Su la testa! (articolo di Teresa Barazzetti)

Teresa Barazzetti, di Sanremo, interviene ancora con una riflessione dalla garbata ma amara ironia, su una domenica di ordinaria follia, durante la quale, la nostra città ha subìto un ennesimo, durissimo attacco chimico-biologico, ad opera di decine di velivoli militari, che in poche ore hanno oscurato il cielo con un sudario infernale. Il tutto nella più totale indifferenza sia della maggioranza dei cittadini sia degli amministratori, impegnati in sterili e noiosi dibattiti sul Casino.

“L'Epifania si porta via tutte le feste, ma ci porta tante, ma tante impressionanti scie chimiche ad infestare cielo, aria e terra con la loro appestante presenza e lo spray venefico che ci irrorano in quantità industriale. 'Prego signori, venghino!' era l'invitante proposta degli imbonitori da fiera della nostra infanzia: tanto più onesti nel mostrarci sia pur fasulle meraviglie da baraccone dei tanti fanfaroni prezzolati che ci invitano a guardare: televisione, campionati di corruzione mascherati da sport, pornospettacoli spacciati per varietà e fiction che hanno la pretesa di raccontare la vita e le opere di persone dabbene, ahiloro! riducendoli a nanodimensione. Il fine di tutto questo è che, più guardiamo dentro la scatola magica, meno ci guardiamo intorno e ancora meno o proprio per niente alziamo gli occhi al cielo per vedere cosa accade. Temo fortemente che in molti abbiano perso la funzione di alzare la testa, anche in senso metaforico, e che si limitino a poter guardare solo il soffitto sdraiati sulla poltrona del dentista!

Quando, i contemporanei, squallidi imbonitori di oggi, insieme agli innumerevoli pifferai di Hamelin, la smetteranno di riempirci gli occhi e le orecchie di fumo narcotico, avremo ancora la capacità di vedere e di sentire? E quella di ragionare da uomini liberi? Se li lasciamo fare ancora un po' mentre continuano a sostenere con affettata nonchalance che il cielo è popolato da tante 'belle e buone', comunque innocue scie di condensazione, temo che le speranze di recupero diventeranno sempre più scarse. Ma si vive meglio allarmandosi, cercando di sapere e capire cosa stia effettivamente accadendo ed eventualmente esprimendo il proprio dissenso, oppure anchilosandosi il collo guardando nella sola direzione a molti più congeniale, cioè verso terra? Facile la risposta: preoccupiamoci della spazzatura nelle strade (sacrosanto!), ma non sorge mai il dubbio che l'imbonitore moderno suoni la fanfara di Napoli per focalizzare l'attenzione e distrarre dalla spazzatura che insudicia abbondantemente i cieli sopra le nostre teste? E così sia!”.

Lettera pubblicata sul quotidiano On-Line Sanremonews

Fonte:

http://sciechimiche-zret.blogspot.com/