Filosofia dell’Universo

Il Giornale Online
La consapevolezza della propria relatività di fronte all'unicità del Tutto deve spingere le differenti parti ad integrarsi tra loro in modo da non essere in antitesi, in preda ad una lotta sterile, che limita, disgrega, impoverisce, ma una sola realtà che si arricchisce proprio in virtù della differente bellezza di ognuna: Unificando gli aspetti più costruttivi di ogni dottrina morale e culturale si potrà realizzare una sola ed universale legge di vita valida per tutti gli esseri umani.

Il compito di ogni religione, come quello di ogni dottrina o di ogni filosofia (nell'ottica dell'Universalismo) non deve essere quello di convertire gli uomini alla propria fede quanto quello di evidenziare ciò che unisce e fortifica per sconfiggere ciò che separa e disgrega, nell'integrazione armonica delle diverse espressioni vitali, allo scopo di edificare una nuova cultura sociale all'insegna dell'amore universale e possa fiorire nell'uomo l'idea di una coscienza più giusta, più sensibile, più fraterna, più vasta, in grado di superare le barriere ideologiche, politiche e spirituali in cui ognuno è parte integrante di un sola grande comunità, di una sola patria.

La diversità dell'altrui credo non deve essere intesa come un nemico da combattere o convertire alla propria fede ma come una nuova fiaccola da aggiungere alla luce della civiltà in cammino. Ogni dottrina viene considerata nel vero nella misura in cui cerca di unificare i differenti aspetti sostanziali delle cose per metterle al servizio del bene collettivo e della Vita. La nuova cultura dell'Universalismo non cerca di creare nuove verità ma mettere in sintonia le singole verità dei componenti il mosaico della Vita.

Come a scuola l'individuo studia le differenti materie per avere relativa conoscenza del tutto, così è per la cultura dell'Universalismo. E' indispensabile che ogni “componente” il mosaico conosca le differenti tessere a cui è relazionato per sentirsi parte fondamentale dell'immagine d'insieme, che egli concorre a realizzare, e sia responsabile e artefice del suo destino individuale e di quello collettivo.

Ogni violenza, ogni disarmonia, ogni contrasto scaturisce dall'intolleranza dell'uomo verso l'altrui diversità, perché manca la consapevolezza che è proprio in virtù di tali differenze esiste la Vita, la Terra e l'Universo.

Qualunque reato, qualunque ingiustizia o violenza, dal più piccolo furto alla strage più orrenda di cui si può macchiare l'essere umano, scaturisce dall'incapacità della sua coscienza di condividere la sofferenza del prossimo.

Se i mattoni non sono tenuti insieme da un legante non possono essere un solido muro. Se i muri non solo inglobati dal solaio non possono formare una casa: così è per tutti gli elementi della Vita. Più cellule formano un tessuto, più tessuti formano un organo, più organi formano un apparato e più apparati formano un corpo. Ogni corpo che ha vita è la sintonia di moltissime parti diverse tra loro per forma ed essenza: senza la coesione delle diversità nulla potrebbe esistere.

La diversità formale e sostanziale delle cose può portare in due direzioni: o alla lotta nella negazione del diverso o all'amore nel sincronismo dell'insieme. La prima genera discordia e caos, la seconda diventa il mezzo per compiere il loro proprio progetto evolutivo.E' la diversità che arricchisce e crea nuove combinazioni e da vita alla bellezza dell'insieme. La gioia nasce dall'armonia tra ciò che di diverso può essere messo in relazione. Se il sincronismo delle parti genera l'amore, la fusione delle diversità genera la vita.

Anche con la persona più diversa e lontana abbiamo in comune molti aspetti della natura umana, come il desiderio di bene, la gioia, la volontà di vivere. E anche se queste realtà possono avere valori differenti per ognuno, se gli uomini guarderanno solo a ciò che unisce saranno in grado di annullare tutto ciò che ora li separa.

Uno Stato funziona quando gli individui che lo compongono, anche se di diverse tendenze ideologiche, danno il loro personale contributo nella medesima causa: quella del bene comune, dell'ordine sociale, dello sviluppo economico, del progresso civile. Anche una famiglia vive bene a condizione che i suoi componenti collaborino in reciproca intesa per uno scopo comune. Ma essendo ognuno un'entità unica ed irripetibile, la disarmonia nasce quando una realtà individuale o, collettiva cerca di prevalere sulle altre. Ma anche se l'egoismo genera contrasti e divisioni grave errore sarebbe non considerare le realtà tra loro incompatibili. Ciò che maggiormente aiuta l'uomo a maturare è la conoscenza, l'esperienza acquisita mediante un numero quanto maggiore possibile di esperienze positive.

Guai ad isolarsi nel proprio soggettivismo. Il compito di ognuno deve essere quello di individuare ciò che di positivo può essere messo in comune, il punto in cui collocare le proprie capacità per il massimo bene collettivo. Follia è pensare che la propria verità, o che una sola dottrina, abbia in se tutti gli elementi necessari a formare il mosaico della Vita da non avere bisogno dell'integrazione e del contributo degli altri.

Se in un cantiere gli operai si contrastano a vicenda per dimostrare che il proprio ruolo è il più importante, certo nessuna opera sarà mai realizzata.

Ognuno serve la causa del bene a seconda le capacità e le attitudini personali. Ma come in officina, ai fini della realizzazione di un'opera, l'operaio è importante quanto il caposquadra, per il fatto che il contributo dell'uno è indispensabile quanto il contributo dell'altro, solo mettendo in sintonia le diverse capacità individuali si realizza il bene comune.

La storia del mondo è suddivisa in diverse copiose materie. Più libri studia un individuo e maggiori possibilità ha di avvicinarsi alla realtà globale delle cose. Saggio è far proprio ciò che di edificante vi è in ogni cosa diversa dalla propria natura, senza cadere nell'errore di credere di conoscere il Tutto conoscendone solo una parte.

Non basta che l'uomo sia acceso nella giustizia o abbia spiccato il senso del dovere, che sia intelligente o che abbia l'animo buono e generoso. E' necessario che nella sua natura siano armonizzate non solo alcune ma tutte le qualità dell'animo umano affinché egli possa essere completo per costruire la propria felicità e contribuire efficacemente al bene collettivo. Se in un uomo manca una virtù in lui manca una parte del Tutto armonico, proprio perché di tutti i mattoni ha bisogno un edificio per essere completo e rispondere al suo scopo.

Nell'ottica della cultura dell'Universalismo l'uomo non cerca l'affermazione di se stesso o delle proprie ideologie. Al di sopra di ogni fazione egli cerca la sintonia tra le parti nel rispetto dell'altrui persona e pensiero. Ma affinché ciò possa avvenire è necessario che ognuno sia individualmente portatore e testimone di armonia, di giustizia, di onestà, di altruismo, di buona volontà, di mitezza, di tolleranza, di amor proprio, di dignità umana.

E' necessario che nella diversità le cose si armonizzino tra loro, così come armonicamente si dispongono le diverse note su di un pentagramma per dar vita ad un unico concerto, il quale non potrebbe realizzarsi senza la diversità stessa delle note. Dalla purezza di ogni singola nota dipende poi l'armonica bellezza dell'insieme. Ma come non tutti i toni delle diverse note possono essere affiancati, vi sono principi concettualmente agli antipodi che difficilmente possono essere messi in relazione. Di fronte alla convinzione dell'ateo che Dio non esiste come si può conciliare il pensiero del credente? Non sempre è necessario accettare integralmente il pensiero dell'interlocutore, anzi a volte su ciò che divide è meglio tacere nell'attesa che la coscienza maturi disponendosi al reciproco rispetto delle idee, perché non si possono raccogliere i frutti di un albero prima che questi siano maturi.

Ogni creatura è un universo a se stante a causa di molteplici fattori che contribuiscono a formare la sua natura, ma specialmente a causa della propria evoluzione spirituale. Ognuno vibra a seconda delle sue intrinseche qualità che sono il risultato delle sue esperienze di vita, oltre che dei suoi retaggi genetici. L'entità umana risulta costituita da tre componenti fondamentali: il corpo, la mente e la sfera emotiva. Se uno solo di questi componenti non si sviluppa quantitativamente e qualitativamente come gli altri due si genera nell'individuo una sorta di scompenso naturale che si manifesta poi attraverso la malattia del corpo, della mente o della coscienza.

Nessuna visione della vita è portatrice di valori assoluti, perché ogni verità va data ai popoli e alle singole persone nei tempi giusti e nelle proporzioni dovute. Ogni affermazione è nel vero nella stessa misura in cui può essere nell'errore. Il Male ed il Bene sono agli antipodi eppure non vi è alcuna interruzione lungo la loro via, così non vi è discontinuità tra il giorno e la notte anche se l'uno è luce e l'altro e tenebre.

Nulla vi è di più errato che credere che debbano essere gli altri a convincersi delle nostre idee. In ognuno ed in ogni cosa vi è parte di verità dal momento che non vi è persona che sia totalmente giusta né che sia totalmente malvagia. Il bene ed il male sono intimamente fusi in ognuno di noi in infinite proporzioni. Nella misura in cui ognuno accetta l'altro, per quella sua pur minima parte positiva, entra in sintonia con il prossimo. Ma ognuno di noi sarà incompleto finché nel nostro animo non saranno presenti tutti gli esseri, ai quali è inseparabilmente legato nel medesimo destino.

del Dott. Franco Libero Manco

fonte:www.universalismo.it