Il termine «meccanica» (gr. mechané, macchina), denota il paradigma della scienza che si occupa essenzialmente dello studio del «moto», le cui concezioni sono state estese alle scienze della vita dando credito ad una similitudine tra “uomo e la macchina” determinando un evidente riduzionismo della scienza. Nel mondo greco antico, sotto l’influsso del pensiero platonico, il meccanicismo fu trattato con enfasi piuttosto negativa, e a volte persino dispregiativa, in quanto la meccanica, fu intesa come arte materialistica sperimentale (téchne), che si opponeva all’elevarsi del “mondo delle idee, unica aspirazione teorica atta a favorire la creativita’ del cambiamento del pensiero nella comprensione della vita. (1) Purtroppo oggi si valuta come di grande rilevanza la innovazione tecnologica quale miglioramento utile delle conoscenze acquisite, nel mentre un sostanziale conservatorismo limita il cambiamento concettuale necessario a superare le residue concezioni meccaniche le quali nelle loro applicazioni determinano entropia nell’ambiente, sconvolgendo sistematicamente l’ordine naturale della vita nel nostro pianeta.
Nella scienza dell’epoca industriale dal 1600 al 1800, il paradigma «meccanico» viene sostenuto dalla corrente filosofica- di René Descartes, (Cartesio) che isolo’ arbitrariamente il soggetto osservatore dal oggetto osservato, facendo seguito ai successi di Isaac Newton basati sul concetto di “forza” (F=ma), così che i sostenitori di un “universo equiparato ad una macchina” sulla base della dicotomia tra soggetto ed oggetto della percezione, hanno potuto storicamente privilegiare ogni spiegazione sistematicamente ricondotta alla somma delle sole azioni di causa ed effetto meccanico, generato dal “contatto” tra corpi materiali cosi che il gioco del biliardo diviene un modello appropriato del riduzionismo meccanico.
Questo meccanicismo “basato sul concetto di “Forza”, si trovò già in difficoltà nella descrizione della gravitazione quale “azione a distanza priva di contatto” temendo di scorgere in questo concetto un residuo delle antiquate qualità occulte della alchimia e dalle concezioni sulla vita relative alle “energie sottili” proprie della antica medicina cinese. Pertanto fisica geometria e filosofia della scienza condivisero la strategia di ridurre tutto l’osservabile ad una concezione meccanica in modo da ricondurre ogni azione alle sole interazioni tra energia e materia che hanno determinato l’orientamento della scienza chimica e biologica sulla base della teoria atomico-molecolare che ancora fa testo nelle universita’.
In vero il meccanicismo inizio a entrare in crisi gia’ verso la metà del ottocento con l’elettromagnetismo di Maxwell, teoria che non trova simulazioni utili per essere ricondotta alla meccanica. Pertanto per superare questa irriducibilità dell’elettromagnetismo al paradigma meccanico si oppose una corrente radicale di pensiero detta del “Energetismo” che in contrapposizione al meccanicismo, propose di interpretare la stessa materia come una forma condensata di energia del campo elettromagnetico. Questo movimento, cercando di eliminare il “concetto di forza” ed evidenziare il concetto di Energia, ha trovato in Max Planck, agli inizi del 900, un netto superamento delle concezioni lineari di causa ed effetto, in quanto Planck per primo ammise che la Energia era una quantita’ discontinua in quanto composta di pacchetti (detti: Quanti); cio dette inizio ad una profonda rivisitazione critica della scienza fisica che condusse Albert Einstein a descrivere la Energia come salti tra livelli di frequenze energetiche (E= hf) e interpretare nella “Relativita Ristretta” del 1905 (E= mc2) la interazione a distanza come trasformazione di uno spazio-tempo curvo anziche ortogonale di tipo cartesiano.
Nel 1926 Erwin Schrodinger descrisse una equazìone, che porta il suo nome, nell’intento di conciliare la meccanica classica con la fisica quantistica. Tale equazione dette origine alla “Meccanica-Quantistica” in quanto essa fu concepita in modo che quando la lunghezza d’onda diviene tanto lunga da poter essere considerata lineare, allora la soluzione della equazione da’ un risultato classico-deterministico, mentre in relazione al microcosmo quantico essa da’ un risultato probabilistico relativo alla collocazione delle particelle quantiche in una ristretta regione nello spazio.
Questo algoritmo di Schroedinger permise di rivalutare le concezioni meccaniche creando un nuovo arbitrario dualismo tra la trattazione del “macrocosmo e quella del microcosmo”, permesso dalla possibilita’ di ammettere che durante le misurazioni quantiche-probabilistiche, fosse possibile annullare la componente “non localizzabile” delle onde elettromagnetiche”, definendo questo trucco come il “crash” o collasso della funzione d’onda.
La equazione di Schroedinger non riusci invece a conciliare anche frattura tra la meccanica quantistica e gli sviluppi della ricerca sulla “relatività generale” proposti da Einstein ; cio’ per due essenziali ragioni : l’una come conseguenza del fatto che Einstein persisteva nel descrivere il campo gravitazionale in termini geometrici usando la nozione di curvatura dello spazio-tempo, mentre l’altra ragione è correlata alla diversita’ intrinseca della natura della simultaneita’ di esistenza tra onde e particelle, da un lato quella corpuscolare, localizzabile nello spazio, e dall’altro quella della energia delle onde di fatto “non localizzabile” puntualmente nello spazio.
Schroedinger fu il primo chiedersi criticamente come la impostazione specificatamente eseguita “ad hoc“ per ottenere un risultato preordinato, fosse falsificabile e descrisse il suo dubbio nel libro dal titolo “Cosa è la vita” nel quale inoltre egli ricerco’ una soluzione ideale capace di correlare la diversita’ tra localizzazione e delocalizzazione delle particelle quantistiche. Egli propose come “esperimento mentale” la possibilita che due o piu particelle quantiche potessero sovrapporsi come onde e compenetrasi come particelle creando una nuova funzionalità quantistica (Entanglement= intrigo) capace di descrivere la transizione reversibile tra corpuscoli e campo di onde elettromagnetiche, cosi da permette ad un sistema di particelle di trasferire informazione ed energia simultaneamente entro la ampia estensione del campo elettromagnetico. (2)
Immediatamente Einstein descrisse la soluzione ipotetica dell’entanglement proposta da Schroedinger nel 1935, come una ‘spaventosa azione a distanza’. Ma diversamente dal diniego di Einstein tale ipotesi fu successivamente dimostrata essere una alternativa reale ed eseguibile dall’esperimento riproducibile realizzato negli anni 80 da Anton Zeilinger che fu pubblicato sulla rivista Nature Communications, e che pertanto apri’ nuove prospettive di sviluppo della “coerenza quantistica” intesa come intrigo di piu sistemi. La verifica dell’entanglement tra due o piu onde/particelle quantiche dette “bosoni”, dal nome del fisico S. N. Bose, che hanno spin intero (0, 1, 2,…) e stata confermata piu volte a distinzione delle particelle dette dai Fermioni (dal nome di E.Fermi) come l’elettrone ed altre delle particelle, con Spin quantico 1/2, le quali veicolano la materia ma che diversamente dai bosoni possiedono un intrinseco carattere impenetrabilita’ correlato al principio di esclusione di Pauli.
Pertanto la formazione di sistemi coerenti di fotoni del campo elettromagnetico della luce, apre la scienza contemporanea ad uno modo nuovo di capire come la bio-coerenza quantistica agisca nel sistema vivente, in quanto basata sull’entanglement di gruppi di piu fotoni capaci di comunicare a distanza energia ed informazione. La complessità di tali argomenti è difficilmente divulgabile ma fu proprio la Bio-Coerenza Quantistica a cui pose attenzione il gruppo di ricerca di Friz-.Albert Popp alle precedenti scoperte sui biofotoni al fine di trovare una piu completa relazione funzionale tra il campo elettromagnetico e la vita come inizialmente proposto dalle intuizioni di Schroedinger. (3) In particolare le moderne ricerche sulla biofotonica pongono in evidenza come i biofotoni vengono rilasciati e assorbiti dal DNA nelle sue operazioni di duplicazione e trascrizione genetica, cosi’ che i biofotoni possono essere recepiti da sistemi di regolazione del metabolismo delle cellule, tessuti e organi all’interno del corpo e del cervello, in modo da servire come rete di comunicazione di energia ed informazione funzionale alla vitalita’ di ciascun organismo e come regolazione diffusa a distanza in tutti i processi di comunicazione biologica (genetica ed epigenetica) della vita.
Della suddetta importante tematica discuteremo ampiamente al convegno sul tema “Biofotoni ed Energia per la Vita”, evento che avrà un carattere culturale divulgativo e promozionale per una migliore conoscenza cosciente di cosa sia la qualita della vita e delle relative prospettive di ne prevenzione e miglioramento del benessere in una nuova dimensione olistica ed ecologica finalizzata al superamento delle obsolete concezioni e quanto-meccaniche.
A conclusione del Convegno, Egocreanet (NGO) e collaboratori propongono la creazione di una “Fondazione di Ricerca e sviluppo (no-Profit)” quale aggregazione di artisti, ricercatori e associazioni, mass-media ed istituzioni nazionali ed internazionali, finalizzata a dare sviluppo e alla ricerca ed alla innovazione sui BIOFOTONI E LA VITA, allo scopo di favorire sinergie trans-disciplinari tra la ricerca ed il mondo della impresa e della cultura e della istituzioni pubbliche, sul rinnovamento strategico delle scienze della vita. Le attività della FONDAZIONE si concentreranno nel promuovere iniziative e progetti, mirati a sviluppare programmi di ricerca e di formazione sul tema “Biofotoni e la Vita”, e si dedicheranno alla ricerca ed al management di finanziamenti e di agevolazioni orientati ad aumentare l’impatto sociale culturale ed economico generato dalla diffusione del cambiamento strategico e della innovazione sostenibile delle scienze della vita. La Governance della Fondazione, sara affidata con modalita’ flessibili ad un comitato organizzatore scientifico e tecnologico internazionale a cui attualmente si chiede preliminare ed informale adesione. La sede della costituenda FONDAZIONE, inizialmente sara’ ancora quella di EGOCREANET (ONG) c/o Incubatore Univerita ed Impresa della Università di Firenze.
Paolo Manzelli, 23/07/2017, Firenze
Biblio on Line:
(1) disf.org
(2) click.vi.it
(3) venezian.altervista.org