Spazio/ Nuovo guasto "Hubble", Nasa rinvia missione riparazione fino al prossimo anno

Segnalato da Setep

Cape Canaveral (Florida), 29 set. (Ap) – La Nasa ha deciso di rinviare al prossimo anno la missione di riparazione del telescopio spaziale “Hubble”, a due settimane dalla data fissata per il lancio dello space shuttle “Atlantis”, il 14 ottobre: il telescopio ha infatti cessato le trasmissioni dei dati osservativi a causa di un guasto avvenuto domenica sera.

La Nasa dovrà ora valutare l'entità del danno e caricare a bordo dello shuttle i componenti necessari per una riparazione o sostituzione, senza contare il relativo addestramento per gli astronauti, che richiederà altro tempo. L'agenzia spaziale statunitense aveva già deciso la settimana scorsa un primo rinvio di cinque giorni a causa dei danni provocati dall'uragano Ike: l'arrivo dell'uragano – che ha colpito anche il centro di controllo missione di Houston, rimasto chiuso per diversi giorni – ha privato l'equipaggio di una settimana di addestramento.

L'ulteriore ritardo interesserà anche il lancio della prossima missione verso la Stazione Spaziale Internazionale “Alpha”, dato che lo space shuttle “Endeavour” deve anche ricoprire il ruolo di navetta di soccorso in caso di problemi per “Atlantis”.

L'incognita della missione dell'Atlantis – e il motivo per cui la Nasa si è rifiutata per anni di acconsentirvi, nonostante le pressioni degli scienziati – è infatti la mancanza di un approdo di emergenza in caso di guasto o danneggiamento dello scudo termico al lancio: Hubble si trova infatti su un'orbita diversa dalla Stazione Spaziale Internazionale, in grado di accogliere l'equipaggio per un periodo di tempo sufficiente al lancio di una nuova navetta o di effettuare una riparazione in orbita.

Di qui la necessità di avere già disponibile un secondo shuttle, pronto al lancio entro sei giorni con un equipaggio minimo di quattro astronauti: in caso di rientro impossibile i sette astronauti dell'Atlantis potrebbero infatti resistere nello spazio per non oltre 25 giorni, il tempo massimo di durata delle scorte di ossigeno. Altro rischio legato all'orbita alta in cui si trova parcheggiato lo Hubble è la maggiore possibilità di impatto di micrometeoriti o di altri “detriti spaziali”.

La missione dell'Atlantis permetterà di prolungare fino al 2013 la vita operativa del telescopio, che recentemente ha sofferto di numerosi guasti meccanici. Inizialmente la Nasa si era detta perplessa sulla possibilità di un utilizzo dello space shuttle, sia per i persistenti problemi alla navetta – che solo da poco ha ripreso i voli regolari dopo cinque anni di sospensione – che per l'insufficiente aumento dei finanziamenti destinati alla Nasa: era prevista solo la visita di una sonda robot che avrebbe avuto il compito di inserire il telescopio su un'orbita di decadimento tale da farlo precipitare nell'Oceano al termine della sua vita operativa.

Una possibile alternativa era quella di una missione robotizzata che avrebbe dovuto invece rimpiazzare batterie e giroscopi, necessari per mantenere il telescopio su un'orbita stabile e puntato con precisione verso l'obbiettivo, nonché un nuovo spettrografo di massa e una macchina fotografica a grandangolo. Sarebbero rimasti esclusi dalla missione tuttavia un sistema di raffreddamento progettato per mantenere determinati strumenti alla temperatura ottimale di funzionamento e la sostituzione di alcuni sensori; alternativa scartata perché ritenuta tecnologicamente troppo complicata.

La decisione di mettere fine alla missione Hubble aveva suscitato la rabbia della comunità scientifica e di non pochi membri del Congresso. Il nuovo budget della Nasa stanzia 9,6 miliardi di dollari per i progetti scientifici e di esplorazione e altri 6,7 miliardi per le applicazioni fra le quali le missioni shuttle – che dovrebbero essere terminate entro il 2012 – e la Stazione Spaziale Internazionale 'Alpha'.

La priorità, come annunciato nel 2005 dalla Casa Bianca, rimane quella di un ritorno in grande stile sulla Luna entro il 2020, per poi raggiungere Marte. Lo Hubble viene però considerato dagli astronomi ancora uno strumento di assoluta avanguardia, anzi insostituibile: non vi è nulla di simile in orbita per quanto riguarda l'astronomia nel campo della radiazione visibile; le moderne reti di telescopi sulla Terra possono raggiungere in alcuni casi la stessa risoluzione, ma l'atmosfera terrestre li rende 'ciechi' all'infrarosso e all'ultravioletto.

Proprio l'infrarosso dovrebbe essere il punto di forza del “James Webb Space Telescope”, il cui lancio è in programma per il 2013 e che dovrà lavorare fianco a fianco con lo Hubble per poi sostituirlo. Il telescopio era stato così battezzato in onore di Edwin Hubble, l'astronomo americano a cui si deve la costante che definisce il tasso di espansione dell'universo.

Fonte: http://notizie.alice.it/notizie/scienze_e_tecnologie/2008/09_settembre/29/spazio_nuovo_guasto_hubble_nasa_rinvia_missione_riparazione,16249069.html