Un vigile del fuoco di Roswell confessa – era un disco volante.

Il Giornale Online

Un pompiere che si trovava nel Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Roswell nel 1947 ha confermato che il crash misterioso di quell’estate nel deserto del Nuovo Messico era in realtà una nave non terrestre!

Il pompiere, che ora ha 90 anni, ha fornito informazioni sbalorditive in una recente lunga intervista. Il ricercatore, Kevin Randle, specialista di Roswell, ha parlato anche lui con il pompiere per confermare i dettagli della storia.

Rue Chrisman, deceduto nel 1981, era il capo dei Vigili del Fuoco di Roswell nel 1947. Il figlio di Chrisman ha spiegato che sapeva che il Dipartimento dei Vigili del Fuoco della città era stato in parte implicato nell’incidente di Roswell. Ma è rimasto nel vago, dimostrando poca intenzione di sviluppare l’argomento. Finalmente, messo sotto pressione, ha dichiarato: “E’ successo. C’è stato un grande cover-up. Il crash era reale”. Come lo sapeva? “Conoscevo troppa gente che sapeva”…

Il figlio di Chrisman ha detto che era rimasto in vita un altro vigile, uno solo, che veniva chiamato “Smith”. Il vecchio signore è stato localizzato e la sua testimonianza è stata richiesta.

Esitante all’inizio, il pompiere ha poi cominciato a fare il suo racconto, con particolari incredibili:

• Un colonnello della Roswell Army Air Field si recò al Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Roswell subito dopo il crash, con intenzioni intimidatorie. Lì ha spiegato al vigile di turno che un “oggetto venuto d’altrove” era caduto nel deserto. Ha avvisato che nessuno avrebbe dovuto parlare dell’incidente. Ha ordinato che nessuno andasse sul sito e intimato di non rispondere a nessuna domanda. Ha precisato che “il tutto era gestito dall’esercito”.

• Dan Dwyer, un altro pompiere, è riuscito ad andare sul sito nonostante gli ordini del Colonnello. Smith conferma alcuni dettagli raccontati da Frankie Rowe, la figlia di Dwyer, in numerose interviste. Frankie afferma che il padre ha potuto vedere il vascello e i suoi occupanti. Frankie dice che Dan ha visto due corpi dentro dei sacchi, e uno che camminava nei paragi e che sembrava sotto shock. Il suo colore era quello del grillo di Gerusalemme (color rame o bruno scuro).

• Dan gli ha detto che la zona intorno al crash era stata chiusa dalle guardie dell’Esercito. Ma il pompiere non si è dilungato su Dan Dwyer e Frankie Rowe.

• L’oggetto caduto non era terrestre. Non era un pallone o altro tipo di esperimento militare, Era un UFO. Ne è certo, anche a causa di ciò che gli è stato detto quando è successo. Il Colonnello non sapeva che cosa era quel vascello, né da dove veniva, e manifestava una grande preoccupazione.

• Il sindaco di Roswell, a conoscenza di quanto era successo, si recò di persona al Dipartimento dei Pompieri per ribadire vigorosamente di tacere sui fatti accaduti. Il pompiere non si ricorda chi fosse il sindaco dell’epoca ma quando gli viene fatto il suo nome “C. M: Woodbury”, dice che si trattava di lui. C. M. Woodbury era conosciuto col sopranome di “Iron Major” (comandante di ferro), decorato come veterano – faceva parte del celebre 752° battaglione carri . Era inoltre amico di Butch Blanchard, comandante della base militare aerea di Roswell.

• Il dipartimento Vigili della Roswell Army Air Field (RAAF) fu impegnato nel recupero. Il pompiere spiega che “è da lì che è venuta la confusione”. Quelli della RAAF ne sapevano di più di quelli della città. Non si ricorda il nome de queti pompieri.

• Anche il dipartimento dello Sceriffo di Roswell è stato coinvolto nella cover-up del crash. Il pompiere ha confermato che sapeva che il vice-sceriffo Tommy Thompson era uno di quelli a cui è stato chiesto di “rimanere silenzioso”.

• Interrogato sul modo con il quale aveva gestito il fatto che un vascello alieno sia caduto vicino a Roswell, il pompiere ha risposto che non aveva idea delle implicazioni. “semplicemente non pensavamo a questo genere di cose all’epoca, ma ora ci sto pensando”.

La testimonianza del pompiere è stupefacente. È una conferma della nature sconosciuta del crash di Roswell nel 1947. Eppure si tratta di una semplice testimonianza, con tutti i problemi che si pongono con una “testimonianza”. L’affidabilità e la sincerità della persona che testimonia sono sostenute da parole e non da documenti, fotografie e prove materiali. Le parole del pompiere non sono probabilmente sufficienti per provare il fatto che il crash di Roswell sia di origine extraterrestre.

Tuttavia, quando una testimonianza è rilasciata da un individuo che è effettivamente la persona che dichiara di essere, che non si è presentato ma è stato “scovato”, si dovrebbe prestare attenzione alla sua testimonianza. Non si era mai presentato al pubblico con la sua storia prima d’ora e non ha alcun motivo apparente per mentire. Il nome completo del vigile non sarà diffuso prima della sua morte. Egli sta trascorrendo gli ultimi anni della sua vita nelle tranquillità, con i suoi familiari.

Si dice che quando un uomo diventa vigile del fuoco, ha compiuto il suo più grande atto di coraggio. In questo caso, il suo più grande atto di coraggio è stato di raccontare ciò che è stato l’incidente di Roswell.
Per la storia, e per la verità.

Fonte in inglese: http://www.sott.net/articles/show/178592-Roswell-fireman-confesses-it-was-a-flying-saucer