La libertà di stampa è un diritto che ogni Stato di diritto, assieme agli organi d’informazione (giornali, radio, televisioni, provider internet) dovrebbe garantire ai cittadini ed alle loro associazioni, per assicurare l’esistenza della libertà di parola e della stampa libera, con una serie di diritti estesi principalmente.[..]
[..]Negli Stati di diritto, il principio di libertà di stampa implica che tutte le persone debbano avere il diritto di esprimersi tramite lo scritto o qualsiasi altro modo di espressione delle opinioni personali. La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo lo afferma chiaramente:
«Chiunque ha il diritto alla libertà di opinione ed espressione; questo diritto include libertà a sostenere personali opinioni senza interferenze ed a cercare, ricevere, ed insegnare informazioni e idee attraverso qualsiasi mezzo informativo indipendentemente dal fatto che esso attraversi le frontiere»
(Dichiarazione universale dei diritti umani)
Accade invece che, proprio un paio di giorni fa, Altrogiornale.org riceve una notifica da Facebook in merito ad un post condiviso sul nostro gruppo da un iscritto.
Quale amministratore del gruppo mi accingevo a controllare il post in questione ipotizzando potesse trattarsi di pornografia o violenza.
Sorprendentemente la notifica riguardava un articolo di informazione ma, evidentemente, quel genere non gradito da chi fa della coercizione uno strumento di potere, scevro dall’osservanza dei diritti umani, etici[1] e costituzionali[2] dell’individuo, quali la libertà di scelta terapeutica ed il consenso informato.
Il titolo dell’articolo censurato dal social network è il seguente: Sospensione dell’obbligo vaccinale: la proposta di legge diventa realtà.
Pubblichiamo di seguito questo articolo integralmente, nell’intento di affermare e tutelare il diritto di ciascun individuo di libertà di scelta terapeutica, poichè sono le convinzioni personali, sia esse culturali o spirituali, ad influenzare e determinare l’esperienza di malattia e guarigione.
Buona lettura.
La proposta di legge di iniziativa popolare “Sospensione dell’obbligo vaccinale per l’età evolutiva” è realtà: dopo settimane di intenso lavoro e di confronto fra associazioni, comitati, movimenti, gruppi spontanei, ricercatori, avvocati e tantissimi genitori, è pronto un testo di legge condiviso. Nel momento in cui il nuovo Governo si sarà insediato, procederemo al deposito di questa Proposta di Legge e daremo avvio alla raccolta delle firme.
Ricalcando la Legge Regionale veneta n. 7 del 23 marzo 2007, la nostra proposta è di totale abrogazione di ogni obbligo vaccinale. La Regione Veneto ha ampiamente dimostrato nel lungo corso – ben dieci anni di applicazione – la validità della sua legge e, al tempo stesso, l’inutilità di ogni obbligatorietà e coercizione in materia vaccinale. In Veneto sono state mantenute coperture vaccinali del tutto in linea con la media nazionale, non si sono verificate epidemie di sorta e, soprattutto, si è potuto attuare un sistema di farmacovigilanza attiva che ha dato risultati importanti, mai abbastanza valorizzati dagli organi di controllo a livello nazionale.
La nostra proposta vuole valorizzare l’importanza di una scelta informata, consapevole e responsabile da parte delle famiglie, in un’ottica di alleanza terapeutica medico e paziente e di personalizzazione della profilassi vaccinale.
Link al testo della Proposta di Legge di iniziativa popolare: “Sospensione dell’obbligo vaccinale per l’età evolutiva”
Con questa iniziativa desideriamo offrire a tutti i cittadini italiani che sostengono la libertà di scelta terapeutica uno strumento concreto con cui portare le loro istanze all’attenzione del mondo politico che si sta insediando in questa legislatura. Non abbiamo la pretesa che la nostra proposta diventi legge, ma certamente non potrà essere ignorata, anche in considerazione del fatto che il 55% dei Parlamentari eletti da pochi mesi si sono espressi contrari all’obbligatorietà vaccinale.
Vuole anche essere un monito al “qui e ora”, poiché il presente è l’unico tempo che abbiamo a disposizione per eliminare l’odiosa barriera di accesso alle comunità infantili per tutti i bambini (fascia 0-6 anni) non in regola con le disposizioni vaccinali, se non si vuole essere complici di un atto di barbarie contro i diritti umani e minacciare la più importante delle istituzioni, la famiglia. La politica, quella vera e responsabile, ha il dovere di rispondere alle tante domande poste in questi mesi; in particolare, deve ridare dignità e ascolto ai tantissimi danneggiati da vaccino e alle loro famiglie, che sono le vittime dimenticate della legge 119.
Tutto questo, non solo sarà un atto di giustizia, ma una doverosa operazione di trasparenza che uno Stato sovrano ha il dovere di compiere.
Per i proponenti e per tutti gli oltre 800 cittadini che si sono già messi a disposizione per la raccolta delle firme in tutto il Paese, questo è solo un punto di partenza: il tema dei diritti e delle libertà è ampio e abbraccia molti altri aspetti della nostra salute. I continui attacchi all’omeopatia e alla libertà di espressione dei medici, la doverosa revisione degli ordini professionali e gli aspetti legati all’interferenza delle lobby dell’industria farmaceutica nell’orientamento delle scelte strategiche in materia sanitaria, sono fra i temi che svilupperemo nel nostro “Manifesto della libertà di scelta terapeutica”, per un riequilibrio nel rapporto tra Cittadini e Stato nell’ambito della salute pubblica.
Staff Comitato Libertà di Scelta
[1] Codice di Norimberga, 1946
1. “Il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale
Prima di accettare una decisione affermativa da parte del soggetto dell’esperimento lo si debba portare a conoscenza della natura, della durata (…) e di tutte le complicazioni e rischi che si possono aspettare e degli effetti sulla salute o la persona che gli possono derivare dal sottoporsi dell’esperimento” [2] Costituzione della Repubblica italiana, 1947
Articolo 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana