Gli infiniti spazi della Mente

Fulvia5-400x280Spunti e stimoli nella ricerca di un’integrazione tra la Fisica Classica e la Fisica Moderna, tra onde e particelle, entanglement, mente universale ed esperimenti di eccezionale valore, come quello di precognizione “a sedia vuota” di Eder Lorenzi. Nel panorama dei Congressi che attengono direttamente o indirettamente il paranormale, si distingue da molti anni il Congresso di San Marino, ospitato dal Teatro Titano, giunto alla 19° edizione con l’organizzazione di Fulvia Cariglia (a destra). Il tema di quest’anno era Gli infiniti spazi della Mente e ha visto l’alternarsi di relatori a cavallo tra Scienza e Spiritualità, con un focus prevalente sulla coscienza, quasi in una sincronicità di approcci che pur diversi appaiono comuni.

Le relazioni più interessanti: le funzioni del sonno

Affrontando il tema del sonno, Antonio Giuditta (a sinistra) ha presentato l’ipotesi di un’attività di pulizia delle memorie insignificanti durante il sonno non vedente e di un’attività di rinforzo delle memorie importanti durante la fase REM. Il focus del suo intervento è stato il sonno, visto nelle tre dimensione, Sonno REM (rapid eye movement), cioè la fase del sonno in cui si colgono rapidi movimenti oculari, a significare un’intensa attività cerebrale, riferita alla rielaborazione di materiale mnestico importante; sonno non vedente quando non sussistono attività cerebrali evidenti; sonno con sogni in cui si assiste ad un’attività cerebrale simile alla veglia. Nel sonno non vedente l’attività cerebrale sarebbe indirizzata, secondo Giuditta, a eliminare le memorie in eccesso, vale a dire quelle informazioni che devono essere scartate per lasciare spazio a quelle più importanti.

menteQualora le verifiche sperimentali dovessero dare credito a tale ipotesi, avremmo indicazioni più accurate su come funziona il cervello, su come memorizza e sui meccanismi di selezione della memoria. Stefano Siccardi ha tracciato poi in modo chiaro e completo gli studi della Fisica Moderna sulla coscienza, delineando margini di crescita nella conoscenza delle modalità che supportano o potrebbero spiegare le qualità paranormali, dando consistenza alle tante prove raccolte dalla Parapsicologia. In sostanza si può tracciare un parallelo tra la Meccanica Quantistica e i fenomeni mentali, come abbiamo fatto più volte su queste pagine, per descrivere modalità di percezione che sembrano sfuggire alle leggi fisiche accertate.

La coscienza sopravvive alla morte?
Rosanna Cerbo ha descritto approcci scientifici che nobilitano l’evento morte, individuando e descrivendo modi per alleviare dolore e sofferenze, che hanno raccolto una grande approvazione da parte del pubblico. L’innovazione è costituita dalla ristrutturazione dei concetti di dolore e sofferenza con un orientamento alla limitazione del primo e all’accettazione consapevole della seconda, individuando modi per attenuarla.

Il mistero della coscienza nella NDE è stato approfondito da Mario Zampardi, ricollegandosi a quanto riferito da Siccardi sulla Meccanica Quantistica e sottolineando come questa arrivi a dare spiegazioni plausibili di fenomeni documentati di “uscita dal corpo” e di “non località della coscienza” che aprono orizzonti nuovi nella comprensione di questi fenomeni sempre meglio conosciuti e comunque più diffusi di quanto di norma si pensi. I temi dell’OOBE (Out of the Body Experience o Esperienze fuori del corpo) e NDE (Near Death Experience, esperienze di premorte) popolano ormai tutti i Congressi, in quanto le ricerche scientifiche consentono di individuare l’attività cerebrale o la sua assenza in presenza di questi eventi, ormai acclarati non soltanto dalla pubblica opinione, bensì anche da moli laboratori scientifici. Personalmente mi sono allacciato a questo filone, inconsapevolmente, presentando studi e ricerche che dalla Meccanica Quantistica e dalle Neuroscienze, sembrano portare a concezioni diverse dai paradigmi materialisti e riduzionisti.

In particolare, come riferito in precedenti articoli ho sostenuto la possibilità di una mente universale e di una globale interconnessione tra le coscienze o meglio di un’autocoscienza che talvolta si riconnette ad una mente universale, trovando suffragio nei tanti fenomeni della Parapsicologia.

Dalla teoria alla pratica, Enrico Facco ha spiegato il funzionamento di tecniche come Meditazione e Ipnosi per accedere a quegli stati di coscienza che tutti i relatori precedenti avevano indicato come tipici di realtà anomale o paranormali. Come se ci fosse un filo conduttore il suo intervento si allacciava perfettamente al mio, evocando le strade che conducono ad aprire quel “frammento di tempo” come lo chiamava Margenau, che connette appunto alla Mente cosmica.

La prova di precognizione a sedia vuota

Nella prima giornata il Congresso è stato integrato da due esperimenti che hanno coinvolto il pubblico sia sulle metodologie usate che sul risultato ottenuto. Il clou è stato realizzato grazie alla grande disponibilità di Eder Lorenzi, che si è prestato ad effettuare il classico esperimento di “Precognizione a sedia vuota”, anche se non lo eseguiva ormai da anni. Arrivati a San Marino prima che il Teatro chiudesse, abbiamo deciso di scegliere casualmente una poltrona. Eder si è seduto e ha indicato le caratteristiche della persona che il giorno dopo alle 16 si sarebbe seduta casualmente su quella poltrona.

L’esperimento funziona così :
1) Si sceglie in modo casuale una sedia o poltrona.
2) Si definisce un tempo preciso nel futuro.
3) Si chiede al sensitivo di indicare le sue percezioni su chi si siederà su quella poltrona in quel dato orario.
4) Si controlla che il sensitivo non possa trasmettere messaggi ad alcuno (nel caso specifico il pubblico è incontrollato, sia perché arriva alla spicciolata, sia perché Eder al di là di qualche relatore non conosce nessuno in zona).
5) All’ora indicata si leggono le indicazioni del sensitivo e si controlla se corrispondono alla persona eventualmente seduta su quella poltrona.
6) Tecnicamente occorrerebbe anche un controllo su tutti i presenti per stabilire l’indice di correlazione tra le indicazioni del sensitivo e la persona bersaglio rispetto ad ogni altro presente in sala (nel caso specifico risultava difficile organizzare 100/200 copie delle descrizioni e farle valutare ad ognuno dei presenti, per cui abbiamo optato sulla sola verifica con la persona bersaglio, il che significa che si può parlare di prova in condizioni rigorose, non di un esperimento scientifico in senso stretto).

Giorgio Cozzi, a sinistra, esulta per i risultati di Eder Lorenzi, accanto a lui, insieme a Fulvia Cariglia.
Giorgio Cozzi, a sinistra, esulta per i risultati di Eder Lorenzi, accanto a lui, insieme a Fulvia Cariglia.

Personalmente, come sperimentatore, ero agitato perché pensavo al rischio che la descrizione di Eder potesse essere riferita non a una ipotetica persona che alle 16 fosse seduta su quella poltrona, bensì a una persona che nel corso della giornata fosse seduta lì. Sapendo poi, storicamente, che nel paranormale bisogna avere occhi e intuizioni, ho deciso, arbitrariamente, di presidiare la poltrona bersaglio, per rilevare nel corso della giornata chi e quando si sarebbe seduto lì. Alle 9.45 la poltrona era vuota, poi è arrivato Marco Mori, Consigliere AISM e si è seduto proprio su quella poltrona, ma dopo un attimo (forse rispondendo a un ordine mentale che gli avevo inviato) si è spostato, lasciandola libera.

Alle 10.10, mentre in sala c’erano circa 70 persone, poi diventate 100 e poi aumentate ancora, sono entrate una giovane e una signora di mezza età, che si sono fermate all’altezza della fila e si sono andate a sedere, una sulla poltrona bersaglio e l’altra vicino. Ho subito avuto la percezione che la persona seduta sulla poltrona bersaglio fosse quella descritta da Eder e così le ho chiesto, con testimone Marco Mori, di poterle fare alcune domande più tardi, durante l’intervallo, quando ho potuto constatare che la descrizione corrispondeva in larga misura.

Ancora Giorgio Cozzi, durante la sua relazione.
Ancora Giorgio Cozzi, durante la sua relazione.

Ho continuato a monitorare la poltrona bersaglio e dopo il break un’altra persona si è seduta su quella poltrona: ho fatto il controllo anche su di lei, negativo in larga misura. Al pomeriggio dovevo fare la mia relazione, tuttavia ho monitorato la poltrona bersaglio e ho rilevato che il nostro Federico Ferraris, ignaro dell’esperimento, sebbene presente al rilievo del mattino, si era andato a sedere proprio lì. Confesso che ho provato un po’ di rabbia: entrambi i nostri Consiglieri AISM (Federico è anche Vice Presidente) sono andati a sedersi sulla poltrona bersaglio (non conoscendola), ma anche in questo caso a un mio comando mentale (forse!), Federico si è alzato e si è spostato. E la poltrona è rimasta vuota fino alle 16, ora del controllo ufficiale, pianificato.

Dunque, secondo le attese l’esperimento è fallito, perché la descrizione di una persona seduta alle 16.00 sulla poltrona bersaglio non poteva corrispondere a un vuoto. A questo punto ho chiamato le due persone che sono rimaste per un po’ di tempo (almeno 40’ la prima e 1 ora e rotti la seconda) sedute sulla poltrona bersaglio e ho fatto un controllo ufficiale, notevolmente più significativo per la prima, ampiamente corrispondente alla descrizione. Da qui non solo il successo della precognizione (seppur spostata nel tempo), bensì anche la differente correlazione fra le due persone in oggetto e la descrizione di Eder.

Ecco la verifica dei dati
1) Donna: entrambe.
2) Con qualcosa di beige/nocciola: sì la prim,a no la seconda (d’ora in poi A e R).
3) Circa 40 anni: A 58 (non li dimostra assolutamente), R 55 (idem).
4) A fianco probabile altra donna: no R, sì A (un’amica venuta con lei).
5) Mi è arrivata una parola, SOFI: A forse Sofia, a R non risulta nessun collegamento, per A molto significativo (intanto è laureata in Filosofia, poi nella sua classe ha una bambina di nome Sofia, proprio davanti a lei, su cui lei si è appoggiata per aiutare un altro bambino difficile).
6) Preoccupata per un bambino a casa solo: R no, A preoccupata per genitori soli a casa, che gestisce come figli.
7) Attraversa un periodo burrascoso: A sì, sì, R adesso no, nel passato sì.
8) Per questo un’amica le ha consigliato di venire al Congresso in quanto ricco di energie positive: R no, venuta perché affezionata a questa manifestazione; per A è il contrario, è lei che ha consigliato all’amica, seduta vicino, di venire al Congresso.
9) L’amica ha avuto esperienze in Convegni di tal genere: R no; A è lei che ha esperienze di Convegni così e ha appunto consigliato l’amica.
10) Recentemente si è scottata una mano: R no, A sì.
11) Forse perché sotto pressione, ansiosa, distratta: A sì, R no.
12) Capogiri, disturbi alla testa, forse sbalzi di pressione: Sì per entrambe.
13) Ama i gatti (o ne è allergica), comunque hanno un significato per lei: R non ha animali in casa e non ha una passione particolare; A sì, ama i gatti e sono significativi per lei.
14) Apprensiva e paurosa per la madre: R non ora (quando c’era sì); A sì.
15) Non ama le sorprese, le dà fastidio quando qualcuno le arriva alle spalle: R no, A sì, fortemente.
16) Una volta preoccupata per caduta di capelli: no x entrambe.

Come si può notare c’è qualche coincidenza fra le due persone, ma i dati più salienti e personalizzati si discostano, rendendo R poco significativa come corrispondenza alla descrizione, mentre A risulta veramente descritta in modo quasi totalmente fedele. La prova, pur non essendo un esperimento scientifico per mancanza di controllo su tutte le persone presenti, è sicuramente valida e dimostra le capacità di Eder di proiettare la propria mente nel futuro (o di ricevere informazioni dal futuro). Eder ha poi dichiarato che non ha pensato al tempo, bensì alla persona che si sarebbe seduta su quella poltrona, aprendosi a immagini che provenivano dall’inconscio o chissà da quale dimensione. La conclusione è che con questo livello di sensitività meriterebbe di effettuare un esperimento metodologicamente completo in un ambiente dov’è certo che una e solo una persona andrà a sedersi, casualmente, sulla poltrona bersaglio.

Altri esperimenti: la Psicometria
Nel prosieguo si sono svolti alcuni esperimenti di Psicometria sollevando interesse nel pubblico presente e la sensazione verificata di elevate capacità psicometriche di Eder. Tra le prove, tutte significative, spicca l’ammissione di una persona “Tutto esatto al 100%, sono proprio io!”, oppure la descrizione di una bella ragazza che sta vivendo un felicissimo momento d’amore, che si è pienamente riconosciuta nelle descrizioni e che il pubblico ha trovato davvero evidenti. Ciò solo per dire che il Congresso è stato allietato da prove interessanti dell’ESP a complemento delle belle relazioni svolte.

380-371x400Ha anche fatto un intervento pregevole Massimo Biondi (foto a destra) con una ricerca sulle correlazioni tra eventi mortali e accadimenti anomali a distanza nei parenti del morente, che sembra indicare come qualcosa scatti tra persone in rapporto tra loro quando una muore (entanglement?). Questo è un tema su cui i nostri lettori potrebbero scriverci le loro esperienze vissute:quanti di voi hanno avvertito la morte di un loro “caro” attraverso segnali mentali o fisici o strane coincidenze? La parte finale del Convegno ha presentato antiche modalità di manifestazione di aiuto spirituale (i secrets presentati da Giuseppe Scarso) e la cura della morte nelle società contadine con un bel filmato presentato da Gilberto Camilla. A proposito di coscienza, il pubblico ha riversato domande sui Relatori dato l’interesse che il tema suscita ai giorni nostri e su cui interverremo ancora nei prossimi numeri di Karmanews.

Giorgio Cozzi

9 dicembre 2015

karmanews.it