Stati uniti: arriva la psico polizia

Stati uniti: arriva la psico polizia
Jane Harman

Con schiacciante appoggio bipartisan è passata alla Camera lo scorso mese, ed è ora nelle mani del Comitato per la Sicurezza Nazionale del senatore Joe Lieberman, la legge numero 404-6 proposta dall’onorevole Jane Harman e denominata “Legge per la prevenzione della radicalizzazione violenta e del terrorismo interno” [“Violent Radicalization and Homegrown Terrorism Prevention Act”]. Appare certo un rapido passaggio al Senato.

Nessuna legge ha minacciato in un modo simile i nostri diritti costituzionali dal “Patriot Act” del 2001.

Lo storico Henry Steele Commager, denunciando la soppressione della libertà di parola da parte del presidente John Adams negli anni 90 del 1700, disse che la Carta dei Diritti non era stata scritta per proteggere il governo dai dissidenti ma per fornire ai cittadini un mezzo legale per opporsi a un governo nel quale non riponevano fiducia. La Dichiarazione di Indipendenza di Thomas Jefferson non solo proclamava il diritto al dissenso ma definiva un dovere del popolo, sotto certe condizioni, alterare o abolire il governo.

Con questi argomenti diversi gruppi si oppongono vigorosamente allo sforzo della Harman di soffocare il dissenso. Sfortunatamente la stampa mainstream e i maggiori candidati alle presidenziali rimangono in silenzio.

La Harman, una democratica della California, pensa che sia probabile che gli Stati Uniti dovranno fronteggiare una forma nazionale di terrorismo nell’immediato futuro e offre un piano per affrontare la violenza con base ideologica.

Ma il suo piano è per noi una minaccia peggiore di quelle che lei teme. Il suo disegno di legge calpesta i diritti costituzionali creando una commissione con ampi poteri di indagine e il compito di proporre leggi che proibiscano qualunque cosa la commissione stessa definisca “terrorismo interno”.

La commissione che viene proposta è una minaccia a causa del suo potere di stabilire udienze, raccogliere testimonianze e gestire dichiarazioni giurate, un’autorità che è garantita a ogni singolo membro della commissione–dei piccoli Joe McCarthy che gireranno il paese per tenere le loro sedute private. Un’aura di autorità accompagnerà automaticamente questo mandato, autorizzato dal Congresso, di scoprire il terrorismo interno.

La proposta della Harman comprende un assurdo attacco contro Internet, che viene criticato perché fornirebbe agli americani “accesso ad ampi e costanti canali di propaganda legata ai terroristi” e legalizza un’insidiosa infiltrazione delle organizzazioni prese di mira. Quello che viene erroneamente chiamato “Centro di Eccellenza”, che funzionerebbe dopo 18 mesi quando viene sciolta la commissione, fa sembrare ricerca intellettuale ciò che invece è soppressione del dissenso.

Anche se il suo scopo è quello di prevenire il terrorismo, la legge non criminalizza ogni specifica condotta né contiene delle pene. Ma quanto viene trovato dalla commissione verrà citato da coloro che vedono un terrorista sotto ogni letto e che chiedono la messa in atto di condanne che restringano ulteriormente la libertà di parola e altre libertà civili. Qualunque azione contraria a quanto viene trovato dalla commissione verrà interpretata come segno di tradimento, nel peggiore dei casi, o mancanza di patriottismo nel migliore.

Anche se la Harman nega che la sua proposta crei una “psico polizia”, essa definisce il “terrorismo interno” l’uso della forza “pianificato” o “minacciato” per costringere il governo o la gente allo scopo di promuovere “obiettivi politici o sociali”.

Ciò significa che non dovrà di fatto essere avvenuta alcuna azione di forza dal momento che basta che il governo accusi l’individuo o il gruppo di avere pensato di usarla.

Qualunque riforma sociale o economica potrebbe venire colpita. Se tenete una marcia di 100 o 100.000 persone per chiedere una riforma –che sia l’amnistia per gli immigrati illegali o il ribaltamento della sentenza Roe vs. Wade [un importante caso legale che portò la Corte Suprema a ritenere legale l’aborto n.d.t.] — qualcuno potrebbe percepirla come uso della forza per intimidire la gente, i tribunali o il governo.

La legge definisce “radicalizzazione violenta” il promuovere un “sistema estremista di convinzioni”. Ma i governi americani, statali e nazionali, hanno molte volte nella storia interpretato “sistemi di convinzioni” radicali come inevitabilmente volti alla violenza per facilitare il cambiamento.

Esempi delle azioni repressive che sono seguite a queste proteste comprendono l’arresto e la condanna a morte degli anarchici legati alla Sommossa di Haymarket nel 1886 a Chicago. Le udienze condotte dal Comitato per le Attività Antiamericane per diversi decenni durante la guerra fredda, e le udienze tenute in solitaria da un membro del corrispondente al senato di tale commissione, Joseph McCarthy, dimostrano i pericoli legati alla legge proposta dalla Harman.

La Harman nega che la sua proposta di legge sia una minaccia al Primo Emendamento. Essa afferma chiaramente che nessuna misura per prevenire il terrorismo interno debba violare i “diritti costituzionali, i diritti civili o le libertà civili”.

Ma l’attuale amministrazione ha dimostrato, nella sua risposta alle critiche riguardanti la tortura, che non ci si può fidare che essa rispetti questi diritti.

Ralph E. Shaffer, professore emerito di storia presso la California State Polytechnic University, Pomona, e R. William Robinson, direttore eletto dello water district della California Meridionale hanno scritto questo articolo per History News Service.

Ralph E. Shaffer E R. William Robinson
baltimoresun.com