FOPI: Vuoto Quantistico e Universo in Equilibrio Dinamico

vuoto quantistico

vuoto quantisticoFOPI è un gruppo di ricerca internazionale che studia il Vuoto Quantistico Dinamico (DQV). Un modello del DQV funziona senza necessità del bosone di Higgs o del gravitone, massa e gravità sono effetti della densità variabile del DQV. Nel DQV il tempo ha solo esistenza matematica; il tempo è un parametro matematico di cambiamento.

Nello spazio intergalattico, il Vuoto Quantistico Dinamico possiede una densità di energia, al centro degli oggetti stellari questa densità diminuisce in base alla massa dell’oggetto. Anche ogni particella elementare fa diminuire la densità di energia del DQV proporzionalmente alla propria energia. Questa simmetria tra una data particella e la sua area di densità diminuita del DQV, è la simmetria fondamentale dell’universo e genera massa e gravità (massa inerziale e massa gravitazionale). Il modello del DQV funziona perfettamente senza il bosone di Higgs che è un flusso di energia creato artificialmente dalla collisione dei protoni. Il bosone di Higgs non esiste in natura, come per esempio l’elettrone, il protone, il neutrone e il fotone. Spiegare la massa delle particelle elementari col bosone di Higgs è un grande errore della fisica di oggi.

L’idea che questo mondo possa essere spiegato con particelle differenti che si muovono in uno spazio “vuoto” senza proprietà fisiche, è la più grande illusione della fisica di oggi. Lo spazio fisico che ha origine dal DQV conta molto di più di quanto immaginiamo. Il modello del DQV funziona senza il teorico gravitone e le teoriche onde gravitazionali, altra triste storia della fisica. La gravità non si “propaga” come la luce. Ecco perchè nel formalismo di Newton per la gravità, non troviamo il simbolo t e nella Relatività Generale la gravità è descritta come curvatura dello spazio. La gravità non ha durata, la gravità è immediata. Non possiamo forzare la natura con modelli inventati dall’uomo e cercare di convincere l’intera comunità scientifica che sia corretto.

Il modello del bosone di Higgs sarà abolito dalla fisica nei prossimi anni. Il gruppo del FOPI accoglie due membri permanenti: Amrit Srecko Sorli e Davide Fiscaletti, direttore dello SpaceLife Institute e ricercatore esterno occasionale. Sorli e Fiscaletti stanno preparando diversi articoli sul DQV e scrivendo un libro intitolato “Dynamic Quantum Vacuum – Timeless Arena of the Universe” che sarà pubblicato il prossimo anno.

Vuoto Dinamico Quantistico e Cosmologia

Nel vuoto quantistico dinamico, l’arena fondamentale dell’universo, il tempo ha solo esistenza matematica.

Passato, presente e futuro non sono la quarta dimensione dello spazio, hanno solo esistenza matematica. L’universo esiste in ciò che Albert Einstein chiamava ORA: “…there is something essential about the NOW which is just outside the realm of science. People like us, who believe in physics, know that the distinction between the past, present and future is only a stubbornly persistent illusion.” Nel nostro modello il NOW di Einstein è il vuoto quantistico dinamico stesso. La comune idea dell’universo che si espande nel tempo non è più appropriata:
vuoto quantistico dinamico
L’Universo esiste nell'”attimo presente” ed è senza tempo, nel senso che il tempo non è una dimensione fisica in cui l’universo esiste. Questo richiede una rilettura di alcuni dati sperimentali. Quando abbiamo in un dato sistema A una certa radiazione, è richiesto che la fonte di tale radiazione esista anch’essa nel sistema A. Considerando che l’universo è un sistema che esiste nell'”attimo presente” (NOW), la radiazione di fondo non può aver avuto origine dal big bang, perchè il big bang non è nell'”attimo presente”. Considerando che l’universo esiste nel tempo, l’interpretazione che la radiazione cosmica di fondo abbia origine nel big bang ha senso, perchè il tempo è una dimensione fisica di un sistema chiamato universo e mette in relazione il big bang col momento presente, in cui misuriamo la radiazione stessa.

Nel nostro modello cosmologico, la radiazione cosmica di fondo ha origine nel vuoto quantistico dinamico stesso e per questo è uguale in tutto l’universo conosciuto; il big bang non è la fonte della radiazione cosmica di fondo e l’esistenza stessa del big bang è discutibile. In questa prospettiva anche il modello di BICEP, delle onde gravitazionali come increspature dello spaziotempo generate dal big bang, è discutibile. Le onde gravitazionali (se esistono) avrebbero origine nell'”attimo presente” come sistema A in cui esiste la fonte della radiazione e la radiazione stessa. Nel nostro modello la gravità è il risultato della simmetria fondamentale tra una data particella o oggetto materiale e la densità energetica diminuita del DQV. Il nostro modello non predice l’esistenza dell’ipotetico gravitone e non predice l’esistenza delle onde gravitazionali.

L’esperimento BICEP2 sta “forzando” l’idea del big bang e dell'”inflazione” che non è in accordo con la prima legge della termodinamica. Nell’ipotetica “fase inflazionaria”, l’energia dell’universo è creata dal nulla, cosa che non ha senso. Anche l’idea che l’universo abbia avuto inizio da qualcosa di più piccolo di un atomo (come predetto dalla cosmologia del big bang) sembra ingenuo e infantile. Come sia possibile che una intera generazione di fisici abbia creduto in questo “modello cosmologico biblico” che in qualche modo richiede un “creatore” è una buona domanda che trova risposta studiando la “storia della fisica”.

Universo in Equilibrio Dinamico (UDE)
I risultati della NASA confermano col 0.4% di margine d’errore, che lo spazio universale è “piatto” (1). Questo significa che lo spazio universale osservabile ha la forma dello spazio Euclideo. Nella Relatività Generale (RG), lo spazio universale è curvo. Tra i risultati della NASA e lo spazio curvo della RG sembra esserci discrepanza. Nel nostro modello la curvatura dello spazio nella GR ha origine nella densità variabile di energia del vuoto quantistico dinamico. Non c’è discrepanza tra i risultati della NASA e il modello di spazio curvo della RG.

La stabilità delle particelle elementari richiede una certa densità di eneria del vuoto quantistico dinamico. Al centro dei buchi neri la densità di energia del vuoto quantistico è al minimo e inferiore alla densità di energia necessaria per la stabilità delle particelle elementari. Nelle singolarità, le particelle elementari non sono più stabili e si disintegrano tornando energia primordiale fondamentale del DQV. Nelle aree intergalattiche la densità del vuoto quantistico dinamico è al massimo. Nelle aree intergalattiche l’energia del DQV si trasforma continuamente in raggi cosmici e ancora in particelle elementari (2). Questa circolazione di energia, “materia-DQV-materia” è in permanente equilibrio dinamico.
vuoto quantistico dinamico
Nelle singolarità dei buchi neri la “vecchia materia” viene trasformata in “fresca” energia primordiale del DQV che non è nè creata e nè distrutta. L’incremento dell’entropia della materia che osserviamo nell’universo non aumenta l’entropia dell’intero universo, che nel complesso non ha entropia. I buchi neri ringiovaniscono l’universo che non ha età. Secondo il nostro modello cosmologico “UDE” (Universe in Dynamic Equilibrium), questo universo è un sistema non-creato. La domanda dell'”inizio” e della “fine” dell’universo non sembra appropriata.

Riferimenti:
1. NASA, http://map.gsfc.nasa.gov/universe/uni_shape.html (2013).
2. M. W. Friedlander, “A Thin Cosmic Rain: Particles from Outer Space“, (2002) Harvard University Press.

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