WiggleZ conferma il Quadro Generale dell'Universo

Il Giornale Online
Sappiamo che le stelle si raggruppano per formare galassie, che si raggruppano per formare clusters, che si raggruppano per creare strutture conosciute come superclusters. Quando si ferma questa struttura a bamboline russe? Gli scienziati dibattono su questo da decenni, perchè il raggruppamento su grandi scale sarebbe in conflitto con la nostra “cosmologia standard”. Il modello corrente è basato sulle equazioni di Einstein, che assumono che tutto è omogeneo sulle scale più grandi. Se la materia fosse invece ammassata su scale molto grandi, allora l'intero modello andrebbe rivisto. I cosmologi concordano sul punto che su scale “piccole” (decine di milioni di anni luce), la materia nell'Universo è molto raggruppata. Quindi il “modello standard” può sostenersi solo se l'Universo passa ad una distribuzione della materia più omogenea in scale superiori, indipendentemente dalla direzione. Tuttavia, alcuni scienziati hanno ipotizzato recentemente che l'intero Universo non divenga mai omogeneo in qualsiasi scala, ma più somigliante ad un frattale di Mandelbrot. Se l'Universo ha proprietà similari ad un frattale, la nostra descrizione dello spazio e del tempo è sbagliata e la nostra comprensione di cose come l'Energia Oscura è profondamente fallata. Nuovi dati da un recente studio sulle galassie, sono stati pubblicati da una dottoranda dell'International Centre for Radio Astronomy Research (ICRAR) e della University of Western Australia di Perth, assieme a suoi colleghi. Questo documento potrebbe mettere fine al lungo dibattito.

Usando l'Anglo-Australian Telescope, Morag Scrimgeour ha scoperto che a distanze superiori di 350 milioni di anni luce, la materia è distribuita in modo molto uniforme, con piccoli segni di schemi di tipo frattale. “Abbiamo usato un database chiamato WiggleZ che contiene più di 200.000 galassie e dati su un volume cosmico di circa 3 miliardi di anni luce”, spiega Scrimgeour. “Questa è l'indagine più grande mai usata per questo tipo di misurazioni dell'Universo”. E' una scoperta è estremamente importante per i cosmologi, in quanto conferma che gli strumenti usati per descrivere l'Universo sono quelli corretti per fare il lavoro. Se avessimo scoperto evidenza di frattali su larga scala, i cosmologi sarebbero rimasti senza un modello funzionante dell'Universo e obbligati a tornare alla lavagna per aggiustare le teorie. “La nostra intera comprensione dell'Universo, persino il come interpretiamo la luce che vediamo dalle stelle e dalle galassie, sarebbe alterata se l'Universo non fosse omogeneo su grande scala. Osservando come le galassie in WiggleZ sono distribuite nello spazio su scale fino a 930 milioni di anni luce, scopriamo che sono molto vicine all'omogeneità, ovvero che non c'è un raggruppamento in larga scala. Quindi possiamo dire con grande livello di certezza che il nostro quadro dell'Universo in larga scala è corretto”, ha detto Scrimgeour.

ICRAR è una collaborazione tra la Curtin University e la The University of Western Australia, che fornisce ricerca d'eccellenza nel campo della radioastronomia. I ricercatori di ICRAR stanno giocando un ruolo importante nella progettazione dello Square Kilometre Array radio telescope. Riferimenti: Morag Scrimgeour et al. “The WiggleZ Dark Energy Survey: the transition to large-scale cosmic homogeneity.” Accepted for publication in the Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Journal, Vol 425 Issue 1 2012. http://labs.adsabs.harvard.edu/ui/abs/2012arXiv1205.6812S

Immagine: distribuzione della materia in larga scala, crediti – Greg Poole, Centre for Astrophysics and Supercomputing, Swinburne University.
Fonte: http://www.icrar.org/news/news_items/media-releases/wigglez-confirms-the-big-picture-of-the-universe
Vedi: http://www.astro.up.pt/investigacao/conferencias/cosmo11/DVD/talks/CMB/pdf/M.Scrimgeour.pdf http://iopscience.iop.org/1538-4357/522/1/L5/pdf/985893.web.pdf http://www.sissa.it/ilas/jekyll/n02/articoli/articolo_1999_03_18_n7_frattale.htm