Quinta ed ultima parte dell’estratto del libro: UFO nel passato – Immagini e testimonianze di oltre 3000 anni di contatti – di Umberto Telarico
Caso 85-Una “barca sferica” con una donna a bordo e simboli ignoti in Giappone (XVIII sec.)
163-164-Il documento giapponese in questione s’intitola Hyouryuukishuu (“Diario e racconti dei naufraghi”) che è stato stampato nel corso del tardo periodo Edo (1603-1868) ed è conservato nella Biblioteca Iwase. Il racconto più interessante s’intitola “Incontro ravvicinato in spiaggia giapponese”, tradotto da Kazuo Tanaka. Vi è la narrazione di una barca sferica (altezza 3,3 e larghezza 5,4 metri) costruita con materiale simile al legno e ferro, con il colore del legno di sandalo rosso, le finestre di vetro o cristallo, e, sulla parete interna, simboli e iscrizioni sconosciuti, spiaggiata a Harashagahama a Hitachi-no-kuni (l’attuale prefettura di Ibaraki). All’interno della barca c’è una donna elegantemente vestita, con la pelle bianca, capelli rossi e bianchi, che parla una lingua strana e metallica e gelosamente custodisce una scatola che, come la barca, hanno simboli sconosciuti.
Dr. Kazuo Tanaka dell’Università di Gifu ha studiato questa storia e ha concluso che quasi sicuramente la donna e la barca erano extraterrestri. Il documento mostra una porzione di testo che si trova all’interno della nave. Purtroppo ancora oggi nessuno è riuscito a capire il significato di quelle iscrizioni anche se alcuni, aiutandosi con gli ideogrammi giapponesi, hanno affermato che l’iscrizione ha il seguente significato: “Io sono Dio e vengo col vascello di Dio”.
La narrazione è corredata di illustrazioni inequivocabili. E’, infatti, effigiato una sorta di guscio ovale con la parte inferiore contraddistinta da una raggiera, mentre nella calotta si notano delle probabili aperture quadrettate. La visitatrice ha il volto di una giovane nipponica, evidentemente per una naturale inclinazione dell’illustratore a ricondurre fattezze aliene a qualcosa lui familiare. La scatola che la donna stringe tra le braccia, secondo alcuni studiosi, potrebbe essere uno strumento di comunicazione o una sorta di apparecchio segnalatore d’emergenza automatico per il recupero in caso di naufragio.
- Fonti: Due casi ufo nell’antico Giappone Utsuro Fune e Hyouryuukishuu – tanogabo.com
- Similitudini tra l’oggetto della cronaca giapponese del 1800 e realizzazioni tecnologiche moderne. Quello descritto in questa cronaca potrebbe benissimo essere stato una sorta di “guscio di salvataggio” sganciato da un’aeronave in avaria. La moderna struttura abitativa in questa immagine presenta notevoli analogie nella forma e funzione di quella descritta nel testo giapponese.
Caso 103-Una sfera di fuoco nel cielo di Nanchino (1892)
È il caso di un dipinto cinese del 19° secolo. Wu Youru è stato un importante pittore Qing, la dinastia che ha governato la Cina tra il 1644 e il 1911. Nel 1892, Youru produsse una singolare opera intitolata “Red Hot Flames in the Sky” (Fiamme rosse ardenti nel cielo). Il dipinto descrive un avvistamento Ufo testimoniato dal pittore stesso, così come da centinaia di passanti. Oltre alla parte prettamente grafica, il dipinto è corredato da una descrizione fornita dall’artista stesso in 190 caratteri, nella quale vuole chiarire che tutte le spiegazioni plausibili date al fenomeno non esauriscono la sua portata ultraterrena. Una traduzione della descrizione di 190 caratteri è stata fornita da Paul Dong, ricercatore e scrittore Ufo di lungo corso, nel suo libro “China’s Mjor Mysteries” (I più grandi misteri della Cina).
“Erano circa le otto di sera del 28 settembre 1892. Nel cielo a sud di Nanchino apparve una palla di fuoco a forma d’uovo, rossa ma priva di luce. Fluttuava lentamente nell’aria, diretta a est. Dal momento che il cielo al tramonto era nuvoloso e oscuro, la sua comparsa fu evidente. Sul ponte di Zhu-Que si radunò una folla di diverse centinaia di persone che in punta di piedi allungavano le teste in avanti. Indugiò il tempo di un pasto, svanendo poco a poco in lontananza. Alcuni ritennero che era passata una meteora. Ma una meteora impiega solo un istante prima di svanire, mentre i movimenti di questa palla dalla sua prima comparsa nel cielo fino alla sua definitiva scomparsa in lontananza furono piuttosto statici. Quindi non poteva essere una meteora. Altri affermarono che era una delle lanterne cinesi che i bambini facevano volare. Ma il vento soffiava verso nord quella sera, mentre la palla di fuoco era rivolta verso est. Quindi non poteva essere nemmeno una lanterna cinese. Per un certo periodo ognuno ne parlò ma nessuno seppe risolvere il mistero. Un anziano signore disse: “Quando all’inizio si alzò, ci fu un leggero rumore, appena udibile, come di un approssimarsi animato di uomini che si lanciano al di là del Cancello del Sud”.
Di oggetti luminosi discoidali, sferici, ovali, e di svariate altre forme (spesso dovute all’angolo di prospettiva degli osservatori) è piena la casistica ufologica:
In Islanda, nell’ottobre del 2013, una telecamera a circuito chiuso ha ripreso un oggetto volante non identificato che sembra essere una sorta di palla di fuoco, mentre scende lentamente dal cielo atterrando nel bel mezzo della città di Akureyri (Fig.200-4).
Caso 111-Un’aeronave con pilota precipita ad Aurora (04/1897)
Lunedì, 19 Aprile 1897, il Dallas Times Herald usciva con il seguente dispaccio del suo corrispondente da Aurora (Texas-USA), certo S.E.Haydon:
Un Mulino a Vento Demolito (A Windmill Demolishes It.)
Verso le sei antimeridiane di oggi (17 Aprile 1897) alcuni fra i più mattinieri abitanti di Aurora sono rimasti allibiti all’apparizione della misteriosa astronave che da qualche settimana viene regolarmente avvistata nei cieli del Texas. L’ordigno viaggiava in direzione nord ed era più vicino alla superficie terrestre di quanto fosse mai avvenuto in precedenza. Evidentemente una parte della complessa macchina doveva essere in avaria perché non faceva più di dieci-dodici miglia l’ora e perdeva quota gradatamente.
Dopo aver passato in diagonale lo spiazzo dove di solito si tiene la fiera del bestiame, raggiunto il limite nord della città, è precipitata sul mulino a vento del giudice Proctor. Nella terrificante esplosione che è seguita tutto è andato in frantumi. I rottami del veicolo spaziale erano sparsi in un raggio di due o tre ettari. Il mulino a vento del giudice Proctor è andato completamente distrutto, il serbatoio dell’acqua è sparito e nulla resta del bvel giardino che c’era intorno.
Sembra che a bordo dell’astronave ci fosse un solo essere. Malgrado i suoi resti fossero orrendamente dilaniati, da quanto si è potuto raccogliere è chiaro che non si trattava di un abitante di questo mondo. Mister T.J.Weems, distaccato in questa città, e una vera autorità in fatto di astronomia, ha dichiarato che per conto suo si tratta di un abitante di Marte. Alcuni documenti rinvenuti sul luogo della sciagura, probabilmente di quanto resta del giornale di bordo, sono pieni di geroglifici indecifrabili. L’astronave, come s’è detto, è andata totalmente distrutta ed è impossibile formulare una qualsiasi teoria sulla sua costruzione o sul segreto della sua forza motrice.
Certamente era costruita con metallo sconosciuto, una specie di lega di alluminio ed argento, e si presume dovesse pesare diverse tonnellate. Oggi la città è piena di curiosi giunti da ogni parte per vedere il luogo del disastro. I resti del pilota saranno seppelliti a mezzogiorno nel cimitero di Aurora. Firmato S.E.Haydon
- Fonti: Dallas Times Herald del 19 Aprile 1897 – L’Europeo (settim.) n°30 (1431) del 26 Luglio 1973 Pag. 52 a 57 Titolo articolo: L’Astronave Caduta nel Texas, a firma di Duilio Pallottelli
- Similitudini tra il caso di Aurora del 1897 e UFO-crash moderni:
Caso 121-Una croce luminosa su un sobborgo di Atene (1925)
Nella ricorrenza della festa dell’Esaltazione della Croce -secondo il tradizionale calendario ortodosso- cioè il 14 settembre dell’anno 1925, un corpo luminoso a forma di Croce è apparso nel cielo di un sobborgo di Atene.
Il 14 settembre (1925) secondo il calendario della Chiesa ortodossa, alla vigilia della festa dell’Esaltazione della Onorata e vivificante Croce del Salvatore, la veglia tutta la notte era servita presso la Chiesa di San Giovanni Teologo, che allora era in campo aperto ad una certa distanza al di fuori di Atene. Secondo un’antica tradizione, questo posto era di solito usato dai due giovani studenti di Cappadocia, San Basilio Magno e San Gregorio il Teologo, per le loro preghiere.
Alle nove di sera, più di duemila dei veri fedeli ortodossi erano riuniti dentro e intorno alla chiesa per il servizio, dal momento che molto poche chiese ortodosse veri erano state lasciate aperte dalle autorità civili. Tale un grande raduno di persone non poteva passare inosservata da parte delle autorità. Intorno 23:00 le autorità spediti un battaglione di polizia alla chiesa “per prevenire eventuali disordini che potrebbero derivare da un tale incontro.” L’incontro è stato troppo grande per la polizia a prendere ogni azione diretta o per arrestare il prete in quel momento e così hanno aderito folla di fedeli nel cortile già oltre che scorre della chiesa.
Quindi, a prescindere i veri motivi della loro presenza, contro la propria volontà, ma secondo la volontà che supera ogni potere umano, sono diventati partecipanti l’esperienza miracolosa della folla di fedeli.
Alle 11:30, cominciò ad apparire nei cieli sopra la chiesa, in direzione nord-est, una croce raggiante di luce. La luce illumina non solo la chiesa ed i fedeli, ma, nei suoi raggi, le stelle del cielo limpido e senza nuvole è diventato debole e la chiesa-cantiere è stata riempita con una luce quasi tangibile.
La forma della croce stessa era una luce particolarmente densa e potrebbe essere chiaramente vista come una croce bizantina con una traversa verso il fondo. Questo miracolo celeste è durato una mezz’ora, fino a mezzanotte, e poi la Croce cominciò lentamente a salire verticalmente, come la croce nelle mani del sacerdote fa nella cerimonia di in chiesa l’elevazione della Croce. Venuta verso l’alto, la Croce ha cominciato gradualmente a svanire.
- Similitudini tra il fenomeno “miracoloso” di Atene del 1925 ed eventi UFO moderni:
Caso 124-Un oggetto luminoso o razzo fantasma su Torino e Firenze (1946)
22 settembre 1946 – L’Illustrazione d’Italia, supplemento alla Gazzetta d’Italia, nel suo numero del 6 ottobre 1946 (Anno 2°, N°40), dedicò la copertina ad uno strano oggetto luminoso transitato su Firenze. Siamo nell’anno della famosa ondata di “razzi fantasma” che coinvolse per lo più la Svezia e la Norvegia, ma diverse segnalazioni si ebbero anche negli USA e alcune in Europa; il caso del “bolide” su Firenze è uno di questi.
Testo della copertina:
“Meteore o Razzi?” – Giorni sone, all’alba, è apparso anche nel cielo di Firenze uno dei misteriosi bolidi che hanno originato tante congetture sulle loro strana natura. (Leggere le notizie a pag.2) – Disegno di Mario d’Antona.
Firenze, 22 settembre 1946, ore 03:00 – Un bolide luminoso ha attraversato Firenze, perdendosi, con rapidità fulminea, in direzione di Roma. Pare che ad un tratto il bolide abbia deviato da nord-ovest verso sud. L’osservatorio Ximeniano(1) ha detto che non è stato possibile accertare di cosa si trattasse esattamente.
- Fonte: La Nazione del Popolo – del 22 settembre 1946 e del 24 settembre 1946
Caso 126-Due dischi multicolore nel cielo di Bologna (1947)
– Dischi Volanti
Riferiamo quanto ci narra la Signora Camilla Laviosa ved. Barbieri, abitante a Bologna in Piazza Roosvelt n.1, la quale, trovandosi a Villa Laviosa di Campore (due Km. Ad oriente di Salsomaggiore) vide, insieme con la Signora Rose Marie Barbieri Michesk, in una sera imprecisata fra il 15 ed il 17 agosto ultimo scorso un fenomeno luminoso, che si proiettò sulla sfera celeste.
L’oggetto di cui parliamo apparve alle 21h e 50m., di forma rotonda e grande due o tre volte il disco della Luna piena; esso filava lentamente (tutto lo spettacolo è durato parecchi secondi) da NW a SE (da Salsomaggiore verso Parma), essendo il bordo di colore verdemare e l’interno rosso salvo il centro nettamente di colore bianco, e la luce viva ricordava quella dei fuochi di bengala, ma non capace di produrre ombra.
Lasciò una scia biancastra corta dalla parte del bordo seguente; un secondo disco era affiancato al primo, dalla medesima grandezza. Cielo sereno e nessun rumore. I due dischi serbarono durante tutta la loro apparizione la forma circolare.
Sebbene non si tratti di un fenomeno astronomico saremmo tuttavia grati ad altri osservatori se vorranno darcene qualche ragguaglio più preciso.
- Fonti: Rivista di astronomia Coleum -Vol.XV-Anno 1947-Notiz.Pag.15 -UFO in Italia – di Boncompagni, Conti, Lamperi, Ricci, Sani –Corrado Tedeschi Ed.(1974) –Pag.85-86
- Altri casi di UFO moderni aventi similitudini con fenomeni “miracolosi” e/o simboli della religione cristiana:
Conclusioni:
A questo punto, le conclusioni di questo nostro breve escursus tra le cronache “ufologiche” del passato è scontato quanto ovvio: il moderno fenomeno UFO, inteso questo come quella piccola parte di casi di inequivocabile matrice allogena, non è nato negli anni ’40 del secolo scorso, ma ha origini estremamente più antiche, quasi certamente prediluviane e protostoriche.
L’ossessiva quanto pervicace negazione da parte dell’establishment politico, scientifico e religioso delle innumerevoli prove archeologiche, antropologiche, scientifiche e storico-letterarie a sostegno di tale tesi, finora rinvenute in tutto il mondo, deriva essenzialmente dai seguenti due dati di fatto:
- Primo, dall’affermazione del pensiero antropocentrico, uscito si dalla “porta” grazie a Copernico ma fatto rientrare subito dalla “finestra”, prima grazie alle religioni (in particolare quelle monoteiste) e poi, qualche tempo dopo, grazie alla teoria (perché solo di una teoria peraltro piena di buchi si tratta) antropologica di Darwin.
- Secondo, dalla “necessità” –ovviamente secondo i rappresentanti del vigente sistema di potere economico-finanziario, militar-industriale, politico-sociale e –dulcis in fundo- religioso internazionale, di “giustificare la necessità della propria esistenza e perpetuazione nel tempo” a tutti i costi, con mezzi leciti ma per lo più subdoli e criminali, per continuare a tenere “sotto controllo ed incatenati al giogo dello sfruttamento e delle necessità quotidiane” le rispettive società ed i popoli, ossia la quasi totalità dell’Umanità di questo pianeta.
Per quanto mi riguarda, voglio precisare che non appoggio la tesi “creazionista” ne sono adepto di alcuna religione, ma mi ritengo solo un semplice “analista storico, un Libero Pensatore-Umanista, un certamente indegno ma volenteroso apprendista del pensiero illuminista di uomini come Giordano Bruno e tanti altri come lui”.
Ad Maiora Semper, Umberto Telarico
Umberto Telarico
UFO del passato
Immagini e testimonianze
di oltre 3000 anni di contatti
Umberto Telarico, programmatore elettronico nato a Napoli nel 1952, a seguito di un avvistamento avvenuto nel 1967, si interessa alla questione ufologica entrando in seguito a far parte del C.U.N. – Centro Ufologico Nazionale – anche in qualità di relatore.
Inoltre ha approfondito lo studio di varie discipline scientifiche ed umanistiche quali la fisica, la chimica, l’astronomia, l’esobiologia, l’antropologia, l’etologia (sia animale che umana), la psicologia, l’ecologia, determinate branche della medicina (come la biologia e la neurofisiologia umana), e la storia delle religioni.
Dal 1992 ha pubblicato diversi libri, in particolare sull’indagine del fenomeno “oggetti volanti non identificati” e realizzato diverse monografie tecnico-analitiche.
Ha partecipato a diverse trasmissioni radio-televisive RAI e Mediaset, tra cui “Maurizio Costanzo Show” e “Mistero”.