Inghilterra, scoperto sito più vecchio di Stonehenge

Inghilterra, scoperto sito più vecchio di Stonehenge
Inghilterra, scoperto sito più vecchio di Stonehenge
Stonehenge, Inghilterra

Un volo nei cieli inglesi per vedere oltre, e studiare strani cerchi nel grano.

Poi la verifica sul campo e la scoperta sensazionale: il ritrovamento di un sito archeologico un migliaio di anni più vecchio di Stonehenge.

E’ quello rinvenuto nella campagna inglese grazie a Helen Wickstead, responsabile del Damerham Archaeology Project, della Kingston University di Londra, che ne ha dato notizia al National Geographic.

“Come il sito sia rimasto nascosto all’occhio umano per tutto questo tempo, resta un mistero” ha affermato Joshua Pollard, archeologo molto noto, anche se non coinvolto nel ritrovamento.

In questa zona, infatti, dominata dalla fama di Stonehenge, c’è stata per decenni un’intensa attività di ricerca per portare alla luce nuovi reperti e conferme sulle varie teorie circa uno dei centri megalitici più importanti del mondo.

E invece, quasi per caso, durante una perlustrazione aerea dell’English Heritage, l’agenzia governativa britannica per la preservazione storica del patrimonio, sono stati notati strani crop circles, i famosi cerchi nel grano.

In realtà si trattava di interferenze nella crescita delle piante causate dalle strutture funerarie nel terreno vicino al villaggio di Damerham. Così, una volta scesi a terra, i responsabili sono andati a verificare e hanno trovato ciò che mai si sarebbero aspettati.

Due grosse tombe sovrastate da tumuli enormi. La più grande delle due è lunga settanta metri. “Questi tumuli funerari sono ritrovamenti molto rari e sono le prime forme di architettura conosciute” ha confermato Helen Wickstead.

E ha aggiunto: “Durante la tarda Età della Pietra, si credeva che le persone della regione lasciassero i loro defunti a cielo aperto in modo che gli uccelli e gli altri animali se ne cibassero. Invece per un motivo che non ci è ancora chiaro, crani e ossa di gente sepolta furono poi portate nella struttura funeraria”.

Altri ritrovamenti, tra cui resti di tempi in legno, fanno pensare che il sito rimase un centro importante per le comunità agricole della zona anche nell’Età del Bronzo. Ma solo nuove ricerche potranno portare alla luce la verità sepolta da millenni. Il mistero continua.

Andrea Lessona

ilreporter.com