LE MONTAGNE DEGLI UFO


Sparse lungo tutto il pianeta, esistono diverse altre montagne al centro di eventi misteriosi, fittizi o reali. Due di queste si trovano in Polonia. La prima è il monte Muzyna, una vetta il cui nome presenta una strana assonanza fonetica con il Musinè, ove spesso la gente vede e fotografa dischi volanti. Sempre in Polonia, vengono registrati fenomeni inspiegabili dagli inizi del XXº secolo sui monti Tatra, vicino la città di Zakopane. Questa catena montuosa splendida sotto il profilo turistico cela un inquietante segreto. Dal 1917 vi sono scomparse, in circostanze oscure, ben 28 persone, compresi cinque esperti scalatori. Secondo le dicerie locali, tutte queste persone sarebbero state rapite dagli extraterrestri o, secondo un'altra versione, trucidate dagli agenti segreti sovietici, che sui monti Tatra avrebbero una base segreta. In America la montagna sacra per eccellenza è il monte Shasta in California, lo stesso che ha ispirato Steven Spielberg per la pellicola Incontri ravvicinati del terzo tipo. Sul monte Shasta si sono radunati per anni i cultori del fratelli cosmici, convinti che la montagna funzionasse come una mappa stellare per gli extraterrestri.

Nello Stato di Israele il monte più sacro è naturalmente il Sinai, ove Mosè si incontrava con Dio. Ben pochi sanno però che la moderna archeologia questo monte non è ancora riuscito ad identificarlo con certezza. A circa 90 km a nord della penisola sinaitica esistono infatti ben tre cime, il Serbal, il Monte di Mosè ed il Monte di S.Caterina. Quale dei tre fu veramente il Sinai non si sa.

In Italia esistono almeno due doppioni del Musinè. Uno è il Gran Sasso, anch'esso al centro di apparizioni di luci e di boati misteriosi provenienti dalle viscere della montagna, l'altro il monte Verugoli vicino La Spezia. Entrambe le montagne sono ufologicamente a rischio. Sul Verugoli ha operato per oltre venti anni lo studioso Stelio Asso con il Gruppo di Osservazioni e Ricerche Ufologiche (G.O.R.U.), raccogliendo centinaia di segnalazioni di globi luminosi, trovando tracce a terra e fotografando, con particolari filtri nello spettro dell'invisibile, misteriose creature e sagome che ricordavano astronavi e porte dimensionali. Analoghe dicerie coinvolgono l'Etna e la zona di Cuasso al Monte. Sul monte Oropa, presso Biella, una leggenda vuole che sia stato ucciso, durante un conflitto a fuoco con un terrestre, un visitatore alieno. All'interno della grotta della Rosazza i curiosi possono trovare ancora una gigantesca chiazza rossastra, posta all'altezza di due metri e mezzo circa. Siamo andati a controllare. La macchia c'è effettivamente ma non è, come vuole la leggenda, “una chiazza di un tipo di sangue sconosciuto, con un tipo differente di piastrine”, ma una semplice infiltrazione di argilla nella roccia.

Fonte: http://www.alfredolissoni.net/musine2.htm