Relazione grafica fra Sindone e Gioconda di Leonardo da Vinci
(Sintesi da una ricerca di Guglielmo Menegatti)
La Sindone e La Gioconda contengono molti punti in comune tali da generare il sospetto che esse siano in realtà due parti separate di una sola opera.
La Sindone e la Gioconda non solo contengono parti grafiche che sembrano create appositamente per essere fra loro sovrapposte, ma contengono anche indicazione e riferimenti per realizzare correttamente la sovrapposizione.
Le parti superflue (o errori anatomici) del viso della Gioconda sono evidenziate dalle aree in colore nell’immagine qui sotto.
Gli errori anatomici di Leonardo grazie al risultato di questa ricerca trovano finalmente quella giustificazione logica che prima era in antitesi con il suo evidente talento di pittore.
Rosso = parti chiare in eccesso
Verde = parti scure non necessarie
Giallo = deformazioni anatomiche
Si noti inoltre l’assenza di sopracciglia e la lunghezza del naso. Nella stessa immagine sono anche riportati in colore blu i punti per il riferimento per la sovrapposizione. A sinistra l’immagine originale in toni di grigio.
Qui invece sono evidenziate le aree descritte sopra in sovrapposizione
Le due immagini accostate
Qui sotto le immagini originali che sono state usate per la comparazione e che, ovviamente, possono essere da chiunque desidera fare delle verifiche
Qui il risultato finale dopo la sovrapposizione:
e ancora la conversione in anaglifo visibile con gli occhialini rosso ciano.
ULTERIORI PROVE
Premesso che la dimostratone grafica riportata sopra è di per se talmente evidente che non richiede ulteriori prove ma come supporto aggiungiamo altre ipotesi.
- La rappresentazione grafica non è la proiezione aperta di corpo solido ma un comune disegno, si tratta quindi di un’ordinaria immagine piatta e non di un telo che avvolgeva.
- La tecnica con la quale è stata eseguita è certamente fotografica ed è stata eseguita in due tempi, la prima con l’esposizione del telo ricoperto da una emulsione sensibile impiegando una Camera Oscura e poi il fissaggio dell’emulsione a caldo ricalcando il disegno con una punta rovente.
L’immagine originale proiettata non era un corpo solido come ad esempio una statua ma un comune disegno, se Leonardo avesse utilizzato una statua le ombre della luce solare si sarebbero impresse con una direzione individuabile e in ogni caso non fuori proporzione come appare anche dopo un’analisi sommaria.
L’opera infine è completata con ritocchi manuali usando pigmenti colorati o altro materiale
LA STORIA
La prima Sindone appare in modo documentato come in possesso di Goffredo di Charny e di sua moglie Giovanna di Vergy intorno al 1350, negli anni seguenti i coniugi donarono la Sindone ai canonici della Collegiata di Charny.
Alcuni anni dopo la Sindone è esposta pubblicamente ma fin dalla sua prima ostensione essa viene derisa per l’evidente impossibilità di un’attribuzione come telo di Cristo:
Intorno al 1389 il vescovo di Troyes la definisce il telo come un “dipinto”.
L’antipapa Clemente VII dichiara che si tratta di un dipinto fatto a somiglianza di una Sindone.
Nel 1415 Margherita di Charny discendente di Goffredo dopo un lungo contenzioso con i canonici della Collegiata di Charny si riappropriò del lenzuolo.
Margherita negli anni seguenti organizza in Europa varie ostensioni finché il suo operato é sottoposto ad inchiesta dal vescovo di Chimay, al termine del processo-inchiesta risulta che la Sindone è una semplice raffigurazione.
Nel 453 infine Margherita vende la sua Sindone ai duchi di Savoia e l’evento diventa di dominio pubblico in tutto il mondo conosciuto.
La prima Sindone era quindi un evidente falso e quando i duchi di Savoia ne vengono in possesso tentano di rimediare alla truffa chiamando Leonardo a risolvere il problema.
Il fatto che rende possibile la nostra tesi é che la Sindone originale era talmente male eseguita che chiunque la vedeva esprimeva parere negativo mentre quella di Leonardo non lascia spazio a critiche ed é subito riconosciuta come autentica.
Si rammenta anche che Leonardo aveva stretti legami di lavoro e amicizia con Giuliano de Medici il quale era sposato con Filiberta di Savoia.
Personalmente non credo che la creazione della Sindone sia il risultato di una commissione specifica proposta dai Savoia ma penso che la Sindone di Leonardo era già pronta perché essa era il risultato di esperimenti precedenti tendenti a dimostrare la falsità e la facile riproducibilità di una simile reliquia.
Nella realizzazione della sua Sindone Leonardo però prende una serie di precauzioni così che in futuro possa emergere la verità, allo scopo prepara o modifica la Gioconda in modo che sovrapponendo le due immagini risulti in modo ineccepibile che la realizzazione è sua.