorsero una luce che pareva seguire l’automobile in cui si trovavano. Arrivati a casa, Barney e Betty si avvidero, increduli, di aver “perduto” due ore della loro vita. In seguito la donna cadde vittima di una sindrome depressiva, mentre l’uomo cominciò a soffrire d’ansia e ad accusare disturbi fisiologici.

Gli Hill si rivolsero allo psichiatra di Boston, B. Simon, per farsi consigliare una terapia. Lo specialista ricorse all’ipnosi regressiva, per mezzo della quale i coniugi raccontarono di essere stati rapiti da umanoidi che li avevano portati a bordo di un disco volante.

Qui le creature, dalla pelle grigiastra e dai grandi occhi, fecero degli esami clinici sui due: la donna ricordò, tra l’altro, che gli alieni la sottoposero ad un test di gravidanza, inserendole una sonda in prossimità dell’ombelico, quando, nel 1961, la medicina non aveva ancora messo a punto questo tipo di analisi diagnostica. 16

Inoltre Betty descrisse accuratamente una costellazione che i Grigi le avevano mostrato mediante una sorta di ologramma: era Zeta Reticuli, il sistema stellare di cui erano originari i rapitori 17.

La descrizione comprendeva due astri in più rispetto a quelli allora conosciuti e individuati dagli astronomi solo più tardi. Recentemente all’interno del sistema di Zeta Reticuli sono stati scoperti dei pianeti che potrebbero ospitare forme di vita. 18

Nella seconda metà degli anni ’60, destò scalpore il caso Ummo, pianeta orbitante attorno alla stella Wolf 424, patria di un comitato di visitatori approdato sulla Terra nel 1950, per compiere una missione pacifica.

Gli Ummiti spedirono singolari lettere a vari ricercatori. Nonostante la vicenda sia stata considerata una colossale montatura, anche perché lo spagnolo Fernando Sesma Manzano confessò di aver inventato tutto,- una confessione da alcuni reputata poco spontanea- sconcertano le dichiarazioni dello scienziato francese j. Petit.

È certo che l’esame del dossier ummita mi ha orientato verso ricerche che altrimenti non avrei mai affrontato. Nel campo della MHD (magnetoidrodinamica) e della cosmologia ho ottenuto risultati e proposto soluzioni tecniche che hanno trovato applicazione pratica 15 anni dopo (sottomarini e navi MHD).

Altre soluzioni, già presentate in congressi internazionali, troveranno applicazione in un futuro ormai prossimo (per esempio, il volo ipersonico senza bang). Quanto alla cosmologia ritengo di aver prodotto lavori di qualità in due direzioni: quello della teoria gemellare dell’universo, pubblicato nel 1977, e quello di un modello di genesi cosmica (con tre articoli pubblicati fra il 1988 e il 1989) implicante fra l’altro la variazione della velocità della luce nel tempo. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la lettura dei testi ummiti. 19

Nel libro-testimonianza di W. Strieber, Contatto con l’infinito 20, l’autore riferisce: “Una delle rivelazioni più interessanti e inattese…è la scoperta di Leonard Keane secondo cui il linguaggio stellare, parlato da Betty Andreasson Luca 21, durante l’ipnosi, poteva essere il gaelico.”. R. Fowler ha tradotto il messaggio ricevuto dalla donna, vittima di alcuni rapimenti compiuti da umanoidi grigi, nel modo seguente: “I discendenti in vita dei popoli del nord brancolano nel buio universale.

La loro (mia) madre si affligge. Un’oscura circostanza nelle alte sfere riproporrà un elevato costo di vite; un intervallo di errori in alto; un intervallo appropriato per eventi dolorosi.22

Correttamente –penso- Strieber associa questa comunicazione al problema dell’assottigliamento subito dalla coltre d’ozono che protegge la Terra ed i suoi abitanti dai raggi ultravioletti 23.

Tuttavia il testo potrebbe contenere un’allusione all’inquietante problema delle scie chimiche, formazioni simili alle scie di condensazione degli aviogetti, ma che, in realtà, secondo la maggior parte dei ricercatori, sono formazioni di ben diversa natura contenenti metalli (alluminio e bario) e altre sostanze. Pare che queste scie siano rilasciate da velivoli civili e militari con il fine di modificare il clima di Gaia. 24

Molti cambiamenti che, sintetizzando, consistono in condizioni atmosferiche contrassegnate da sempre più frequenti e rovinosi uragani, da prolungati periodi di siccità e di caldo torrido, hanno causato, in questi ultimi anni, migliaia di vittime in molte regioni.

Il messaggio sopra riportato si può interpretare come una premonizione di questi avvenimenti, come un’esortazione a guardare il cielo (alte sfere), da cui proviene una sinistra minaccia agli equilibri naturali del pianeta (la madre) ed alla vita umana (un elevato costo di vite)?

Potrebbe anche essere un riferimento all’inconsueta e formidabile attività solare che è stata rilevata nel gennaio 2005, attività dalle ripercussioni non facilmente prevedibili? 25

In ogni caso, il testo pare voler attirare l’attenzione su un pericolo che si connette a qualcosa che sta in alto: vuoi l’ozonosfera sempre più deteriorata, vuoi le scie chimiche, vuoi le violentissime tempeste magnetiche scatenatesi nella nostra stella.

Concludo questa breve e inevitabilmente incompleta rassegna sui “vaticini” provenienti da fonti cosmiche accennando al complesso glifo rinvenuto ad Avesbury Trusloe, Wltshire (Inghilterra), il 22 luglio del 2000. Questo pittogramma sembra riprodurre un modello di campo magnetico. Se si tratta di una raffigurazione autentica, non opera di artisti del grano, il che sembrerebbe improbabile, potrebbe avere un duplice significato.

In primo luogo, forse, allude ad uno dei sistemi di propulsione peculiari delle astronavi aliene, secondo quanto riferirono molti contattisti (e anche alcuni contattati) tra i quali il celebre Adamski: essi hanno, infatti, spiegato che le astronavi aliene utilizzano i campi magnetici dei pianeti per i loro spostamenti. In secondo luogo il crop circle di Avesbury, presumibilmente, adombra il problema collegato alle alterazioni del magnetismo terrestre: l’attuale progressivo spostamento dei poli magnetici è considerato dalla comunità scientifica foriero di calamità naturali.

1) Sui contattisti distinti in credibili, meno credibili e mistificatori, vedi R. Pinotti, UFO, contatto cosmico, messaggeri e messaggi dal cosmo, Roma, 1991. In particolar modo, si consulti la bibliografia specifica riportata all’interno del saggio. Per un essenziale inquadramento del tema, vedi R. Malini, UFO, il dizionario enciclopedico, Firenze, 2003, s.v. Contattismo.

2) Nel 1932 il fisico britannico James Chadwick scoprì particelle neutre con la stessa massa dei protoni: i neutroni. Fu così possibile per la prima volta descrivere il nucleo atomico come costituito da protoni e neutroni. Nasceva la fisica nucleare. Circa gli effetti deleteri delle radiazioni sull’ambiente, vedi Scienze naturali, a cura di M. Tozzi, Milano, 2005, s.v. nucleare, energia.

3) Cfr T. Good, Base Terra, Milano, 1998, p.
4) Cfr A. Coe, The shocking truth, New Jersey, 1969.
5) Cfr G. Adamski, A bordo dei dischi volanti, Roma, 1974.
6) Cfr T.Good, Base Terra, Milano, 1998, pp. 176-177.
7) Cfr. A. Van Tessel, I rode a flying saucer, 1952.
8.) Cfr R. Malini, op. cit. s.v. Ashtar Sheran.

9) Cfr P. Horsley, Sounds from another room: memories of planes, princes and the paranormal, London, 1997; l’esperienza dell’ufficiale è raccontata da T.Good, in op.cit .pp.291-298.

10) Cfr H. Menger, From outer space to you, West Virginia, 1959.
11) Cfr. T. Good, op.cit pp..305-311.
12) Cfr T. Good, op.cit., pp. 281-284.
13) Cfr T. Good, op.cit., pp.312-313.

14) Cfr Marco G. Toma, Da dove vengono?, 2004; Id. IR3, IR4 e contattismo,; Orus, Una cintura cambierà la Terra,. 2005.

15) Cfr Enciclopedia dell’antichità classica, Milano, 2000, s.v. Orione nonché R. Graves, I miti greci, Milano, 1963, pp. 135-138.

Lo pseudo-Apollodoro, nel suo compendio mitologico intitolato Biblioteca, ricorda che la dea Artemide era in collera con Orione perché egli aveva inseguito le di lei compagne, le Pleiadi. Secondo Graves, in Egitto la costellazione fu poco chiaramente identificata con Seth, il dio malefico nemico di Horus, il protettore dei faraoni.

Tuttavia gli antichi Egizi videro in questo sistema stellare il dio Osiride, nume della fertilità e signore dei defunti. Vedi R. Bauval e A.Gilbert, Il mistero di Orione, Alla scoperta dei segreti delle piramidi, Milano, 1997; G. Hancock, Impronte degli dei, Alla ricerca dell’inizio e della fine, Milano, 1996.

Orione è un’inconfondibile costellazione proprio sull’equatore celeste. E’ formata da due stelle di magnitudine 1 e da cinque di magnitudine 5. Vedi Enciclopedia di astronomia e cosmologia a cura di J. Gribbin, Milano, s.v. Orione.

16) Dovette trattarsi di un’amniocentesi, prelievo e analisi del liquido amniotico mediante puntura addominale: si pratica nel terzo mese di gravidanza per la diagnosi precoce di eventuali malformazioni fetali e di alcune patologie ereditarie, oppure nel settimo mese di gestazione per stabilire le condizioni di salute e di maturità del nascituro. Vedi Enciclopedia medica, sintomi, malattie, cure, farmaci, Milano 1992, s.v. amniocentesi.

18) Zeta reticuli è una costellazione di astri simili al nostro Sole. E’ situata tra Horologium, Dorado, Hydrus e la Grande nube di Magellano. Secondo lo scienziato e rivelatore B. Lazar, da tale sistema provengono i Grigi. Vedi R. Malini, op. cit. , s.v. Zeta Reticuli.

19) Cfr J. Fuller, Prigionieri di un u.f.o. Milano, 1984.
Sul caso Ummo, vedi A. Ribera, Ummo: la incredible veridad, Barcellona, 1985.

20) Cfr W. Strieber, Contatto con l’infinito, Milano, 1990, pp. 260-262.
21) Cfr R. Malini, op.cit., s.v. Andreasson-Luca, Betty.
22) Cfr R. Fowler, The Andreasson affair

W. Strieber, op. cit. pp. 263-264. Verso la fine degli anni ’80 del XX secolo, diversi esperti denunciarono il fatto che lo strato di ozono si stava degradando. 23) Furono individuati i responsabili molecolari del fenomeno: si tratta di alcuni composti chimici a base di cloro e bromo, liberati nel corso di certi processi produttivi. Vedi Scienze naturali, s.v. ozono. Sulle famigerate chemtrails, vedi V. Gambino, D. Benvenuti, Scie chimiche: qualcuno ha deciso di usare il cielo per esperimenti segreti, DVD con opuscolo.

24) Cfr l’articolo di D. Talbott e M. Armstrong, L’esplosione che ha distrutto la teoria solare; cfr anche C. Cosco, Cronobiologia. Il contributo di Cosco contiene un’esauriente bibliografia. Sulla correlazione tra inversione dei poli magnetici, tempeste solari e danni all’ozonosfera, vedi G. Grossi, La Terra inverte la polarità, articolo pubblicato dal quotidiano Libero il 6 febbraio 2005.

25) Sui crop circles, cfr M. Hesemann, Il mistero dei cerchi nel grano, gli extraterresti sono tornati, Roma, 1994; Id., I nuovi cerchi nel grano, un fenomeno che continua, Roma, 2004.

26) Cfr G. Adamski, op.cit.
27) Cfr G. Badalucco, La forza invisibile.

Antonio Marcianò