Sistemi laser e distruzione delle nubi

Il laser (acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation) è un dispositivo in grado di produrre intensi fasci di radiazione di frequenza ottica e monocromatici. Il meccanismo su cui si basa il funzionamento del laser è quello dell'emissione stimolata di fotoni [1]

Grazie alla loro caratteristica di concentrare in un piccolo angolo solido un'elevata potenza, i laser si prestano ad un gran numero di applicazioni relative sia alla ricerca scientifica sia agli sviluppi tecnologici. Questi apparati sono impiegati nel campo delle telecomunicazioni su fibra ottica a bassissima attenuazione, nella telemetria con radar ottico e relative applicazioni militari, nella metrologia ottica, nell'olografia, nell'informatica, nella spettroscopia per studiare reazioni chimiche e fotochimiche di brevissima durata. Il laser è anche usato in ambito biologico e medico (microchirurgia).

Da vari documenti come, ad esempio, il famigerato Air Force 2025, si desume che i laser sono uno fra i perni dei sistemi strategici e di comunicazione. Adoperati come armi e come strumenti per trasmettere informazioni, in particolar modo i laser ad elettroni liberi, quelli a vapori metallici, quelli a raggi X o gamma, sono i più adatti alle esigenze belliche, come la collimazione e la distruzione di bersagli, il trasferimento di informazioni non intercettabili etc.

I laser ad elettroni liberi sono in grado di produrre fasci di radiazioni ad altissima potenza e di lunghezza d'onda compresa tra le microonde e l'ultravioletto, sfruttando l'emissione coerente degli elettroni liberi di un fascio accelerato ad altissima velocità.

I laser a vapori metallici usano come materiale attivo vapori di atomi metallici portati in uno stato eccitato attraverso una scarica elettrica. I vapori metallici maggiormente usati sono oro, piombo, rame, manganese e bario [2]. Le lunghezze d'onda emesse variano tra alcune centinaia e 1500 nm.

I laser a raggi X o gamma si basano su un plasma ottenuto irradiando un bersaglio solido con un’altra sorgente laser di grande potenza. Le lunghezze d'onda si ottengono emissioni di lunghezza d'onda sino a 20 nm.

L'intensità del raggio laser è indebolita dalle formazioni nuvolose: questo spiega per quale motivo i militari siano impegnati in una costante distruzione delle nubi, soprattutto cumuli e cumulonembi. Anche le radiazioni elettromagnetiche sono attenuate dall'umidità atmosferica: per tale ragione gli aerei chimici, diffondendo elementi igroscopici, riducono l'umidità i cui valori, come appurato, precipitano alle quote di volo più frequenti (dai 1.400 ai 4.200 metri circa di altitudine). I dati delle radiosonde evidenziano che in questo range i tassi igrometrici, durante le giornate di intensa attività di aerosol, sono molto bassi, mentre a quote superiori ed inferiori si attestano su indici che, considerate le differenti variabili meteorologiche, risultano generalmente nella norma.

La manipolazione climatica, che non è il fine principale della scellerata operazione “scie chimiche”, risulta dunque il mezzo privilegiato per conseguire scopi di tipo militare. Le ripercussioni dell'attività di aerosol clandestino sono evidenti: nuvole disfatte nell'arco di poche ore, aria povera di umidità e di ossigeno, cielo perennemente biancastro, sole offuscato…

Alle nuvole naturali è subentrata una nebbia densa, ammorbante, mortale… una morte bianca.

[1] Il fotone è una particella elementare definita come la quantità indivisibile di energia elettromagnetica o quanto di luce o quanto di energia.

[2] Non appare fortuito se i laser a vapori metallici impiegano piombo, rame, manganese e bario: sono gli ingredienti velenosi (soprattutto il bario!) tipici delle chemtrails.

Fonti:

Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. fotone e laser
Operazioni di informazione: l'arma della conoscenza per il 2025
Straker, La distruzione dei cumuli. Metodologie e motivazioni, 2009
C. Williams Palit, L'aeronautica militare ti vuole L.O.V., 2008

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