Malato di cancro: l'Asl risarcisce la cura Di Bella

Una famiglia sarda, finita sul lastrico per pagare le cure a un congiunto malato di cancro poi deceduto, ha visto riconosciuto dal tribunale di Cagliari il diritto al risarcimento delle spese mediche sostenute per il protocollo “Di Bella”.

“E' stato appurato che l'uomo, durante l'assunzione dei farmaci negati dalla Asl di Cagliari, ha migliorato le proprie condizioni di vita”, segnala Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme (Sdr), segnalando la sentenza ottenuta dall'avvocato Graziella Massidda, alla quale il paziente e i suoi familiari si erano rivolti nel 2006. La Asl 8 – riferisce l'avvocato Federica Sanna Argiolas dello studio Massidda – negò i farmaci al malato, in quanto non compresi nel protocollo Aifa, l'agenzia italiana del farmaco. Il paziente, affetto da un carcinoma epidermoide infiltrante in stato avanzato, con metastasi linfoghiandolare e polmonare, il quale, era consapevole di essere ormai prossimo alla fine, e nel 2006 decise di affidarsi al controverso metodo Di Bella.

“L'assistito”, prosegue il legale, “ne trasse un rapido miglioramento che superò anche le più rosee aspettative. Riacquistò progressivamente l'autonomia che credeva ormai persa”. Nel frattempo, però, i familiari furono costretti ad andare ogni mese a Bologna per comprare la sandostatina e la somatostatina necessarie per la cura Di Bella. Le spese si fecero sempre più ingenti e la famiglia si trovò in gravissime difficoltà economiche. “Il progresso nelle condizioni di vita del paziente, che riuscì ad evitare le paventate stomia e trachetomia, indussero i familiari, ormai sul lastrico”, racconta Caligaris, “a intraprendere un'azione legale che portò quasi subito a un provvedimento d'urgenza con cui il tribunale di Cagliari impose all'Asl 8 l'erogazione gratuita dei farmaci della cura Di Bella.

Fu così possibile continuare la terapia”. “Determinante è stata però la sentenza, ad oggi rimasta ancora inadempiuta”, precisa la presidente di Sdr, “con cui i giudici hanno imposto alla Asl di risarcire la famiglia di tutte le spese sostenute durante il periodo di cura. E' una sentenza di straordinario valore, perchè sancisce la priorità assoluta del diritto alla salute su qualunque altro principio”.

Fonte: Agi
vedi anche: http://www.ordinemedicipa.it/?act=news&id_news=16835

Fonte: http://www.aamterranuova.it/article5384.htm