I funghi, tra mito e magia

funghi
Figura rupestre raffigurante il Re dei funghi.

I funghi sono uno degli alimenti più apprezzati di sempre, utilizzati sin dall’antichità in quasi ogni cultura.  Tuttavia, essi non sono un mero ingrediente da cucina ma nascondono utilizzi ben più strani e talvolta oscuri in riti che risalgono alla notte dei tempi. Oggi andremo proprio a compiere un rapido excursus sui miti, le leggende e gli utilizzi dei funghi in giro per il mondo. Il primo utilizzo attestato di funghi, per non motivi non culinari, risale addirittura al Neolitico.

Nell’odierno deserto del Sahara è stata ritrovata una figura rupestre raffigurante uno sciamano, noto come il Re dei funghi, che utilizza questi ultimi per un rituale magico.

Gli sciamani di tutto il mondo sono difatti maestri nell’uso dei funghi, spesso allucinogeni. Il loro utilizzo è principalmente quello di “aprire” le porte della percezione sensoriale umana, mettendo così in contatto l’uomo col mondo degli spiriti o degli antenati.

Durante tali pratiche, varie tipologie di funghi vengono ingerite dopo essere state opportunamente lavorate. E’ noto, infatti, che tra le categorie di funghi utilizzate per riti sciamanici non mancano alcune varietà velenose come nel caso dell’Amanita Muscaria.

Questo caratteristico fungo dal cappello rosso con puntini bianchi è stato, ed è ancora utilizzato, da moltissime popolazioni indigene della Siberia. Popoli quali i Chukchee e gli Yakuti utilizzano il fungo per pratiche quali la divinazione, l’interpretazione dei sogni o il contatto col regno dei morti.

Prima di ingerirlo, tuttavia, tali popoli hanno trovato il metodo di mitigarne gli effetti nocivi facendolo bollire in abbondante acqua o in altra bevanda che poi viene bevuta in piccole dosi. Per mantenere più a lungo l’effetto della sostanza, questi popoli hanno anche l’usanza di bere l’urina di chi ha ingerito precedentemente l’infuso visto che anche l’urina mantiene le tossine del fungo e pertanto anch’essa ne scatena e ne mantiene gli effetti.

Berserkr – Tavoletta di bronzo raffigurante un berserker e un úlfheðinn, della seconda metà del VI secolo d.C., rinvenuta nella pieve di Torslunda, nell’isola di Öland (wikipedia.org)

Tale pratica è accostata anche ai famigerati Berserkir.

I berserkir (uomini orso) erano leggendari guerrieri norreni, noti per essere posseduti dallo spirito di un orso che li rendeva praticamente invincibili in battaglia. Immuni alla stanchezza, alle ferite e ammantati da una furia cieca, erano l’élite delle popolazioni nordiche, temuti e rispettati in ogni dove.

Secondo recenti studi, lo stato di “frenesia” di questa classe di guerrieri era proprio causata dall’ingerimento di un fungo, il quale scatenava tutte le reazioni sopra descritte.

Anche Maya e Aztechi conoscevano il potere dei funghi, tanto che le popolazioni native li utilizzano ancora oggi nelle loro tradizioni sacre. Per questi popoli i funghi, come lo Psylocibe, erano vere e proprie essenze divine, tanto che venivano chiamati letteralmente “carne degli dèi” (Teonanacati).

L’origine divina dei funghi è condivisa anche dagli antichi egizi che ritenevano i funghi figli degli dèi e pertanto il loro utilizzo era esclusivo del faraone.

Anche in tempi più recenti, in Europa, i funghi sono stati al centro di miti, leggende e credenze, sebbene non sempre in chiave positiva.

Fairy circles in Namibia’s Marienfluss valley

Durante il medioevo, infatti, era solito credere che là dove l’erba si presentava in cerchi sul terreno, e quindi non brucata da alcun animale, fosse avvenuto un rito magico delle streghe. In questi cerchi di erba, chiamati fairy circles, erano poi soliti spuntare i funghi, i quali divennero presto la “prova” della presenza di rituali magici.

Tale superstizione ha però origini ben più antiche. In epoca precristiana era, difatti, ritenuto che i fairy circles fossero causati non dalle streghe bensì dal piccolo popolo (gnomi, fate e folletti) e che quindi i funghi fossero una loro emanazione e un dono dal mondo magico a quello umano.

Nella mitologia slava troviamo addirittura un essere che, un giorno l’anno, aveva il compito di proteggere bacche e funghi dalla raccolta umana, il Lesij.

Il potere mistico e sovrannaturale dei funghi abbraccia però non solo la sfera divina o spirituale, ma anche quella della vita stessa.

Per i cinesi, ad esempio, i funghi erano e sono centrali in campo medico, tanto che il primo trattato in cui vengono citati risale addirittura al terzo secolo avanti cristo ed è noto col nome di Shen Nong Ben Cao, sebbene il loro utilizzo sia probabilmente ancora più antico.

La medicina tradizionale cinese è tutt’oggi ampliamente usata in Cina e i funghi sono uno degli ingredienti principali. Utilizzati per gli scopi più diversi, i funghi sono un elemento basilare al centro di innumerevoli ricette mediche, come nel caso del Ganoderma Lucidum, noto per aumentare la potenza spirituale e allungare la vita.

Se però volessimo citare il caso conosciuto più antico di utilizzo di funghi medicinali, dovremmo allora recarci proprio in Italia, e nello specifico sulle Alpi. Qui, oltre trent’anni fa venne ritrovato un uomo congelato risalente al 3.300 a.C. e successivamente chiamato Otzi.

Tra i vari oggetti in possesso di questo antico essere umano, vi erano anche dei funghi utilizzati per curare alcuni vermi dell’intestino che, dagli studi sulla mummia, risultarono poi essere presenti effettivamente nel corpo dell’uomo. Ovviamente, i funghi vengono utilizzati per scopi non culinari anche al giorno d’oggi.

Psilocibina, struttura

In campo medico, una ricerca della Johns Hopkins University ha dimostrato che l’uso di occasionale di funghi psichedelici, insieme alla guida di specialisti, porta netti miglioramenti della personalità anche in età adulta, come ad esempio il mitigare i disordini ossessivi-compulsivi.

Nel 2010, invece, è stato dimostrato come la psilocibina, presente in funghi della famiglia Psilocybe, aiutano tantissimo nella cura della cefalea a grappolo.

Un interessante studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), mostra come, in presenza della LSD, una porzione molto più estesa del nostro cervello contribuisce alla funzione visiva.

Non va comunque dimenticato che i funghi sono un alimento da trattare con cura e conoscenza, visto quanto è facile scambiare una specie innocua con una letale. Malgrado ciò, solo recentemente l’umanità sta riscoprendo le potenzialità di questa straordinaria risorsa, finita un po’ ai margini della storia nell’era moderna.

I nostri avi conoscevano le potenzialità dei funghi molto meglio di noi e adesso il nostro compito è quello di riscoprirne le meraviglie, sia in campo medico che in campo spirituale.
(Immagine di copertina – Michael M. Hughes)