"Si può credere in Dio e in E.T." Il Vaticano apre agli extraterrestri.

Il Giornale Online
Paolo Dune

venerdì 16 maggio 2008

Potrebbe sembrare satira, invece è tutto vero. Il Vaticano si converte all'Ufologia. Ma non per rivelazione divina, bensì per semplice deduzione. “È possibile credere in Dio e negli extraterrestri. Si può ammettere l'esistenza di altri mondi e altre vite, anche più evolute della nostra, senza per questo mettere in discussione la fede nella creazione, l'incarnazione e la redenzione”. Lo ha affermato dalle pagine dell'Osservatore Romano il capo degli astronomi vaticani, argomentando “come esiste una molteplicità di creature sulla terra, potrebbero esserci altri esseri, anche intelligenti, creati da Dio”. Ed ancora: “Non è detto che essi debbano aver bisogno della redenzione; ma in ogni caso anche loro avrebbero la possibilità di godere della misericordia di Dio”.

Tutto perfettamente chiaro e convincente. Così la Rivelazione pro-ufo si è subito diffusa nell'etere, ed è stata captata anche alla periferia di Marte, con estremo sollievo da parte dei marziani, che da anni temevano di non essere mai creduti.

Sollievo anche per la notizia che ci sarà la salvezza per tutti, questione che da millenni faceva deprimere i teologi di Mercurio. Non è chiaro perché Dio si sia incarnato proprio sulla terra, “ma meglio che niente” hanno dichiarato i venusiani.

Da oggi i cristiani potranno portare al collo, oltre al crocifisso, anche un disco volante, e pregare per i popoli lontani anni luce.

Sembra addirittura che il Vaticano stia addestrando appositi astronauti-missionari, da mandare in giro per la galassia ad evangelizzare i pianeti che vivono nell'oscurità. Il loro capo spirituale, don Spock, assicura che riuscirà a salvarli tutti prima della fine del mondo (che nello spazio arriverà più tardi per via del fuso orario).

Intanto, a seguito di questa notizia, emerge un'altra teoria teologica di tipo deduttivo (questa volta di Paolo Dune): se gli extraterrestri esistono, perché non credere che proprio Gesù Cristo fosse un extraterrestre?
La circostanza spiegherebbe più facilmente la sua vita ed il mistero della sua risurrezione. Infatti gli abitanti di Saturno sembra che abbiano delle caratteristiche fisiche di rigenerazione che consentono loro di risorgere dopo qualche giorno, senza effetti collaterali. Questo renderebbe più comprensibile il mistero del sepolcro vuoto.

Cristo probabilmente proveniva da Saturno: era arrivato sulla terra con un'astronave a causa di una avaria, che l'aveva fatto precipitare su una stalla alla periferia di Betlemme (evento poi riferito, dalla cultura dell'epoca, ad una stella cometa ), ed i suoi miracoli erano semplici interventi tecnici compiuti con la sua tecnologia superiore (es. moltiplicare i pani e i pesci con l'apposito moltiplicatore tridimensionale saturnico, o camminare sulle acque con i sandali idrorepellenti, o ridare la vista a un cieco con il correttore ottico laser, ecc.).

Anche l'episodio della trasfigurazione sul monte degli Ulivi è illuminante: Gesù che parla con gli spiriti di Mosè ed Elia, in realtà stava utilizzato un videotelefono tridimensionale olografico con i suoi colleghi di Saturno, per farsi venire a prendere. I miracoli di ubiquità si possono spiegare con il teletrasporto, e la capacità di parlare in altre lingue con i traduttori simultanei, in dotazione in tutti i vaggi spaziali.

Altra caratteristica dei saturnali è c he hanno una circolazione sanguigna particolare: il sangue è commestibile (da cui la celebre frase di Gesù “Bevete il mio sangue”), si trova anche nei pori della pelle (da cui la sudorazione “come il sangue”), ed in alcune parti del corpo risulta diluito (es. la ferita di Cristo al costato, da cui esce “sangue e acqua”). Prove evidenti della natura extraterrestre di Gesù.

Infine gli Atti degli Apostoli confermano che, dopo la risurrezione, Cristo fu assunto in cielo: si sollevò e sparì oltre le nuvole: si tratta del noto meccanismo di prelievo antigravitazionale utilizzato dagli Ufo per rapire i terrestri. Evidentemente c'era un disco volante in cielo che veniva a riprendersi il suo concittadino.

Si sta già pensando al nuovo marketing connesso a questa “deduzione”: sostituire i crocifissi umani con crocifissi raffiguranti un alieno martoriato. È questa l'ospitalità dei terrestri? Si chiederanno su Plutone. Dobbiamo migliorare la nostra immagine all'estero: emendare il nostro peccato di alienicidio, e confidare nella “Parusia”, ossia nel ritorno degli alieni, e intanto attendere il prossimo avvistamento…

Fonte: http://www.resistenzalaica.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1116&Itemid=1