È il pensiero di molti: “Finalmente si torna alla vita di prima”. La maggioranza delle persone ha sacrificato la propria anima e la propria salute per poter conservare il proprio stile di vita. Quando con il vaccino si sono presentate le restrizioni si sono precipitati a vaccinarsi. Se non ci fossero state le restrizioni e la vergognosa propaganda mediatica non si sarebbero vaccinati in molti. Ma il messaggio mediatico è stato che chi non si vaccina muore. Si tratta naturalmente di un inchino o battesimo satanico che si deve fare per essere introdotti nel Nuovo Ordine Mondiale del credito sociale cinese. Nella storia questo inchino è stato più volte richiesto da parte dei governanti che si innalzavano al ruolo di Dio e richiedevano quindi adorazione. La vaccinazione è stata in effetti un atto di adorazione alla politica che ha richiesto di fare una cosa che la Bibbia avverte chiaramente di non fare: prendere il marchio. Quindi ciascuno di noi ha dovuto prendere una decisione: Dio o l’uomo? La maggioranza ha scelto il sistema dell’uomo che ha dato loro da mangiare fino ad oggi e magari ha dato loro una certa quantità di potere e onore.
Daniele non si inchina alla bestia
Per fare un esempio del passato si può pensare ad un episodio della Bibbia, quello in cui viene emanato un decreto dal re persiano Dario affinché nessuno si rivolga ad alcun Dio se non a lui stesso per 30 giorni. Daniele era solito pregare a casa sua con la finestra aperta verso Gerusalemme per tre volte al giorno. Era una forma di adorazione pubblica perché tutti potevano vederlo. Egli si rifiutò di obbedire ad un decreto governativo che elevava il re Dario ad un ruolo che non era il suo. Daniele venne quindi preso e gettato nella fossa dei leoni, ma Dio lo salvò. Allo stesso modo le religioni nel marzo del 2020 avrebbero dovuto disobbedire ad un decreto governativo che fermava l’adorazione pubblica e che determinava la superiorità della scienza rispetto alla religione. Sarebbe infatti stata la scienza a portare la salvezza tramite il vaccino.
Tornare alla vita di prima?
Ora comunque ora è un periodo strano. Continuano ad esserci contagi e morti ma un po’ tutti i paesi del mondo hanno deciso di togliere le restrizioni. Dal primo aprile sembra che si potrà tornare a viaggiare col trasporto pubblico e da giugno si parla di eliminare il green pass anche al chiuso e quindi si potrebbe tornare a lavorare in libertà. Molti che hanno lasciato il lavoro ad ottobre per non fare tamponi tirano un sospiro di sollievo. Quindi per molti, anche se non per tutti, si profila ora la necessità di prendere una decisione: tornare nel sistema oppure cosa? Rientrare nella vecchia religione, magari rientrare al lavoro, tornare insomma alla vita di prima. Chi mi conosce sa bene che io non considero gli avvenimenti degli ultimi anni come delle casualità. Penso invece che si tratti di quegli avvenimenti che porteranno alla fine di questo sistema di cose e alla salvezza di un rimanente di persone che verranno portati su un’altra terra come dice 2 Pietro 3:13.
Ma secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e una nuova terra, e in questi regnerà la giustizia.
Per chi crede alle cose della scienza mainstrem viene difficile da credere una cosa del genere. Chi invece ha compreso che la terra è piatta sa che al di là della cupola ci sono altre terre. Una scrittura come quella di 2 Pietro dove si dice inoltre che questa terra dove viviamo ora è destinata al fuoco non disturba più di tanto. Sapendo quindi che gli avvenimenti legati alla pandemia, al vaccino e ora alla guerra in Ucraina sono legati alle profezie direi che ciascuno di noi di fronte alla decisione se tornare oppure no nel sistema dovrebbe fermarsi un attimo e riflettere. Dovremmo domandarci: “Cosa significa il periodo di pace e sicurezza che si profila all’orizzonte?”.
Le profezie si adempiono
Dovremmo riflettere sul fatto che la Bibbia profetizzava per i tempi della fine un avvenimento che viene chiamato “interruzione del sacrificio continuo” che sarebbe stato perpetrato dalla politica cioè dalla cosa disgustante. Leggete infatti Daniele 12:11 che avverte sui tempi della fine:
“Dal momento in cui sarà stato soppresso il sacrificio continuo e sarà stata collocata la cosa ripugnante che causa devastazioni passeranno 1.290 giorni.”
Una cosa simile è successa quando la politica si è messa al posto della religione e, con il lock down, il sacrificio pubblico è stato bloccato. Proprio come successe a Daniele, un decreto vietava l’esercizio pubblico della propria adorazione a Dio. Un secondo aspetto su cui riflettere è che la Bibbia profetizza l’assegnazione di un marchio prima della fine. Chi non avesse ricevuto questo marchio non avrebbe più potuto vendere e comprare. In parte abbiamo potuto verificare questa cosa con le limitazioni per coloro che non hanno il greenpass. Ma è risaputo che la vaccinazione diventerà qualcosa di periodico registrato sul passaporto sanitario. Chi non sarà in regola sarà fuori dal sistema sociale.
Pace e sicurezza: tornare alla vita di prima
Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione è che, dopo questi avvenimenti, sarebbe stato detto “pace e sicurezza” dai falsi profeti di questo sistema. Ci sarebbe cioè stato un periodo di falsa pace. Leggiamo ciò che dice 2 Tessalonicesi 5:3
Voi stessi sapete molto bene, infatti, che il giorno di Geova verrà proprio come un ladro di notte. Quando diranno: “Pace e sicurezza!”, allora si abbatterà su di loro un’improvvisa distruzione, come le doglie colgono una donna incinta; e non potranno sfuggire in alcun modo.
Analizziamo questa cosa di “pace e sicurezza”. Perché mettere assieme queste due parole? Ci ho pensato a lungo e sembra che gli eventi odierni si adattino molto bene a questi due termini. Infatti a causa della pandemia le misure di sicurezza sono state molte. Le restrizioni sono considerate una misura per la sicurezza sanitaria della nazione. Nel momento in cui si pensa che le restrizioni non siano più necessarie è perché si pensa che siamo in sicurezza. Evidentemente ci stanno vendendo il successo delle misure restrittive e dei vaccini grazie ai quali oggi possiamo dire di essere in “sicurezza”. Anche la fase di emergenza finisce con il 31 marzo. Evidentemente entriamo in una nuova fase di maggiore “sicurezza”. Il 24 febbraio poi è cominciata la guerra in Ucraina. Nessuno si sarebbe aspettato una guerra in Europa sebbene molti dicano che era prevedibile. La Crimea per la Russia ha sempre rappresentato un punto nevralgico. La guerra era già in corso inoltre dal 2014 sebbene i media non ne parlassero. Non si tratta di una guerra da poco perché la Russia è una potenza nucleare. Lo spettro di una guerra nucleare sembra soffiare sul collo della vecchia Europa. Dopo un mese di combattimenti ad ogni modo si è cominciato a parlare di “pace”. Putin ha dato anche una data: il 9 maggio, anniversario della presa di Berlino.
Una improvvisa distruzione
Nel mese di maggio si avrebbero quindi entrambe le condizioni di “pace e sicurezza”. Dopo tale dichiarazione, dice la scrittura, inizierà la distruzione. Sebbene quindi sembrerebbe il momento per rientrare nel sistema, tutti gli avvenimenti additano al fatto che la fine sembra essere molto vicina. Come minimo io mi prenderei un periodo di pausa prima di decidere di tornare nel sistema. Pensiamo infatti alla moglie di Lot che divenne una statua di sale per aver desiderato di tornare a Sodoma. L’invito che riceviamo noi per i tempi della fine si trova in Apocalisse 18:4 dove si legge:
Poi sentii un’altra voce dal cielo dire: “Uscite da lei, popolo mio, se non volete partecipare ai suoi peccati e se non volete subire anche voi le sue piaghe!
Pensiamo al periodo di cosiddetta pace che ebbero a Gerusalemme quando Cestio Gallo ritirò le sue truppe che stavano assediando Gerusalemme. Il ritiro delle truppe segnò un periodo di pace che consentì ai cristiani di obbedire al comando del Cristo e fuggire ai monti. Dovettero aspettare quattro anni, ma infine arrivò Tito che distrusse la città e ne uccise gli abitanti. Pensate a quei cristiani che magari avevano deciso di tornare nel sistema perché a loro sembrava che non stesse succedendo nulla di notevole. In conclusione io direi che questo è il momento di uscire dal sistema economico-politico-religioso e non di entrare. I mesi rimasti a questo mondo sono pochi, non perdiamo la fede.
Michele Vassallo è un ingegnere meccanico. Nel 2015, quando scoprì il movimento emergente degli American Flat Earthers, si sentì stupito e affascinato. Presto si rese conto che la Terra non poteva essere un globo. Nonostante il fatto che gli argomenti venuti alla ribalta fossero e siano ancora incompleti e contengano molti errori, il concetto generale di una terra piatta sembra assolutamente degno di indagine.
Tra le sue migliori scoperte c’è la reintroduzione dell’etere nella fisica della terra piatta e una nuova visione della natura della luce.
E’ coautore del libro “Le vere misure della Terra piatta” pubblicato su lulu.com e del blog “rifugiatidipella.com“. Dal 2019 produce materiale video inerente la Terra piatta sul suo canale Youtube “earthmeasured”.