Ufo crash: Il caso Aurora

Il Giornale Online
La mattina del 17 aprile 1897, durante un flap che aveva investito il Midwest degli USA, verso le 6:00, un UFO cadde tra le campagne semi-deserte di Aurora distruggendo il mulino del giudice Proctor.

Tra i rottami fu scoperto un essere ai comandi dell'astronave, morto, che poi sarebbe stato sepolto cristianamente nel cimitero locale. Il 'caso Aurora' è al secondo posto nella lista di 47 presunti incidenti riferiti a pretesi recuperi di rottami di UFO. Ma questo rimase comunque un episodio a parte.

La notizia relativa, apparsa su 'The Dallas Morning News' a firma E. E. Haydon, fu dai più ritenuta un falso, soprattutto dopo le ricerche svolte in loco dal dr. Alfred E. Kraus, direttore dell'Istituto di Ricerca Kilgore della West Texas State University.

Egli effettuò senza esiti, anche con un metal detector, una sommaria ricerca dei frammenti metallici del presunto UFO precipitato ed esploso, ed intervistò gli abitanti di Aurora più anziani, ottenendo solo risposte negative.

Uno di essi, Oscar Lowery di Newark, già residente ad Aurora ed undicenne all'epoca dei fatti, disse di esser stato avvicinato da un giornalista che, per montare uno scoop, gli aveva chiesto di confermare l'evento dietro una lauta ricompensa in danaro, cosa che lui rifiutò di fare.

Da qui l'opinione diffusa e largamente condivisa che il 'caso Aurora' fosse un falso. Ma è davvero così? (fonte: Roberto Pinotti ‘UFO top-secret’). La storia tornò alla ribalta nel 1972, e l’anno dopo un tizio che si presentò come Frank N. Kelley da Corpus Christi giunse ad Aurora, proclamandosi cacciatore di tesori di grande esperienza.

Kelley si mise a smanettare col suo metal-detector ed altri strumenti e ben presto disseppellì, nel sito del presunto UFO-crash, frammenti di metallo che descrisse simili ai frammenti di un moderno aereo. Ne conservò alcuni e ne portò altri ad un reporter di nome Bill Case. Le analisi dimostrarono che si trattava di una lega di alluminio al 98%. Gli ufologi accorsero ad Aurora, contendendosi i permessi di riesumare i corpi nel cimitero.

Quando si cercò di trovare quel Frank N. Kelley a Corpus Christi, risultò che l’indirizzo ed il numero di telefono erano falsi e che nessuno nella cerchia dei cacciatori di tesori ne aveva mai sentito parlare. A quanto pare era uno degli abili ed elusivi imbroglioni che infestano l’ufologia. Lo scherzo fu inutile, costoso e tristemente efficace. Uno dei tanti imbrogli conclamati, che ce ne furono molti, soprattutto ad opera di giornalisti senza scrupoli. Comunque, le poche cose scoperte dagli ufologi indicano che la storia altro non è che un falso clamoroso inventato per destare interesse nella cittadina. Infatti gli ufologi scoprirono ulteriormente che non esisteva nessun mulino nella zona in questione e che quel terreno apparteneva al sindaco locale.

Fonte: spazioufo.com