XP

Il Giornale Online

Un lettore del forum di www.chemtrailcentral.com ha inserito una riflessione con cui ha collegato l’imperatore Costantino al magnate dell’informatica, Bill Gates. In effetti, la relazione tra i due può sembrare il risultato di un volo pindarico, ma, poiché sono sempre stato affascinato dalle coincidenze e dai sincronismi, mi è parso non inopportuno dedicare qualche rigo a questa “scoperta”.

di Zret

È noto che Costantino (Naisso 285 circa; Nicomedia 337 d.C.) sconfisse il suo rivale Massenzio a Saxa Rubra, presso il ponte Milvio nel 312. Secondo la tradizione, egli, prima dello scontro decisivo, ebbe una visione che lo convinse ad apporre sui labari delle legioni il monogramma cristologico (XP, ossia Chi Rho, le iniziali in greco di Christòs). Stando agli storici cristiani, il segno in questione era una croce, ma è probabile che, nella versione originale della leggenda, fosse un cerchio raggiato, simbolo del Sol invictus, il Sole invitto.

L’apologista Lattanzio ed il vescovo Eusebio di Cesarea, definito dagli storici “Il gran bugiardo”, ricordano anche che Costantino, oltre a vedere in sogno una croce, udì una voce pronunciare la frase: En touto, nika, reso in latino con In hoc signo vinces, ossia In questo segno vincerai. Eusebio specifica che il simbolo apparve a Costantino impresso sul sole. Secondo la versione cristiana della leggenda, Costantino, sapendo che nelle sue legioni erano numerosi i cristiani, decise di seguire il presagio e volle che si istoriasse sulle insegne il monogramma di Cristo. I soldati, animati, sconfissero l'avversario.

Gli studiosi ritengono che la leggenda sia un esempio di compenetrazione tra mito cristiano e mito pagano: Cristo assume progressivamente le caratteristiche del dio-sole Helios, Sol Invictus. La tradizione ha un addentellato storico giacché, nell’età tardo antica, nell'esercito romano era particolarmente diffuso il culto del dio orientale Mithra, accostato al Sol Invictus. I suoi adepti istoriavano sullo scudo il suo simbolo formato da una croce sovrapposta ad una X, con al centro un cerchio. Era un segno molto simile al monogramma cristologico.

Il ricercatore Vinci opina che il simbolo potrebbe essere collegato ad una tradizione celtica, poiché Costantino nel 306 d. C. si era recato in Britannia, ad Eboracum, l’attuale York, per raggiungere l’imperatore Costanzo, ormai attempato e cagionevole. Qui, alla morte di Costanzo, principe ariano, Costantino fu acclamato imperatore dalle truppe. In Britannia, il figlio di Sant’Elena, ex locandiera ed ex tenutaria di un postribolo, avrebbe assorbito la cultura celtica che conosce come emblema distintivo la croce dai bracci di uguale lunghezza ed attraversati da un cerchio.

È probabile che la versione cristiana dell’episodio sia una vernice su un evento dal valore tutto pagano: Costantino si convertì al Cristianesimo ariano solo in articulo mortis e continuò a fregiarsi per tutta la vita del titolo di Pontifex maximus, ossia di massima autorità religiosa pagana. Dedicò Bisanzio, dopo che fu trasformata in capitale, alla dea pagana Fortuna.

A sostegno di ciò deve essere ricordato che tra i soldati raffigurati sull'Arco di Costantino, eretto appena tre anni dopo la battaglia, il labarum con il simbolo del “Chi rho” non compare mai. L’epigrafe del monumento attribuisce la vittoria a “grandezza della mente ed impulso della divinità”. Quale divinità non viene specificato, tuttavia proprio il Sol appare sulla monetazione ufficiale di Costantino, con l'iscrizione Soli invicto comiti , “Al compagno Sole invitto”, definendo quindi il dio come un “compagno” dell'imperatore.

La storiografia ufficiale considera Costantino l’imperatore con cui ebbero fine le persecuzioni contro i cristiani. Ciò non è vero: nel 313 Costantino e Licinio non promulgarono a Milano un editto, ma emanarono una circolare applicativa per ratificare l’editto pubblicato a Serdica dal Cesare Galerio. Tale provvedimento aveva stabilito la liceità dei culti monoteisti e quindi anche del Cristianesimo. Inoltre Costantino, che vide nella religione un instrumentum regni, mentre fu favorevole, per ragioni politiche a niceni ed ariani, fu, invece, un feroce persecutore dei donatisti, ossia di quei cristiani “fondamentalisti” che rifiutavano qualsiasi collaborazione o compromesso con il potere. Altro che pace della chiesa!

Costantino fu uomo scaltro e spregiudicato volto a consolidare il suo dominio con ogni mezzo, lecito e specialmente illecito. La Chiesa cristiana (o meglio la setta nicena) assurse ad un prestigio ed ad un potere enormi, grazie alla scellerata alleanza con una figura cinica, crudele (Costantino uccise sia il figlio Crispo sia la moglie) e pragmatica. I Niceni vendettero la loro anima in cambio dell’egemonia sulle altre comunità cristiane (Gnostici delle varie correnti, Ariani, Ebioniti etc.), via via sempre più emarginate e, in seguito, perseguitate. Abiurando quei pochi principi in cui forse qualche esponente del clero ancora credeva, la Chiesa nicena diventò uno stato dentro lo stato: ai vescovi furono affidate cariche nell’ambito dell’amministrazione civile. Al potere si associò il denaro che corruppe una chiesa già impura, poiché fondata su “pie frodi”, su censure, su oscure trame, su lotte anche cruente per la supremazia.

Il XP (Chi Rho) di Costantino è il simbolo di un mostruoso accordo tra paganesimo e cristianesimo, di un matrimonio tra la Terra e l’Inferno. Come ogni simbolo, evoca più di quanto significhi. Poco importa, infatti, il suo valore traducibile in un concetto, dal momento che è la forma, il significante a fissarsi nell’immaginario collettivo. Il XP è quasi lo stigma di una cospirazione incentrata su un connubio tra controllo politico e controllo delle coscienze. Con Costantino e soprattutto con alcuni suoi successori, il Cristianesimo diventò la pietra tombale della libertà di pensiero. Fu Teodosio a sancire la fine del mondo classico ed ellenistico che, per sopravvivere, dovette o diventare dottrina segreta od infiltrarsi, anche mutando geneticamente, nella cultura ufficiale.

A distanza di circa 17 secoli, la Microsoft commercializza Windows XP, un sistema operativo basato su architettura Windows NT. Rilasciato il 25 ottobre 2001, è stato soppiantato il 30 gennaio 2007 dal famigerato Windows Vista. La sigla XP nel nome deriva dalla parola eXPerience. Finora è stato il sistema operativo Windows più longevo.

Formalmente XP (Chi Rho) ed XP (ics pi) sono identici. L’informatica, che è il suggello di un sistema basato sul controllo, sulla possibilità di tracciare persone ridotte a numeri, conclude la parabola della “civiltà” occidentale, ormai avviata all’annientamento dell’identità e della cultura, di cui il fatale incominciamento, nel tardo antico, fu la creazione del Cristianesimo ufficiale con Costantino. È tutto sotto il segno, anzi marchio della croce: la X è una croce e forse non è un caso se, come sostiene il lettore di cui sopra, la sinarchia impegnata nell’infame operazione “scie chimiche”, attraverso gli aerei, traccia nel cielo delle decussi, croci di Sant’Andrea simili a giganteschi marchi di morte. È ovvio che queste croci, come ricorda Scott Stevens, servono all’individuazione delle aree da irrorare tramite il sistema satellitare, ma resta il dubbio che siano anche le icone di una razza degenerata abituata ad usare un simbolismo bolso e prevedibile: il numeri 11 e 9, la croce, la stella, il pentagono capovolto.

Tra i vari simboli, la croce è associata al volto cristiano-diabolico della sinarchia: uno strumento per il supplizio capitale fu elevato ad emblema della salvezza. Osserva la teologa tedesca Ranke-Heinemann che l’adorazione della croce in quanto tale è assurda: se Cristo fosse stato ucciso con un’iniezione di veleno, nei tribunali, nelle scuole, negli edifici pubblici oltre che nelle chiese, dovrebbe far bella mostra di sé una… siringa.

Il Cristianesimo ufficiale dell’età costantiniana, “evoluto” poi nella funesta e sanguinaria struttura di potere che conosciamo come Chiesa cattolica apostolica romana è un imbroglio, un dannoso e fatale imbroglio.