I DISCHI VOLANTI DEI NAZISTI

Il Giornale Online
I DISCHI VOLANTI DEI NAZISTI

L'apparato bellico tedesco risentì particolarmente delle idee ariosofiche che si manifestarono scientificamente attraverso la cosiddetta fisica ariana, il concetto secondo cui la razza influenzava la validità e le qualità di un ricercatore. Teorie ancora oggi controverse come la Terra Cava vennero addirittura insegnate all'università, mentre le idee di Nikola Tesla, una delle menti più geniali del secolo scorso, furono salutate come una conferma dell'esistenza e dello sfruttamento dell'energia cosmica Vril.

In questo articolo ci occuperemo di un argomento avvin-cente, le armi segrete di Hitler che solcarono i cieli e provocarono i primi avvistamenti di dischi volanti nei cieli d'Europa. Nonostante i limiti della fisica ariana, che porto' alla fuga di cervelli all'estero, gli scienziati tedeschi utilizzarone concezioni assolutamente all'avanguardia, scoprendo effetti sconosciuti fino ad allora, a volte sconfinanti nella metafisica.

SCHAUBERGER E L'ACQUA VIVA

Uno dei principali creatori di progetti di questo tipo fu l'austriaco Viktor Schauberger (1885-1958) che realizzò un motore ad aspirazione basandosi su una teoria che nasceva dall' osservazione del comportamento dell'acqua nel fiume presso la sua abitazione. Schauberger descrisse l'acqua come un essere vivo, possedente una sorta di energia o forza vitale. Questa energia si manifesterebbe in una inversione del moto all'interno del corso de fiume in particolari condizioni di temperature notturne. Schauberger brevettò l'idea che lo rese ricco applicandola al trasporto dei tronchi su fiume e, sfruttando la misteriosa energia e la sua intuizione riuscì a portare a valIe il legname in quantità notevolmente superiori rispetto al sistema in uso fino ad allora.

Hitler venne a conoscenza del pro.getto e, affascinato dalle teorie naturali, sulla forza cosmica Vril, invitò lo scien ziato a Norimberga dove finanziò le sue ricerche con dieci milioni di Reichsmark. Schauberger affermava che il mondo della natura era il suo maestro e che i fiumi e le foreste gli avevano suggerito che l'aspirazione, il vortice e non l'espulsione o l'esplosione (come nei motori a scoppio) sono il mezzo migliore per produrre energia.

Mentre aria e acqua usano un moto di aspirazione per creare ordine e crescita con produzione di temperature fredde, l'uomo usa metodi distruttivi, con motori che creano il caos e il calore. Secondo lo scienziato, le centrali idroelettriche con acqua spinta a pressione su pale rotanti creerebbero un moto distruttivo, generando acqua morta. Pertanto, elaborò una turbina ad aspirazione in grado di mantenere l'energia vitale dell'acqua (acqua viva). La sua teoria si concretizzò nel progetto di un aeromobile che non bruciava carburante, creando una zona a bassa pressione a livello atomico che sviluppava quella che chiamò energia di gravitazione diamagnetica. Studiando le possibilità del moto colloidale dell'acqua, nel 1941 applicò un motore d'avviamento d'aereo su una macchina basata su tale concezione.

Il motore elettrico, serviva per far girare le pale di una turbina all'interno di un cilindro di un metro e mezzo di diametro, al cui centro, era fissato un cono vuoto con base aperta. Il cilindro fu riempito con acqua vivente, o caricata di energia vitale, e la turbina fu messa in moto raggiungendo velocità straordinarie nelle pareti interne del cilindro ed esternamente al cono. Il risultato fu un tornado in miniatura che fu incanalato in una turbina più piccola collegata ad un rotore sulla sommità del cono. L'apparato di levitazione ad acqua funzionava, ma soltanto con una turbina che sfruttava semplicemente acqua e aria.

I PRIMI DISCHI VOLANTI

Le idee di Schauberger vennero riprese da un gruppo di scienziati, tra cui Rudolf Schriever, che era capitano della Luftwaffe e pilota-collaudatore oltre che progettista di aerei sperimentali. La rivista “Der Spiegel” nel numero del 30 marzo 1950 riportò un'intervista rilasciata da Schriever il quale affermò che, nei pressi di Praga, nei primi anni '40 vi era una fabbrica della BMW che produsse alcuni dei velivoli noti come “dischi volanti”. In questo impianto lavoravano scienziati come Klaus HaberMohl, l'ingegnere italiano Giuseppe Belluzzo e Walther Miete (i quale aveva fatto parte del progetto V-2, ma che poi si era occu pato di progetti a disco) i quali seguirono gli studi di Schrieve su un prototipo di velivolo discoidale.

Schriever, dopo una serie di prove e di progetti (la serie Flugelrad – Ruota Volante), ero giunto alla conclusione che un sistema di pale rotanti come quelle di un elicottero, con una cabina di pilotaggio centrale, avrebbe assicurato la necessaria stabilità giroscopica. Schriever utilizzò i più recenti studi della BMW sui nuovi motori a turbina, insieme alla casa tedesca concentrò i suoi sforzi progettuali in un impianto nei dintorni di Praga. Il primo risultato fu il “Mark Il”, un disco del diametro di circa sei metri e alto due, con un piloti singolo. Sull'asse motavano sedici pale larghe e vicine le une al le altre che dal basso si poteva vedere una superficie quasi con tinua ed era dotato di un turboreattore BMW che soffiava aria, anche sulle pale.

Si trattava di un apparecchio dimostrativo che venne seguito dal Flugelrad Mark II i cui problemi legati alIa qualità dei materiali disponibili, causarono il decesso di alcun collaudatori.

NUOVO PROGRAMMA

Da Praga, gli scienziati furono spostati a Breslavia, in Polonia, per attuare un programma di produzione di velivoli a disco finanziato dalle SS di Himmler. Programma trasferito dal centro di ricerca di Peenemuende, dove furono in seguito costruite le rivoluzionarie V1 e V2. Secondo alcune voci non confermate, la misteriosa “società Vril”, nel 1934, avrebbe costruito un prototipo legato alla forza cosmica con un principio naturale di levitazione secondo le idee di Schauberger, che proprio in quell'anno discusse le sue teorie con Hitler.

Il velivolo sarebbe stato denominato “VriL”, anche se alcuni autori ipotizzano che tale nome era, in realtà, un diverso appellativo del prototipo sviluppato da Miethe e Schriever a Breslavia. Il “VriL” sarebbe, infatti, il famoso “Haunebu” che sfruttava un motore di nuova concezione progettato sulle idee Schauberger, ma realizzato dai tecnici della “società Vril”.

In questo caso, data la scarsità di testimonianze, siamo propensi a credere che il velivolo Vril fosse davvero l'Haunebu di Miethe, ma anche questo nome presenta un aspetto insolito. Haunebu è anch'esso un nome occulto, legato all'albero del karma germanico e alle teorie ariosofiche sull'origine polare della razza ariana. L'Haunebu “Mark IV” era differente dal progetto di Schriever. Non aveva pale rotanti, ma era un semplice disco di 9 metri con superficie liscia e abitacolo centrale a cupola trasparente.

Ai lati della cupola vi erano propulsori a pistoni. L'Haunebu “Mark IV” impiegò, invece, motori a reazione che sfruttavano l'effetto Coanda, scoperto da Henry Coanda nel 1910, secondo il quale nei fluidi e nei gas l'energia di spinta si sviluppa in combinazione su una superficie, aumentando considerevolmente la spinta in avanti. L'Haunebu poteva decollare anche in modalità S.T.O.L. (Short Take off and Landing) cioè verticalmente, inclinando l'ugello del motore a reazione verso il terreno, concetto oggi impiegato dai moderni Harrier.

Il capitano SS, Hans Cohler, sviluppò un dispositivo negli anni '20-'30 che convertiva l'energia gravitazionale e magnetica in energia elettromagnetica sotto forma di corrente elettrica. Nel documento British lntelligence Objectives SubCommittee final report N° 1043 ITEMW 31, dal titolo “The lnvention of Hans Cohler, Relating to a New Source of Power” (ovvero “l'Invenzione di Hans Cohler relativo all'invenzione e … di una nuova fonte di energia”), recentemente declassificato (il rapporto ufficiale tedesco è stato distrutto nei bombardamenti del 1945), l'invenzione di Cohler sembra essere il dispositivo centrale del progetto Haunebu.

A bordo del disco il generatore Cohler era accoppiato ad un generatore di banda Graaf e ad una dinamo sferica a vortice di Marconi (una sfera gigante di mercurio in rotazione) che produceva un campo elettrogravitazionale attorno al disco che in tal modo si sollevava da terra. Il sistema era chiamato “Thule Tachyonator” in onore della società segreta da cui era nato il Partito Nazionalsocialista. A questi dispositivi lavoravano i tecnici tedeschi nelle fabbriche Siernens e AEG.

Verso la fine del conflitto, quando l'Armata Rossa si stava avvicinando pericolosamente alle aree dei test, gli scienziati del Reich dovettero spostare più volte gli impianti, distruggendo prove e progetti che non potevano portarsi dietro, al fine di evitare che cadessero in mani nemiche. Intanto la ricerca andava anti con le sovvenzioni delle SS che fornivano ogni aiuto necessario in termini tecnici e di finanziamenti, in quanto i progetVunder Waffen (Super Armi) avevano la priorità assoluta. Con Haunebu “Mark IV” si assiste alla prima forma lenticolare lire fonnata da due piatti, il superiore rovesciato e a contatto con l'altro come si è soliti vedere nelle foto di avvistamenti di oggetti volanti non identificati.

Il 14 febbraio 1945 venne effettuato il primo collaudo del “Mark V” che raggiunse i 12.000 metri di altezza in meno di tre minuti, fatto coninnato dalle testimonianze riportate nell'articolo. Il 17 aprile 145 Miethe poté avvertire Hitler che la V- 7 era stata testata con successo. Si trattava di un velivolo supersonico con 12 motori rbogetto BMW. Durante il primo test raggiunse i 78.000 piedi 3.700 metri) e 80.000 nel secondo. Nel suo rapporto, Miethe fennò che la V- 7 faceva uso di una forma di energia non connazionale.

Tuttavia, queste tecnologie furono sviluppate in una se bellica troppo avanzata, in quanto pochi giorni dopo l'Armata Rossa sarebbe entrata a Berlino costringendo la Germania Ha resa. Pertanto i progetti di velivoli discoidali, seppur rivoluionari, rimasero incompleti e allo stato sperimentale, non ragiungendo mai lo stadio industriale e di conseguenza non portano ad un capovolgimento della situazione, come invece Hitler aveva sperato.

LE FONTI

Per quanto riguarda le fonti storiche relative ai i dischi volanti nazisti, riteniamo importante premettere che le notizie oggi circolanti sul soggetto giungono da rapporti giornalistici, interviste e testimoni oculari, tuttavia non esistono documenti ufficiali in grado di confermarne la veridicità. È senz' altro vero che i tedeschi svilupparono un programma di velivoli discoidali che continuo' dopo la guerra in USA e URSS, grazie all'apporto degli denziati tedeschi che dopo la resa trovò nuova linfa nelle nazioni vincitrici del conflitto. Il velivolo AVROCAR dell 'USAF a cui lavorò Miethe dopo il 1945 è uno dei tanti indizi in tal senso.

Documenti relativi ai progetti “VriL” e “Haunebu” qui pubblicati non sono tuttavia confermati ufficialmente e sono stati inseriti solo per una più completa informazione. La probabilità che siano veritieri è allo stato attuale difficilmente appurabile. Per correttezza scientifica e di informazione riportiamo quanto scoperto dallo scrittore tedesco Michael Hesemann che afferma che questi documenti sono dei falsi moderni.

Avendo fatto esaminare da un tecnico i caratteri di battitura delle lettere in essi riportati, avrebbe scoperto che la macchina da scrivere utilizzata sarebbe una “Gabriele”, un modello tedesco entrato in produzione nel 1972 e che i disegni dei dischi volanti sarebbero stati ripresi dal libro “Space Gravity and Flying Saucers” di Leonard Crampo. D'altra parte bisogna anche aggiungere che il “Das Neue Zeitalter”, di Monaco scrisse nel 1956: “Viktor Schauberger è stato l'inventore e lo scopritore di una nuova forma di energia, l'implosione che fa uso di aria e acqua, generando luce e movimento”. Il “Tages Anzeiger” di Zurigo, riportò un'intervista del 18 novembre 1954 a George KIein, ingegnere impegnato nei test sui velivoli discoidali sperimentali all'epoca del Reich, che affermò di aver visto con i propri occhi un tale apparecchio raggiungere, durante il test, un'altezza di 30.000 piedi in tre minuti e viaggiare a centinaia di miglia all'ora.

Il libro “Brighter than a Thousand Suns”, la bibbia sulla storia dello sviluppo della bomba atomica, conferma queste notizie affermando che “velivoli a forma di disco volante con diametri di 16 metri furono fatti volare su Praga il 14 febbraio 1945 e raggiunsero in tre minuti un' altezza di quasi otto miglia. La loro velocità era 1250 miglia orarie, poi raddoppiata in ulteriori test”. L'agente CIA, Virgil Armstrong affermò: “scoprimmo che Hitler aveva un' arma segreta che oggi chiameremmo UFO o veicolo spaziale” aggiungendo nella descrizione le stesse caratteristiche menzionate sopra. Una delle affermazioni più interessanti è quella del colonnello Philip Corso, a capo della US Arms Foreign Technology Division (Divisione Tecnologia Straniera) e membro del National Security Council del Presidente Eisenhower.

Corso, che negli ultimi anni della sua vita (è morto nel 1998) è stato più volte per la dIvulgazIone sul fenomeno UFO, rivestendo un ruolo importante, all'inizio degli anni '60, nello studio retro-ingegneristico presso la divisione del Pentagono menzionata sopra, oltre che alla fine del secondo conflitto mondiale proprio in Italia.

In un'intervista al “CNI News” del 5 luglio 1997, al giornalista Michael Lindmann che gli chiedeva se c'erano connessioni tra i dischi volanti (in particolare il caso del presunto UFO schiantatosi a Roswell nel Luglio 1947) e la tecnologia segreta nazista, Corso affermò: “Sì, è vero. Nel mio team c'erano scienziati tedeschi. Ebbi modo di parlare spesso di questo con Hermann Hoberth e Wernher von Braun. lo facevo parte del Project Paperclip con il generale Trudeau. C'erano stati schianti dovunque ed i tedeschi avevano raccolto anch' essi del materiale.

Ci stavano lavorando. Non riuscivano a risolvere i problemi dell'apparato propulsivo e fecero migliaia di esperimenti con i loro dischi volanti. Ne avevano uno che saliva a 12.000 piedi. Ma dove tutti, noi e loro, hanno fallito, è stato il sistema di guida”. Per quanto riguarda Roswell, Corso scrisse in “The Day after Roswell” : “La forma così inusuale del disco ricordava le ali Horten che i nostri piloti avevano visto alla fine della guerra. Questo ci fece sospettare che i tedeschi si erano imbattuti in qualcosa che noi non conoscevamo ancora”. Corso affermò che le sue conversazioni con von Braun e Willy Ley ad Alamogordo nei giorni successivi al crash di Roswell, confermarono l'accaduto e gli scienziati tedeschi parlarono di una storia nascosta profondamente dietro la faccenda dei “Piatti Volanti”.

Hermann Hoberth, il padre del razzo moderno, aggiunse toni curiosi alla faccenda affermando: “(…) non possiamo prenderci tutto il merito degli eccezionali risultati in alcuni campi scientifici. Noi siamo stati aiutati da esseri di altri mondi”. Lo stesso Von Braun espresse francamente il suo parere sull'argomento e disse di non nutrire dubbi sul fatto che i meriti tecnologici tedeschi ebbero luogo grazie all'aiuto di esseri di altri mondi.

UNA STORIA CONFUSA

Alla fine della guerra, USA e Unione Sovietica cercarono di accaparrarsi i migliori cervelli nazisti. I servizi segreti americani chiamarono questa operazione col nome di “Paperclip” (Operazione Graffetta – Il nome derivava dal fatto che le cartelle personali degli scienziati scelti per essere trasferiti negli Stati Uniti si distinguevano dalle altre mediante graffette che univano i loro progetti scientifici ai regolariform di immigrazione) che trasferì in America illegalmente – a causa delle leggi immigrazione sugli ufficiali nazisti – almeno 1600 scienziati e i loro congiunti.

Grazie alle tecnologie tedesche basate su idee come il Vril, l'acqua vivente, l'energia vitale, e le macchine volanti discoidali, USA e URSS poterono dare il via alla corsa verso il programma spaziale che portò l'Uomo sulla Luna nel 1969. Le teorie della fisica ariana accettavano una visione naturale del cosmo e della misteriosa essenza che lo circonda, la life-force, mentre i servizi segreti americani, inglesi e russi rapirono gli scienziati nazisti e li convinsero ad applicare le loro invenzioni e scoperte nei nuovi programmi studiati dai vincitori sulla base di quanto avevano fatto i tedeschi sino ad allora. Ma nel loro pragmatismo si occupa rono esclusivamente delle realizzazioni belliche, trascurando volontariamente le implicazioni metafisiche dell' essenza della cultura volkisch, cioè il legame cosmico uomo-ambiente.

I progetti sperimentali russi e americani degli anni '50-'70 portano l'inconfondibile marchio di fabbrica tedesco, cioè il loro aspetto simile all'originale nazista. Alcuni progetti sono realizzazioni pressoché identiche di velivoli sperimentali nazisti. A questo punto possiamo concludere questa rassegna storica ricordando che gli avvistamenti di dischi volanti iniziarono ad attrarre l'opinione pubblica da quando il pilota americano Kenneth Arnold avvistò i primi UFO nel 1947, oggetti che nel suo disegno esplicativo sono identici ai progetti della serie “HO IX” dei fratelli Horten, i quali, negli anni '30 e '40, realizzarono vari velivoli sperimentali (la componente terrestre del fenomeno ufologico va certamente tenuta in debito conto, volutamente confusa da chi ne gestisce occultamente le informazioni, all'interno di un fenomeno più ampio idi cui sfugge ancora l'origine N .d.R.).

Gli avvistamenti UFO degli anni '50-'70 sono virtualmente simili ai progetti degli Haunebu nazisti e successivi. Marco Dolcetta, politologo e giornalista RAI, autore dell'interessantissima opera video “Il Nazismo Esoterico” con rari filmati d'epoca anche sul soggetto dei dischi volanti nazisti, ci ha confermato che il motore ad aspirazione di Schauberger e i successivi funzionano perfettamente.

Egli stesso ha sottoposto ad esperti e scienziati il progetto ricevendone un giudizio positivo. Trattandosi di energia pulita e disponibile in quantità illimitate, uno sfruttamento industriale provocherebbe tali ripercussioni sull'economia mondiale che i servizi segreti alleati evitarono allora ed evitano a tutt' oggi di rendere note tali tecnologie e sperimentazioni. Per conoscere la risposta finale, dobbiamo attendere la totale declassificazione del materiale relativo a questi eventi. Tuttavia, è necessario tenere presente che per il caso “Roswell” e più in generale il fenomeno UFO esistono sezioni nei servizi segreti inglesi e statunitensi (nome in codice “voliera”, in quanto ogni agente ha il nome di un volatile) che hanno il compito di diffondere false informazioni e confondere l'opinione pubblica con messaggi e interpretazioni fuorvianti da varie fonti.

Ciòè una conseguenza della natura compromettente dei motori per i velivoli discoidali studiati dai nazisti e successivamente perfezionati in USA, sfruttanti energia naturale e pulita. Un sistema in grado di cambiare completamente l'economia mondiale. Affermare che la fenomenologia UFO ha solo matrice esogena alla nostra realtà conviene a chi vuole continuare a tenere nell'ombra tecnologie rivoluzionarie già pronte da 50 anni, figlie dirette di quel nazismo che, sebbene ideatore di una catastrofe tra le più orribili della storia, trovò nell'applicazione tecnologica di concetti antichi e allo stesso tempo alternativi, i segreti di una positiva trasformazione delle fonti energetiche, oggi in mano ad altre potenze e in grado, se applicate, di poter dare i loro frutti ancora oggi.

Fonte: http://www.angelsofmars.it/