Un grande passo avanti verso la fusione nucleare: in Germania è stato inaugurato Wendelstein 7-X, un grande reattore di tipo stellarator.
Per il momento non genera energia, ma solo plasma di idrogeno. Ma, auspicabilmente, nel prossimo futuro farà meglio: si chiama Wendelstein 7-X, ed è il primo grande reattore per la fusione nucleare di tipo stellarator – che funziona secondo un principio diverso rispetto ai più comuni tokamak. È stato appena acceso in Germania dai fisici del Max Planck Institute for Plasma Physics, alla presenza della cancelliera Angela Merkel. La prima fase di test avrà luogo verso la metà di marzo; poi è previsto uno stop per aggiornare la macchina e consentire operazioni più lunghe e a temperature più alte. I costruttori assicurano che Wendelstein 7-X è molto più sicuro rispetto agli altri reattori nucleari.
I reattori nucleari (sia tokamak che stellarator) funzionano grazie al confinamento del plasma. Il plasma è un gas ionizzato, cioè composto di particelle cariche, che interagiscono con un campo elettromagnetico: per innescare una reazione di fusione nucleare – il processo fisico che avviene nel nucleo delle stelle, per intenderci – è necessario, per l’appunto, confinare il plasma e poi riscaldarlo ad altissime temperature.
Senza scendere in dettagli troppo tecnici, tokamak e stellarator differiscono tra loro nella modalità di utilizzo del campo elettromagnetico per confinare il plasma.
Costruire Wendelstein non è stato semplicissimo. Ci sono voluti ben diciannove anni e più di un miliardo di euro. Speriamo ci tornino tutti indietro in energia pulita.
Sandro Iannaccone
Giornalista scientifico