Gli scienziati contro le armi intelligenti che potrebbero distruggere l’umanità

Gli scienziati contro le armi intelligenti che potrebbero distruggere l’umanità
armi autonome
The Armed Robotic Vehicle variant of the MULE. Image made by the U.S. Army. (Wikipedia)

Alcuni fra i più importanti scienziati, tra i quali lo studioso Stephen Hawking, il capo del Center for Intelligent Systems di Berkeley Stuart Russell, il cofondatore di Apple Steve Wozniak e il direttore delle ricerche di Google Peter Norvig, hanno già firmato l’appello promosso da Future of Life Institute, intitolato “Autonomous Weapons: an Open Letter from AI & Robotics Researchers”, che si schiera contro lo sviluppo non ragionato delle armi autonome. Si tratta di veri e propri dispositivi bellici capaci di scegliere in autonomia, senza l’aiuto di un essere umano, i proprio bersagli e che, ad oggi, sembrano rappresentare un futuro non troppo lontano, grazie allo sviluppo delle intelligenze artificiali.

Ciò che preoccupa della creazione di simili armi, che potrebbero rappresentare la terza evoluzione in campo bellico, è il rischio che possano trasformarsi nei “Kalashnikovs del futuro” poiché avranno un costo e una facilità di realizzazione che le renderanno accessibili a tutte le potenze militari, anche a quelle oggi più deboli. Il passaggio al mercato nero dei terroristi sarebbe quindi inevitabile e nel giro di poco tempo chiunque potrebbe diventare il bersaglio di queste armi.

Secondo gli scienziati, lo sviluppo di una simile tecnologia non comporterebbe alcun vantaggio per l’umanità e per questo, concludono, “Crediamo che l’intelligenza artificiale possa portare all’umanità altri tipi di benefici. Iniziare a produrre armi intelligenti è un’idea sbagliata”.

Uno scenario apocalittico dunque è quello che dovremmo aspettarci se le armi autonome dovessero prendere il sopravvento sugli esseri umani. Una sorta di Terminator realistico e reale potrebbe aspettarci dietro l’angolo. Ancora una volta le grandi potenze sembrano essere più interessate allo sviluppo di armi di distruzione, piuttosto che a politiche per la pace, speriamo che l’appello delle menti più brillanti del nostro tempo possa avere sviluppi positivi.

Zeina Ayache

scienze.fanpage.it