Nanotecnologie per rimuovere gli inquinanti

Il Giornale Online

Una recente ricerca effettuata presso Rice University potrebbe portare a nuove tecnologie per bonificare le aree che hanno subito sversamenti di petrolio e acque di falda inquinate: si è riusciti infatti a mostrare come sottili particelle di metallo e carbonio possano intrappolare goccioline di petrolio nell’acqua che si autoassemblano – a decine di milioni – per formare minuscole sacche sferiche.
Inoltre, gli studiosi hanno trovato che la luce ultravioletta e i campi magnetici potrebbero essere utilizzati per orientare le nanoparticelle, determinando un capovolgimento delle “sacche” e il rilascio del loro carico, una caratteristica che potrebbe essere utile anche per la somministrazione di farmaci.

“Il nucleo della rivoluzione nanotecnologica risiede nella progettazione di nano particelle inorganiche che si possono autoassemblare in strutture più ampie, sorte di ‘granelli intelligenti’ in grado di svolgere differenti funzioni nel mondo, per esempio la rimozione degli inquinanti ambientali”, ha spiegato Pulickel Ajayan, primo autore dell’articolo apparso sulla rivista “Nano Letters”. “Il nostro approccio porta l’idea dei nanomateriali funzionali autooassemblanti un passo più vicino alla realtà.”

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Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Nanotecnologie_per_rimuovere_gli_inquinanti/1331473