Tenochtitlán – Maestosa capitale dell’Impero Azteco

Cortez - A capo dei Conquistatori spagnoli
Cortez – A capo dei Conquistatori spagnoli

Le conquiste spagnole, fatte passare per Missioni di Evangelizzazione della Americhe, null’altro furono che massacri e depredazioni di intere popolazioni ma anche distruzione di patrimoni architettonici ed artistici di straordinarie città e civiltà.

Come per la descrizione che fu fatta dei Nativi del nord, i così detti “Indiani d’America”, quali incivili e feroci tagliatori di scalpo senza etica e morale, il dubbio che, “la liberazione degli stessi indigeni dal giogo dell’idolatria e dalla terrificante pratica di sacrifici umani” sia stata in gran parte una montatura della “storia scritta dai vincitori”, è più che lecito.

Comunque sia, la distruzione della maestosa città denominata Tenochtitlán, capitale dell’Impero Azteco, fu per mano dei Conquistadores spagnoli capitanati da Hernan Cortez nel 1521.


Tenochtitlán ricostruzione 3D.4

Quando arrivarono gli spagnoli a Tenochtitlán, la città capitale del grande Impero Azteco, rimasero impressionati dalla bellezza e dalla pulizia della città. Vi abitavano tra 150000 e 300000 persone, si dice che fosse una delle più ampie metropoli nel mondo a quel tempo, grande come Cordoba.

Tenochtitlán mappa

Cortez ci ha lasciato questa vivida descrizione:

La città di Tenochtitlán è costruita al centro di un lago salato, con quattro strade rialzate artificiali che vi conducono, entrambe grandi come lance di cavalleria. Le strade principali erano molto ampie e diritte, alcune erano su terra e altre, assieme a tutte quelle piccole, erano per metà su terra e per metà canali. Tutte le strade avevano aperture in modo che l’acqua passasse da un canale all’altro. Sopra queste aperture, di cui alcune molto grandi, troviamo dei ponti. I mezzi primari di trasporto sono le canoe. In tutti i distretti di questa grande città ci sono templi o strutture per i loro idoli. Sono tutte attraenti. Tra i templi ne troviamo uno, dalle dimensioni indescrivibili per la lingua umana, così grande che entro le sue altissime mura, si potrebbe costruire un villaggio di 500 abitanti. Entro queste mura ci sono ambienti eleganti con ampie stanze e corridoi dove vivono i sacerdoti. Ci sono almeno 40 torri.

Cortez ha preparato una tremenda offensiva contro la capitale Azteca, sfruttando i dissensi che dividevano il mondo indigeno. Cuauhtemoc non riuscì a radunare tutti i domini contro gli spagnoli. I Texcocani, i Chala e i Tepances, tutti quelli soggiogati o umiliati da Tenochtitlan presero la parte degli spagnoli. Il capitano assediò la città per tre mesi, potendo contare sul supporto di migliaia di nativi e costruì una flotta di brigantini per controllare il lago. Comunque gli servirono ripetuti attacchi, la fame e l’epidemia portata dagli europei, per superare la feroce resistenza degli Aztechi.

gallery.sjsu.edu – Tradotto da Richard per Altrogiornale.org


Forse, dicono sempre i racconti storici, oltre all’indubbia superiorità per tipologia e quantità di armamenti a favore degli spagnoli come ad esempio cannoni contro frecce, complice di questa disfatta in soli 3 anni di tutto l’impero Azteco che contava più di 8 milioni di abitanti, fu anche la credenza, e quindi la resa della tribù, nella leggenda legata a Quetzalcoatl, il Re-Dio Serpente Piumato dalla pelle chiara (come quella degli spagnoli), che aveva vietato i sacrifici umani ed alla profezia del suo ritorno.

Tonalamatl - Calendario solare azteco
Tonalamatl – Calendario solare Azteco

Se non fosse per il risvolto drammatico in termini di perdite umane, al di là di un cavilloso appiglio sul calendario che ciclicamente si ripeteva ogni 52 anni e che terminava, all’epoca, nel 1519 quale possibile data del ritorno del “Serpente Piumato“, verrebbe da sorridere per questa supposizione.

Interessante invece è aver notizia che il mito di Ce Acatl Topiltzin Quetzalcoatl  potrebbe essere riferito al decimo Re dei Toltechi, civiltà precedente a quella Azteca, ricordato come il regnante che diede luogo ad una vera e propria età dell’oro, patrocinatore delle arti, benefattore del suo popolo e che avrebbe abolito i sacrifici umani sostituendoli con offerte di piccoli animali, uccelli e serpenti. Un Re molto amato e per questo entrato nel mito e nella leggenda di tutte le tribù mesoamericane, perciò abbastanza importante per essere disatteso o disubbidito proprio in “prossimità di un suo ritorno“, cosa che ipoteticamente inficerebbe la prima citata supposizione storica rendendola piuttosto improbabile.

Antonio Giacchetti
Antonio Giacchetti

Contrariamente alle versioni storiche ufficiali che vorrebbero definire gli Aztechi come un popolo sanguinario e primitivo, l’avvocato Antonio Giacchetti è invece sostenitore della grande civiltà di tutti i popoli mesoamericani: Maya, Toltechi, Aztechi, Olmechi.

Giacchetti, noto per aver tradotto il libro “Il fattore Maya” dello studioso americano José Arguelles, è un grande conoscitore di quei popoli e contesta le clamorose falsità ad essi attribuite come ad esempio: tribù che non conoscevano l’agricoltura, che non conoscevano la metallurgia, “ossessionati dal tempo” giacchè utilizzavano più calendari contemporaneamente.

Lo ribadisce alla recentissima conferenza “Un altro mondo” del 28 febbraio scorso, organizzata da “Energylife” a Borgaro in provincia di Torino, di cui al momento è disponibile solo la registrazione audio in esclusiva per il web di “radio 11.11”

Cartina geografica Tenochtitlàn
Crediti Immagine: carteraztec.com

Tenochtitlán sorgeva al centro del lago salato Texcoco e, come per la molto più recente Venezia italiana, fu edificata con un ingegnoso sistema di pali.

HuitzilpochtliUna cronologia storica ci indica l’epoca dell’insediamento dei Mexica. Il nome con cui essi stessi si indicavano è infatti “Mexica” o “Tenochca” e non Aztechi, non a caso Mexica è tuttora il termine usato per definire i loro discendenti; il termine Azteco è invece stato coniato solo molti secoli dopo dal geografo tedesco Alexander von Humboldt per distinguere queste popolazioni precolombiane dall’insieme dei Messicani moderni.

600 C.E.: I primi popoli a parlare Nahuatl si insediano in Messico
1110 C.E.: I Mexica viaggiano dalla loro terra di Aztlan. L’esistenza di Aztlan è ancora dibattuta.

1248 C.E.: I Mexica ricevono un segno dal loro dio, Huitzilpochtli. Il lago Texcoco è insediato dai Mexica.

1325 C.E.: Tenochtitlan costruita e occupata dai Mexica

Illustrazione Tenochtitlán
Tenochtitlàn, la capitale degli Aztechi, come doveva apparire agli occhi dei Conquistadores di Hernan Cortèz – Murales di Diego de Rivera.

1350 C.E.: Costruzione delle vie e dei canali
1370 C.E.: Morte di Tenoch, leader religioso dei Mexica, fondatore di Tenochtitlan
1390 C.E.: Inizio della costruzione di El Templo Mayor
1427 – 1440 C.E.: Regno del quarto Re Azteco, Itzcotl
1440 – 1469 C.E.: Regno di Montezuma
1452 C.E.: Inondazione di Tenochtitlan
1452 – 1454 C.E.: Carestia a Tenochtitlan
1469 – 1481 C.E.: Regno del sesto Re, Azayactl
1481 -1486 C.E.: Regno di Tizoc, settimo Re Azteco
1486 – 1502 C.E.: Regno di Ahuizotl, ottavo Re Azteco

 

Ahuizotl
La creatura dipinta qui sopra è chiamata Ahuiztol. Nella mitologia azteca, viveva nel lago Texcoco ed era il guardiano anche dei pesci in esso. La mano alla fine della sua coda, si supponeva che fosse usata per catturare i pescatori o chiunque altro, che si avvicinasse troppo all’acqua. Crediti Immagine: carteraztec.comTradotto da Richard per Altrogiornale.org
Templo Mayor a Città del Messico
Le rovine del Templo Mayor a Città del Messico

Ciò che resta di questo immenso capolavoro ingegneristico ed architettonico dell’epoca pre-colombiana, sono oggi solo poche rovine. Il lago fu interamente prosciugato e sopra alle macerie di Tenochtitlán fu costruita l’attuale Città del Messico.

Dobbiamo quindi accontentarci di rappresentazioni tridimensionali e ricostruzioni digitali dalle quali però, con occhi puri, liberi da attribuzioni storiche arbitrarie di pesanti e malvagi misteri, traspare tutta la magnificenza di un popolo che, forse, non era ciò che ci hanno raccontato.