La nascita del movimento ufologico nel secolo scorso fu il frutto di una montatura dei servizi segreti americani?
Un grande dibattito si è aperto recentemente in seguito al tweet della Cia (Central Intelligence Agency) in cui i servizi di spionaggio americani rivelavano che gran parte degli avvistamenti di possibili velivoli alieni negli anni Cinquanta e Sessanta in territorio Usa ed europeo, e che gettarono le fondamenta del movimento ufologico mondiale, erano in realtà aerei spia U2 in volo di addestramento. L’informazione era già contenuta, ma pochi se ne sono accorti, in un rapporto dell’Agency dello stesso tenore ma assai più circostanziato e declassificato nel 2013. E ancora più significativamente, forse, la notizia era già rimbalzata in seguito alle assordanti ammissioni fatte da Peter Reich, figlio di Wilhelm Reich, secondo cui gli Ufo contro i quali lui e il padre avevano ‘’combattuto’’ a metà del secolo scorso con un ‘cannone spaziale’ nel Maine e in Arizona sarebbero stati in realtà appunto gli U2 in volo di collaudo. Peter Reich, nell’edizione italiana e nella presentazione a Roma del suo ‘Un Libro dei sogni’, pubblicato dalla Tre Editori, ha suggerito peraltro che sarebbe stata la stessa Cia a orchestrare l’intera originale ondata di avvistamenti per coprire i collaudi aerei segreti nel deserto.
Le ammissioni della Cia e soprattutto le rivelazioni di Peter Reich sembrano di fatto smantellare l’intero movimento ufo, di cui Wilhelm Reich era stato l’icona fondante divenendo al tempo stesso un mito della controcultura, celebrato in fil, libri e musica.
Ma crolla davvero, miseramente, così, il mito di Reich e il sogno perenne di galassie popolate da altre civiltà?
Wilhelm Reich, medico e psichiatra, già assistente di Freud e inventore dell’Orgonomia, riteneva che l’energia vitale pervadesse l’intero universo e quindi anche il corpo umano, nel quale si manifestava come energia sessuale. L’orgasmo sarebbe dunque la manifestazione di uno scarico di surplus energetico volto a mantenere l’equilibrio nell’essere vivente. E non semplicemente, come sosteneva Freud, uno strumento per assicurare la continuità della specie: una disparità di vedute che contribuì fortemente alla rottura trai due psicanalisti.
L’orgasmo era dunque, per Reich, un piccolo big-bang che ripeteva quello gigantesco che avrebbe, a dire della scienza moderna ma anche secondo la Cabala, portato alla nascita dell’Universo. Sulla base del principio di energia vitale, o ‘orgonica’ come egli l’aveva chiamata (in riferimento a orgasmo) Reich costruì un ’accumulatore’ che serviva a concentrare l’energia a scopi terapeutici, e il ‘cloudbuster’ uno grande strumento telescopico che riequilibrando la presenza orgonica nell’atmosfera, attirava o frantumava le nubi, provocando o allontanando la pioggia. E infine, modificando il ‘cloudbuster’, realizzò un ‘cannone spaziale’ con il quale iniziò, negli ultimi anni della sua vita, quella che chiamerà ‘la battaglia dell’universo’ e che contribuì a condurlo in prigione e poi alla morte in un penitenziario federale americano nel 1957.
Di quegli ultimi anni nella vita dello scienziato, fu testimone soprattutto il dodicenne Peter, nominato ufficiale dei Genieri Cosmici perchè aiutava il padre con il ‘cannone spaziale’, insieme al quale bombardava il cielo per abbattere gli Ufo. E Peter racconta quella straordinaria esperienza in ‘Un libro dei sogni’. E quasi sessant’anni dopo rivela per la prima volta, nell’edizione italiana e nella presentazione a Roma, che quelli che il padre credeva degli Ufo erano in realtà, molto probabilmente, gli aerei spia U-2 che l’aeronautica americana stava segretamente collaudando nel deserto. La rivelazione fa riferimento soprattutto ai documenti recentemente declassificati dal governo Usa, che confermano definitivamente l’esistenza della mitica Area 51, ritenuta dagli ufologi il luogo di raccolta dei sopravvissuti e dei reperti extraterrestri precipitati sulla Terra e recuperati dalle autorità americane, ma a proposito della quale le fonti ufficiali negano qualsiasi ‘alien connection’. Secondo i documenti declassificati, l’Area 51 non avrebbe avuto infatti nulla a che vedere con gli Ufo e sarebbe servita agli esperimenti segreti dell’Aeronautica e in particolare, negli anni in cui operò Reich, al collaudo degli U-2.
Ma secondo alcuni esperti, e in particolare l’ing. Roberto Maglione, uno dei principali ricercatori in campo orgonomico e specialista di operazioni di cloudbusting, è improbabile che gli avvistamenti di Reich si riferissero agli U2 in quanto questi, seppure viaggiavano ad altitudini allora sconosciute agli aerei del tempo, erano abbastanza lenti (circa 800 km/h) e incapaci di fare quelle evoluzioni e di proiettare quelle luci constatate da Reich. E probabilmente queste valutazioni si applicano anche al resto degli avvistamenti di quel periodo, suggerendo che solo una parte di essi fossero dovuti agli U2.
Sia come sia, è certo che le coraggiose rivelazioni di Peter Reich gli debbono essere costate molto, considerato che egli ha sempre continuato a credere nella grande avventura in cui rimase coinvolto con il padre, il quale era convinto che gli extraterresti stessero avvelenando l’atmosfera e dovessero essere combattuti. Il ‘cannone spaziale’ aveva il compito di sottrarre energia orgonica alle navi aliene che la usavano come propellente, provocandone quindi l’implosione. Ma ammettere, oggi, che gli Ufo erano apparentemente tutti o in parte degli U-2 , appare soprattutto come il tentativo di Peter di affrancarsi in parte del peso insostenibile dell’eredità paterna, senza togliere in realtà nulla alle straordinarie teorie di Wilhelm Reich sull’energia orgonica che riempirebbe l’universo di una Forza viva e pulsante, quella stessa Forza teorizzata dai grandi movimenti religiosi esoterici e poi celebrata popolarmente nei film di Guerre Stellari.
Una Forza che permeerebbe l’intero cosmo in contrasto con la visione vuota e morta trasmessaci dalla fisica einsteiniana. E Peter riesce a comunicarci la sua fede nel padre geniale e amatissimo con ‘Un libro dei sogni’ dove ‘’la fantascienza diventa realtà’’, come bene ha scritto il New York Times. Una fantascienza che raggiunge il suo climax quando Peter racconta, tra sogno e realtà, l’arrivo delle navi spaziali aliene, su una delle quali si trova il padre, per prenderlo a bordo, mentre era a scuola, e condurlo in salvo fuori dalla Terra. Missione che abortirà per l’intervento dell’aviazione Usa. Ma il libro è al tempo stesso un viaggio nella memoria, per provare a capire cosa sia accaduto per trasformare una fantastica avventura umana e scientifica in un’assurda tragedia.
per Altrogiornale.org,
Giorgio Ritter