Europa, satellite di Giove, candidato per ospitare la vita. Nuovi studi.

Il Giornale Online

Europa, una delle lune di Giove, fa parte del circolo molto ristretto degli oggetti del nostro sistema solare in grado di poter ospitare una qualche forma di vita. Uno studio recente sottolinea che potrebbe esistere su Europa un oceano molto più dinamico di ciò che si credeva finora.

La luna gioviana riceve tutta la potenza gravitazionale del gigante gassoso che la mantiene sotto la sua influenza. Secondo Robert Tyler, oceanografo dell’Università di Washington, questa energia formidabile genera onde colossali su Europa. Egli ha pubblicato le sue analisi nel numero di “Nature” dell’11 dicembre.

Quando le onde si placcano, rimane un abbondante calore. Questo fenomeno dipende dalla struttura orbitale, che può variare da 1 a 1000, secondo le interrazioni di Europa con Giove e il corteo degli altri satelliti.

L’ipotesi soggiacente è che gli oceani delle lune sono scaldati principalmente dai movimenti dei loro nuclei, nel caso di Europa è stato anche mostrato che il sottile ghiaccio che ricopre l’oceano genera probabilmente calore, in risposta alla forza gravitazionale.

“Se i miei lavori sono esatti, la fonte di calore dell’oceano di Europa è l’oceano stesso”, invece dello schema evocato precedentemente, giustifica Tyler. “E noi dobbiamo elaborare una nuova visione dell’habitat oceanico che riserva un ruolo maggiore alle correnti degli oceani”.

Queste considerazioni sono particolarmente importanti dal punto di vista della presenza eventuale di vita su questo corpo celeste. Europa è leggermente più piccola della Luna, che noi conosciamo intorno alla Terra, ma è soltanto una delle 63 lune che gravitano intorno a Giove.

Con una temperatura in superficie di 160°, Europa possiede un sottile strato di ghiaccio. Ci sono già delle prove che confermano la presenza di acqua sotto quel ghiaccio. Se ci fosse un’attività vulcanica ciò potrebbe creare condizioni favorevoli all’emergere di micro organismi in grado di vivere senza la luce del sole, come ce ne sono stati, e ci sono ancora, sulla Terra.

La maggior parte dei pianeti e delle lune conosciute si inclinano sul piano della loro orbita. La Terra ad esempio ha un’inclinazione sul proprio asse di 23°. Ed è proprio questa inclinazione che spiega perché il ciclo delle stagioni è diverso da un emisfero all’altro, e fa variare la durata di esposizione al sole.

Il lavoro di Tyler ha ricevuto il sostegno del programma della NASA destinato alla ricerca di pianeti extra solari o esopianeti. Egli è l’unico autore dello studio. I suoi calcoli sono più precisi di quelli fatti in precedenza e soprattutto spiegano la fonte di calore sugli oceani di Europa e delle altre lune.

Tradotto da m.degournay per altrogiornale.org

Fonte http://www.unisciences.com/espace/news/europe.php?id=449
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