Ufo, si aprono gli archivi segreti

Il Giornale Online
Dossier pubblici in Francia e Gran Bretagna. «Restano i misteri». Ancora avvistamenti

In Galles, qualche giorno fa, l'ultima puntata di una storia infinita: tre elicotteristi hanno dichiarato di aver avvistato un oggetto strano, che emanava forti luci, e di aver provato a seguirlo. Non ci sono riusciti perché ad un certo punto, puf, tutto è sparito. La solita vicenda di Ufo, con il consueto epilogo che porta a dire che siamo di fronte a episodi e a testimonianze inattendibili? Forse sì, ma forse no, perché queste tre persone hanno garantito di non aver preso abbagli, di essere lucide, sobrie e perfettamente in sé. Del resto, se non fossero nelle condizioni psicofisiche per volare, nessuno le metterebbe su un elicottero. Tre militari e per di più operativi, dunque, ovvero gente costretta a controlli metodici e regolari: la loro vicenda, come minimo, deve essere pesata con più attenzione rispetto a quella di persone più facilmente suggestionabili, perché è vero che i cialtroni, in buona o in cattiva fede, non sono mai mancati nella casistica degli oggetti volanti non identificati. Però non è mai mancato nemmeno il mistero. Più o meno denso, più o meno decifrabile. E comunque, sempre affascinante.

Ufo e ufologia sono di nuovo prepotentemente d'attualità, ammesso che siano mai passati di moda. Prima dei fatti nel Galles, ci sono stati il ritorno di avvistamenti a Phoenix (storica terra d'elezione per dischi volanti e cotillons) e le ore di tensione a bordo dello Shuttle Discovery, quando una luce si è messa a «pedinare » la navicella (la Nasa ha poi tranquillizzato gli astronauti: si trattava di un pezzo di isolante perso dallo stesso veicolo spaziale). Infine, soprattutto, ci sono i passi compiuti dai governi, che sempre più di frequente declassificano gli X-files relativi alla materia: in questo mese di giugno è stata la volta della Gran Bretagna, ma nel solo 2008 avevano già aperto gli archivi la Francia e l'Ecuador.

L'apertura dei dossier procede per gradi. L'Inghilterra ne ha messi a disposizione otto, per quelli che restano occorre attendere ancora. A occhio e croce, i documenti più interessanti paiono quelli relativi ai rapporti dell'ex Kgb (127 pagine di registrazione di eventi non normali) e una testimonianza che giunge dall'Ecuador.

A margine dei 44 casi declassificati, un ufficiale, William Salgago, afferma senza ombra di dubbio «che ci sono velivoli di origine extra terrestre nella nostra atmosfera e che dobbiamo condividere il nostro spazio con esseri di altri mondi». Ma perché adesso i governi aprono i dossier? «Il fenomeno Ufo è diventato di massa: serve una risposta — spiega Enrico Baccarini, dirigente del Cun, il Centro ufologico nazionale —. Decenni di indagini e studi da parte di vari governi hanno prodotto più domande che risposte. Tutto ciò, unito alle incessanti richieste di comuni cittadini e di varie associazioni, ha indotto le autorità a sbloccare parte dei propri archivi». Resta da capire se la scelta si lega, come sostengono al Cun, all'opportunità di preparare la gente oppure alla certezza che si possono togliere i vincoli in quanto non c'è nulla di decisivo e di preoccupante. Quest'ultima tesi, tra l'altro, è stata usata proprio in occasione dell'apertura degli X-files inglesi. «La teoria dell'acclimatazione al fenomeno — commentano al Cun — viene sostenuta a fronte di una consapevolezza che da parte dei vari governi non tutto è stato ancora detto.

Il segreto di Stato unito al pericolo di possibili choc culturali inducono alla cautela nel rendere pubbliche le informazioni». Intanto cresce nel mondo la voglia di Ufo, la voglia di alieni. E l'interesse, secondo Baccarini, non è solo e tanto per le componenti immaginifiche del fenomeno, «quanto perché è sempre più ampia la consapevolezza che la vita non è patrimonio esclusivo della Terra.

Flavio Vanetti
30 giugno 2008

Fonte: http://www.corriere.it/cronache/08_giugno_30/ufo_vanetti_7af50222-4664-11dd-8dd8-00144f02aabc.shtml