COS' E' IL REIKI

Il Giornale Online
Che cos’è il Reiki?

Il Reiki non è magia, non è una scoperta scientifica, non è una religione, non è un’ideologia filosofica o politica e non è un sostituto della medicina ufficiale.
E` “soltanto” uno straordinario mezzo che ogni individuo può ricevere e imparare a usare. E` un mezzo che stabilisce una connessione diretta tra l’essere umano e l’energia primaria della creazione.

La parola Reiki si compone di due sillabe. Rei descrive l’aspetto illimitato ed universale di quest’energia, mentre Ki è ogni parte individualizzata del Rei, ovvero la forza vitale che ha preso una specifica forma e permea individualmente tutto ciò che esiste. Reiki è Energia Universale.

Il metodo Reiki

Mikao Usui ha scoperto questo mezzo straordinario attraverso una rielaborazione delle sue straordinarie conoscenze in svariati campi (medicina, arti terapeutiche, filosofia, psicologia, arti marziali, padronanza delle pubbliche relazioni) e lo ha strutturato metodicamente in vari livelli conoscitivi ed esperienziali.

Mikao Usui è stato spesso ed erroneamente descritto come un monaco cristiano, ma in realtà la storia ci racconta di un uomo d'affari che un bel giorno, insoddisfatto della direzione che la sua vita aveva preso, decise di dedicarsi totalmente alla ricerca dello Spirito.

Egli divenne così un monaco viandante Unsui dell'ordine di Mikkyo, uno delle tante branche del buddhismo e ricevette negli anni insegnamenti spirituali da parte di numerosi maestri.

Il Metodo Reiki di Guarigione Naturale

Il metodo Reiki consente, attraverso delle iniziazioni, o armonizzazioni, di diventare canale attivo di energia equilibrata, ripristinando quella connessione energetica tra l’umano e il cosmico che secoli e secoli di condizionamenti culturali e sociali hanno parzialmente gettato nell’oblio: in altre parole, l’uomo ha in un certo senso “dimenticato” la sua essenza spirituale.

Reiki è un metodo a disposizione di ogni persona per riprendere contatto consapevole, in modo semplice e veloce, con la propria componente energetica. Il Reiki, riarmonizzando corpo, mente e spirito attraverso l’assimilazione cosciente dell’energia cosmica equilibrata, facilita una centratura consapevole del proprio essere ed un’evoluzione individuale attraverso il piano del cuore.

Ogni persona dispone di Energia Vitale Universale: essa è il dono che la creazione ci ha dato. Attraverso l’armonizzazione Reiki l’ingresso a questa fonte di vita viene spalancato e disponiamo di una rinforzata possibilità di poter percorrere con consapevolezza la via del cuore, ovvero la via della trasformazione verso l’equilibrio e l’armonia.

Il Reiki è anche la facoltà di attivare l’Energia Vitale Universale, dirigerla e utilizzarla per riportare equilibrio energetico dove questo è venuto a mancare, così come per sollecitare processi di guarigione (in senso olistico) laddove ve ne sia bisogno, sia negli altri che in noi stessi.

Il Reiki è per tutti! Tutti possono divenire canali attivi Reiki; non vi sono di per sé controindicazioni, né limiti legati alla razza, all’età o al sesso. Se si mostra particolarmente utile per persone ammalate, anziani o disabili esso è nondimeno consigliabile a chiunque voglia proseguire il proprio cammino sulla Terra in un sentiero di luce, equilibrio ed armonia.

I LIVELLI REIKI
DEL METODO DI MIKAO USUI

PRIMO LIVELLO REIKI SHODEN
L'incontro con l'Energia Universale

Anche se per noi occidentali appare strano apprendere qualcosa tramite delle iniziazioni, non vi è tuttavia motivo di spaventarsi. Le armonizzazioni sono semplici cerimonie condivise con il Reiki Master il quale, servendosi di simboli cosmici, di pratiche di visualizzazione e applicando il proprio intento, “attiva” i canali del Reiki.
Non si tratta di procedure misteriose o di occulte pratiche magiche: la magia non ha assolutamente nulla a che spartire con il Reiki! Iniziazione significa in questo caso semplicemente l'inizio di qualcosa. L'inizio di qualcosa di meraviglioso!

Tutto ciò avviene all'interno di un ambiente tranquillo, in un'atmosfera di serenità e rilassamento, comodamente seduti e in pace con se stessi.

La pratica tradizionale delle iniziazioni costituisce sempre la base insostituibile del metodo Reiki di Mikao Usui. Chi esegue dei trattamenti energetici senza averle ricevute sta in realtà trattando solo con l'energia personale.

Nessuno al mondo sa con certezza che cosa avvenga precisamente durante un’iniziazione Reiki: ciò che è certo è il risultato, ovvero il fatto di essere da quel momento in poi canale attivo di Energia Vitale. A livello intuitivo si può sentire che l’iniziazione Reiki armonizza la nostra energia personale (2° chakra) con l’energia cosmica (attraverso il 7° chakra) a livello del piano del cuore (4° chakra).

Attraverso l'armonizzazione, i canali del Reiki, invisibili ma reali corridoi energetici, vengono riattivati e messi in relazione con i centri energetici (chakra). Questi canali permettono alla propria unità di corpo, emozioni, mente e spirito un costante rifornimento di energia cosmica ed un consapevole riavvicinamento al “corpo energetico”.

Da quel momento, e per sempre, l'Energia Vitale Universale scorre nel reikista naturalmente e in modo illimitato: essa porta conforto, guarigione e protezione a se stessi e agli altri, aiutando a riscoprire e sentire un mondo fatto di bellezza, armonia e apertura all'amore.

Si manifesta un'ampliata capacità di aprire nuove porte percettive.

Si ha la netta sensazione di poter disporre di una quantità illimitata di energia e di poterla dare liberamente a chiunque ne abbia bisogno; e questo con la certezza che più energia si trasmette agli altri più se ne ha a disposizione per sé, a vantaggio del benessere e dell'armonia.

L'energia che si dà – o meglio, di cui si è umili tramiti – viene definita da taluni “intelligente” per il semplice motivo che scorre secondo le esigenze del fruitore e agisce proprio là dove ce n'è bisogno. Il reikista è un guaritore, ha più potenzialità di un pranoterapeuta, ma dovrebbe sempre ricercare l’equilibrio e la sobrietà, sviluppare le qualità dell’umiltà e della responsabilità e agire con amore.

Una persona può scegliere di “fermarsi” al Primo lLivello Reiki, in quanto ritiene questa esperienza energetica sufficiente. Oppure può decidere in piena libertà di proseguire il cammino del metodo di Usui facendo l'esperienza del Secondo Livello Reiki. Consiglio comunque a tutti di fare almeno tre mesi di esperienza con il Primo Livello prima di fare un altro salto energetico potente come quello del Secondo Livello.

SECONDO LIVELLO REIKI OKUDEN

Ognuno dovrebbe sentire da solo quando è il momento opportuno per questo passo, ed essere pronto ad affrontare con serenità ulteriori cambiamenti nella propria vita prima di affrontare una nuova “spinta” energetica di purificazione e di crescita potente come quella del Secondo Livello. L'organismo ha bisogno di tempo per integrare le nuove esperienze. A volte è l'insegnante stesso a dire all'allievo quando quest'ultimo è pronto per il Secondo Livello. Non mi risuona questa particolare scelta, in quanto in occidente il legame tra “maestro” ed “allievo” è certamente ben diverso rispetto all'oriente. Trovo che responsabilizzare l'allievo ad ascoltarsi, a sentirsi e a prendere decisioni autonome rimanga un valore da non sottovalutare in un ambito come il Reiki. Infatti il Reiki è un sistema che mira alla libertà, all'individuazione e all'autorealizzazione.

Con il Secondo Livello si viene iniziati a tre simboli cosmici capaci di rendere l'impiego del Reiki indipendente dallo spazio e dal tempo; vengono apprese le tecniche di base per l'utilizzo di tali simboli, e il modo di operare “trattamenti a distanza”, sia su persone che su situazioni astratte.

Con il Secondo Livello il flusso energetico aumenta sensibilmente. Eppure questo aumento non appare così significativo a fronte del fatto che la vera potenza del Reiki è in diretta connessione con un'autentica apertura di cuore. Reiki è una frequenza vibrazionale elevatissima e questa qualità vibrazionale è la stessa per ogni reikista, indipendentemente dal livello acquisito. La quantità, invece, con cui la straordinaria qualità vibrazionale del Reiki viene emessa dipende dall'apertura del cuore dell'operatore. Più egli manifesta amore, autentica presenza, rispetto, empatia, compassione, disponibilità, più l'energia scorre… con Amore, Intelligenza ed Energia.

Mentre il Primo viene definito “Livello manuale”, il Secondo (chiamato da molti “Livello mentale”) è in realtà il Livello creativo. Esso permette di proiettare attraverso i simboli cosmici la propria forza di volontà, la propria determinazione, il proprio intento amorevole.

Per chi è disposto ad accogliere con umiltà e serenità la trasformazione, si verifica nel tempo una sempre maggiore apertura di tipo psicologico (oltre che di tipo percettivo), apertura che trascende gli stretti confini della psiche per addentrarsi nei territori dell'intuizione e della sensibilità acuta.

Aumenta anche la sensibilità nei confronti dell'energia degli altri, così come di quella degli ambienti e dei luoghi, delle situazioni e, di conseguenza, aumenta pure la “capacità terapeutica”.

TERZO LIVELLO REIKI – 3A

Alcuni reikisti, dopo aver sperimentato a lungo le possibilità e le potenzialità del Secondo Livello, desiderano semplicemente completare la loro formazione energetica per una crescita personale, per un bisogno meditativo ancora più profondo, nel cuore stesso del Reiki, il Dai-Ko-Myo.

Il Terzo Livello (3A) costituisce in un certo senso la chiusura del cerchio del Reiki, considerando il passaggio dalla fase manuale (Primo Livello) alla fase creativa (Secondo Livello), sino ad approdare alla fase “emozionale-spirituale”, ovvero all'essenza del Reiki, la “Grande Luce Splendente”, Dai-Ko-Myo.

Il Primo Livello mette in gioco un intenzionale atteggiamento di non-fare, in quanto è l'energia stessa che agisce in modo adatto proprio dove serve e il reikista si limita ad appoggiare le sue mani e ad affidarsi all'intelligenza e all'azione amorevole dell'energia.

Il Secondo Livello mette in gioco un atteggiamento diverso che implica la presenza di una direzione, di un impiego intenzionale della volontà e della propria responsabilità: in sostanza di un fare.

Come se fosse una suprema sintesi di una tesi e di una antitesi – che comunque non sono tra loro in opposizione – il Terzo Livello apre la porta alla dimensione di un superiore e più consapevole non-fare, un lasciarsi andare, un equilibrio dinamico di rilassamento e concentrazione, un fondersi con l'energia stessa.

Colui che coglie lo spirito del Reiki vive questo non-fare creando il vuoto dentro di sé (lasciando da parte preoccupazioni, bisogni, desideri, scopi) per far scorrere pienamente l'energia, per essere tutt'uno con essa, per cogliere la pienezza del silenzio.

Colui che realizza in sé il Terzo Livello non diventa però pigro lasciando che le cose accadano da sole; egli, piuttosto, fa in modo che il suo fare non offuschi mai la voce del sentire, del cuore, dello spirito. La direzione interiore che lo guida su un sentiero che ha un cuore non contempla giudizi, essa porta di fronte alle cose nel qui e ora e a vederle per come sono, senza presunzione, sensi di colpa, paure.

Attraverso questo stesso sentiero il Dai-Ko-Myo porta a crescere e maturare la fiducia e l'intima certezza che fintanto vi sarà equilibrio interiore accadrà sempre la cosa giusta.

L'armonizzazione di Terzo Livello trasmette un nuovo potente impulso di crescita; viene coinvolta la propria sfera emozionale e spirituale, ma anche la percezione acquista ancora maggiore sensibilità e si fa più sottile.

Naturalmente tutto ciò richiede ancor più equilibrio e responsabilità – anche se al tempo stesso stimola tali requisiti -, perché la propria presunzione e la propria importanza personale (attraverso l'onnipresente voce dell'Ego) sono sempre in agguato e possono in ogni momento contaminare il sentire, la voce del cuore.

Il Terzo Livello “invita” a un continuo “viaggio” d'esplorazione e meditazione nella propria intima dimensione spirituale e facilita il contatto con le realtà sovrasensibili.

PRIMO SIMBOLO REIKI

Choku Rei indica forza, potere, azione. Rappresenta energia che ha direzione e scopo. Serve a sostenere ogni altro strumento del Reiki (visualizzazioni creative, verbalizzazioni positive, rievocazioni, altri simboli – sia del Reiki di Usui sia di Karuna Reiki sia personali).

Choku Rei significa: “per ordine dell'imperatore” intendendo con esso che “ciò che deve accadere accada”. Una traduzione più libera, ma che rende parimenti bene l'idea del significato di questo simbolo Reiki e: “tutta l'energia dell'universo si concentra in questo punto”.

SECONDO SIMBOLO REIKI


Sei Heki indica pace, armonia, tranquillità, serenità, equilibrio. E' un simbolo Reiki usato per riarmonizzare e riequilibrare ciò che momentaneamente è uscito dal proprio equlibrio. Sei Heki purifica, disintossica, disinfiamma. Sei Heki è anche una chiave emozionale-mentale, una porta verso l'inconscio.

Sei Heki significa: ” io ho la chiave” e con esso si intende anche “lo stato mentale di colui che non si scompone”. E' un simbolo Reiki intriso d'amore. Sembra che derivi da Kiliku, simbolo dell'Amore nella trinità di Amore, Luce e Forza di Sonten, la sorgente divina venerata nel tempio del monte Kurama, dove Mikao Usui ha tratto elevate intuizioni.

TERZO SIMBOLO REIKI

Hon Sha Ze Sho Nen è il simbolo Reiki che richiama unità, origine, connessione.

Hon Sha Ze Sho Nen fa superare l'illusoria separazione tra le cose, in una prospettiva sia spaziale che temporale. Hon Sha Ze Sho Nen consente di operare trattamenti Reiki a distanza sia di spazio che di tempo.

Hon Sha Ze Sho Nen significa: “l'Essere Umano e lo Spirito sono Uno”.

Questo simbolo Reiki è formato da 5 Kanji condensati (in parte sovrapposti) a cui sono stati tolti degli elementi per dargli una precisa configurazione energetica.

Fonte: reiki.info