Puliti e sani da dentro

Il Giornale Online
I ritmi stressanti a cui è sottoposto il nostro organismo, la sedentarietà e una dieta ricca di cibi raffinati, con un contenuto alto di grassi saturi e basso di fibre naturali, interferiscono problematicamente nel funzionamento normale del colon.

Il lavaggio intestinale è l’aspetto principale di una terapia medica adiuvante chiamata “idrocolonterapia

Il Prof. Otto Wartburg, premio Nobel nel 1931 aveva già riconosciuto allora che un sistema immunitario indebolito favorisce, attraverso un metabolismo intestinale disturbato, la formazione e l’espansione di cellule cancerogene.
Il tumore al colon è insieme a quello ai polmoni, fra le principali cause di decesso con proiezioni in crescita; il 76% dei tumori ha origine nel cattivo stato di salute del colon retto-sigma.

La terapia

Si inizia con una fase preparatoria della durata di circa una settimana, durante la quale il paziente assume delle sostanze utili per rendere morbide le feci al momento del lavaggio. Vengono somministrati fermenti lattici appropriati (acidofili) per ripopolare il colon dopo che questo è stato ripulito dall’irrigazione.

Il lavaggio è il momento più importante della idrocolonterapia, che consente l’eliminazione di tutto il materiale fecale e tossico dal colon insieme alla flora batterica patogena. Viene effettuato con opportuna apparecchiatura che permette al paziente, supino sul lettino, con le ginocchia piegate, di svuotare gradatamente l’intestino terminale attraverso un flusso d’acqua a bassa pressione e con temperatura al di sotto dei 38° centigradi, immessi con una specifica specola monouso.

Il ciclo si chiude con il post-trattamento durante il quale prosegue il ripopolamento intestinale con fermenti.
Spesso il medico consiglia l’assunzione di rimedi omeopatici a integrazione della terapia. Particolarmente utili nell’individuazione di una appropriata dieta riequilibrante, si rivelano le informazioni ottenute attraverso il minerallogramma, dall’analisi del capello.

Un protocollo ideale prescrive un minimo di 7-10 terapie in un periodo di due mesi, le prime quattro con frequenza bisettimanale, poi settimanale.

Per una pulizia più profonda e per un buon mantenimento dello stato ottimale del colon, è consigliabile continuare ad effettuare terapie, con cadenza mensile/bimensile per successivi 10-20 lavaggi.

Ma qual è la differenza tra l’idrocolonterapia, un normale clistere evacuativo e l’uso di lassativi?
La capacità di pulizia del clistere è limitata al retto-sigma e il tempo di ritenzione è molto più corto per la naturale tendenza del corpo ad espellere il contenuto rettale. I lassativi agiscono come irritanti chimici e stimolano le pareti muscolari del colon a contrarsi in modo abnorme per espellere le sostanze irritanti.

E’ facile diventare dipendenti da queste sostanze e compromettere permanentemente la fisiologica capacità del colon di evacuare normalmente in modo spontaneo. La somministrazione orale, inoltre, non è ottimale: i lassativi interferiscono con importanti processi digestivi che si verificano nello stomaco e nell’intestino tenue.

I Benefici

Coloro che si sottopongono a idrocolonterapia rilevano i primi benefici già dopo le prime sedute: senso di benessere generale e di leggerezza, pensiero più lucido, mente più agile, migliore capacità di fare scelte, migliori riflessi. La pelle diventa più luminosa, si attenuano le impurità e le manifestazioni acneiche o eczematose, mentre l’aspetto del volto appare più sereno e giovanile.

L’organismo, rivitalizzato, presenta un sistema immunitario più efficiente, con riduzione delle malattie stagionali, delle artropatie, degli episodi allergici, asmatici e bronchiti. La digestione è più regolare, scompare l’alitosi come pure la sonnolenza dopo i pasti, si attenuano gonfiori e crampi addominali, meteorismo e flatulenze. Infine, migliorano anche alcune alterazioni multifattoriali come le cefalee, le emicranie e la cellulite.

Oggi l’indrocolonterapia è sempre più diffusa e apprezzata, e anche la ricerca biotecnologica in campo medico sta perfezionando con successo le apparecchiature per il lavaggio. Considerata la natura e la modalità di svolgimento del trattamento, è comprensibile il verificarsi di molte resistenze psicologiche nella scelta di questa terapia, forse per questo ancora impopolare malgrado l’efficacia. Si tratta di un forte condizionamento, che la stessa evoluzione tecnologica sta cercando di risolvere, con apparecchiature che necessitano di tempi di esecuzione più brevi, ma soprattutto che rendono il paziente più autosufficiente nell’applicazione di autolavaggio.

“Indicazioni