Il peccato originale: l’errore di Dio e la confusione della Genesi

Cari lettori di Altrogiornale.org, circa un anno fa, quando iniziammo la stesura del libro “Oltre la mente di Dio, quando l’uomo creò Dio senza sapere di esserlo”, cominciammo a scrivere il primo capitolo partendo da una nostra personale scoperta che, se divulgata, sarebbe stata in grado di fare cadere l’intera impalcatura nonché l’intera struttura portante su cui si erigeva la “Santa” e “Giusta” Chiesa Cattolica di Roma. Tale scoperta consisteva nel fatto che Dio aveva punito l’intera umanità (condannandola alla morte e al dolore) e suo figlio Gesù (condannandolo alla crocifissione) per un errore così lapalissiano che portò subito a domandarci come sarebbe stato possibile che per oltre 2000 anni i vari teologi, docenti universitari e ministri della Chiesa (dal Papa all’ultimo dei prelati) non se ne fossero accorti; permettendo così allo stato Vaticano di incamerare un’enorme quantità di denaro attraverso battesimi, cresime e comunioni che, come stiamo per vedere, si reggono su un’autentica frode ai danni degli ignari credenti sempre “assidui e concordi nella preghiera”.

Qual è l’errore di Dio? Nella Bibbia “il Signore” pone ad Adamo ed Eva il divieto di mangiare dall’albero della Conoscenza; i due proto genitori biblici mangiano perciò dall’albero della Vita (dal quale gli era permesso di mangiare) e Dio, confondendo i due alberi, punisce Adamo ed Eva per aver mangiato da un albero dal quale gli era permesso di mangiare.

Nonostante siamo ben consci che questo racconto sia una mera allegoria o, meglio, una traslitterazione ripresa da alcuni testi sumeri, ci teniamo a far presenti ai cari lettori di Altrogiornale.org che tutto questo non toglie che l’intera struttura della Chiesa si sia costruita sull’impalcatura del peccato originale, da dove Dio, dopo vari millenni dalla creazione dell’uomo, inviò suo figlio sulla Terra con missione salvifica per redimere gli uomini da questo atavico peccato in realtà mai avvenuto. Di seguito riportiamo il primo capitolo del nostro libro, dove si tratta approfonditamente dello studio in questione, ed alcune trasmissioni televisive, dove sul medesimo argomento siamo andati a confronto con il sacerdote e famoso professore emerito Gianluigi Pasquale, nonché con il famoso esorcista di livello internazionale padre Gabriele Nanni, venuti a confronto con noi negli studi televisivi di Teletibur per discutere di questo gravissimo errore di Dio che sarebbe in grado di far cadere l’intera struttura escatologica della Chiesa, nonché la dottrina stessa.

[link=https://www.altrogiornale.org/documenti/Oltre_la_mente_di_Dio_-_capitolo_I.zip]Clicca qui per scaricare il primo capitolo del libro[/link]

Poiché, probabilmente, non tutti avranno interesse né tempo necessario per leggere approfonditamente l’ardita questione, riportiamo brevemente una succinta analisi che ripercorrerà tutti i tratti salienti di questo interessantissimo studio.

Genesi 2: 9:
[9] “Ora il signore Dio aveva piantato fin da principio un giardino di delizie, dove pose l’uomo che aveva formato. Ed il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi belli a vedersi, dai frutti soavi al gusto, e l’albero della Vita, nel mezzo del paradiso], e l’albero della Conoscenza del Bene e del Male.”[/i

Genesi 2: 15 – 17:
[15] “Il signore Dio prese dunque l’uomo e lo pose nel paradiso di delizie, affinché lo coltivasse e lo custodisse.
[16] E gli die’ questo comandamento: « Mangia pure di ogni albero del paradiso,
[17] ma dell’albero della Conoscenza del Bene e del Male non ne mangerai, perché nel giorno in cui ne mangerai, tu morrai ».”

Dunque, dopo aver creato il mondo in sette giorni, Dio, in veste di botanico, si mette a coltivare il giardino dell’Eden. Nella Genesi capitolo 2 versetto 8 e 9 leggiamo che insieme agli alberi del giardino Dio ne fa spuntare due in particolare: l’albero della Vita, situato [u]nel mezzo del paradiso[/u], che dona la vita eterna, e l’albero della Conoscenza del Bene e del Male, la quale collocazione non viene specificata (anche se la tradizione lo colloca “ai lati” del giardino), che dona la conoscenza di tutto ciò che è bene e di tutto ciò che è male. Inoltre leggiamo che nei versetti 15, 16 e 17 Dio dà all’uomo il comandamento di non mangiare dal secondo albero, quello della Conoscenza del Bene e del Male, mentre non vieta di mangiare dal primo albero, quello della Vita, situato in mezzo al giardino.
Ma al capitolo terzo…

Genesi 3: 1 – 24:
[1] “Ora il serpente era il più astuto di tutti gli animali della Terra che il Signore Dio aveva fatti. Ed esso disse alla donna: « È vero che Dio vi ha comandato di non mangiare del frutto di tutte le piante del Paradiso? ».
[2] E la donna rispose: « Del frutto delle piante che sono nel paradiso ne mangiamo;
[3] ma del frutto dell’albero che è nel mezzo del paradiso Dio ci ordinò di non mangiarne, e di non toccarlo, ché forse non s’abbia a morire ».

Abbiamo constatato che nel versetto nono del capitolo secondo della Genesi, tra gli alberi che il “Signore Dio” ha coltivato nel suo giardino personale, c’era, oltre all’albero della Conoscenza del Bene e del Male, che Dio vietò di mangiare, anche l’albero della Vita, situato nel mezzo del paradiso. Il capitolo terzo invece riprende la sua assurda favoletta con il serpente che pone alla donna una domanda palesemente falsa: « È vero che Dio vi ha comandato di non mangiare del frutto di tutte le piante del Paradiso? » Ed è da ora che iniziano i problemi. Infatti inizialmente la donna risponde correttamente alla domanda del serpente (E la donna rispose: « Del frutto delle piante che sono nel paradiso ne mangiamo;) ma poi Eva si sbaglia, scambiando l’albero della Conoscenza per l’albero della Vita! (ma del frutto dell’albero che è nel mezzo del paradiso Dio ci ordinò di non mangiarne, e di non toccarlo, ché forse non s’abbia a morire »). Infatti l’albero che è [u]nel mezzo del paradiso[/u], da dove mangiano Adamo ed Eva, non è l’albero della Conoscenza del Bene e del Male, ma l’albero della Vita! Se non si è convinti si riveda Genesi 2: 9 e Genesi 3: 3 e si noterà che l’albero che è “nel mezzo del giardino” è proprio quello della Vita!

Tutto questo inoltre ci viene confermato sia dalla Vulgata latina di San Girolamo – del V secolo d.C. -, che ci informa precisamente sull’ubicazione dell’albero della Vita, “quod est in medio paradisi” (Genesi 2:9; Genesi 3:3 – trad. “il quale è nel mezzo del paradiso”); sia dal testo greco della Septuaginta – del II secolo a.C. –, il quale afferma in Gen. 2:9 che “τὸ ξύλον τῆς ζωῆς εστίν ἐν μέσῳ τοῦ παραδείσο”, ovvero che “l’albero della Vita si trova nel mezzo del paradiso”, e che ribadisce in Gen. 3:3 che Eva mangia dall’albero “ὅ ἐστιν ἐν μέσῳ τοῦ παραδείσου”, ovvero “che è nel mezzo del paradiso”; sia, infine, dal testo ebraico, secondo il quale sia l’albero della Vita che quello da cui mangiò Eva si troverebbero entrambi proprio “ןגה ךותבּ”, ovvero nel “nel mezzo dell’Eden”, dando una irrefutabile conferma della veridicità delle nostre tesi.

Invitiamo dunque tutti i lettori interessati ad attendere ansiosamente l’uscita del nostro ultimo, coinvolgente libro, intitolato “Oltre la mente di Dio, quando l’uomo creò Dio senza sapere di esserlo” e, nel caso in cui fosse interessati a vedere anche i nostri video su youtube pubblicati nel canale “fanfra”, vi lasciamo con i seguenti video, augurandovi sentitamente una buona visione.

La caduta di Dio, Satana e Gesù 5 di 7
[youtube=medium]hdESURouMrM

L’errore di Dio: cade la Chiesa 1 di 6
[youtube=medium]tI0B7EuKLho

Esorcista esorcizzato da 15enne 1 di 5
[youtube=medium]NUCzL4ndr0M

Il peccato originale: l’errore di Dio
[youtube=medium]T6ajIi8pV7w

Alessio e Alessandro De Angelis

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