Los Roques: tragedia e mistero

Il Giornale Online

Due articoli di Antonio Angeli, giornalista de “Il Tempo” di Roma, da sempre interessato al fenomeno UFO, mettono in relazione la recente sparizione dell'aereo venezuelano con a bordo otto passeggeri italiani, con gli inesplicabili fenomeni del Triangolo Maledetto.

Il mistero del Triangolo delle Bermude
L'incidente all'aereo bimotore, a largo della costa venezuelana, nel Mare dei Caraibi, si è verificato nella zona del Triangolo delle Bermuda. La storia di questo ampio tratto di mare inizia molti ani fa, nell'800.

di Antonio Angeli
E' da allora che si parla di un'area “maledetta”, nel nord Atlantico, dove prima le navi e poi gli aerei sparirebbero, senza lasciare traccia.
L'arcipelago Los Roques è un po' a sud rispetto a questa zona, ma le circostanze della scomparsa ricordano altri incidenti. Il pilota dell'aereo disperso tre giorni fa ha lanciato un sos, affermando che i motori erano spenti. Poi più nulla. I soccorsi, subito attivati, non hanno avvistato oggetti galleggianti. Assolutamente nulla.

Torna alla mente l'incidente che rese famoso il Triangolo delle Bermuda, sessantadue anni fa. Era il il 5 dicembre 1945: in volo nella zona c'era una pattuglia di cacciabombardieri della Marina statunitense: cinque aerei con a bordo gente “tosta”, militari. Il comandante lanciò un allarme che lasciò tutti sbigottiti: “Non sappiamo più dov'è l'ovest. E' tutto così strano. L'oceano non è più come dovrebbe essere”. Poi il silenzio. In zona fu inviato subito un idrovolante con tredici persone esperte in missioni di salvataggio. Scomparve anche quello. Successive ricerche, con decine di navi, non trovarono nulla, nemmeno un giubbotto di salvataggio che galleggiava sul pelo dell'acqua.

Negli anni centinaia di mezzi sono spariti tra le Bermuda, il Golfo del Messico e Puerto Rico. La prima nave che si perse fu il veliero francese “Rosalie”. Le cronache raccontano che venne ritrovato alla deriva parecchi giorni dopo quello che si riteneva un naufragio. L'imbarcazione non aveva danni e il carico era in ordine. Ma la nave era deserta, degli uomini a bordo nessuna traccia.
Autorevoli scienziati affermano che in quella zona incrociano tantissime rotte e che è normale che lì si verifichino più incidenti. Ma la leggenda resiste.

Antonio Angeli
07/01/2008

VENEZUELA
I turisti italiani: spariti nel nulla a Los Roques
L'aereo scomparso tre giorni fa con 14 persone a bordo, delle quali 8 italiani, sembra non aver lasciato alcuna traccia.

Le ricerche adesso si rivolgono sempre più verso il fondo marino, per cercare di trovare il relitto e ricuperare i corpi delle vittime. Il gen. Antonio Rivero, direttore della Protezione civile venezuelana e comandante delle operazioni di soccorso, lo ha ripetuto: “Se ci fosse qualcosa o qualcuno in acqua, con due giorni di ricerche incrociate che abbiamo effettuato tra aerei, elicotteri e unità navali, l'avremmo trovato”.

Rivero sabato ha allargato il raggio delle ricerche, poi ieri le ha spostate per seguire correnti marine e direzione del vento, ma anche così sulla superficie del mare non si è trovato nulla. E ora le ricerche si spostano verso il fondo marino, perchè ormai tutti sono convinti che l'aereo è affondato, portando con sé le 14 persone a bordo. Rivero ha quindi chiesto l'intervento della nave oceanografica venezuelana, in grado di scandagliare i profondissimi fondali della fossa marina attorno all'atollo de Los Roques, e ha chiesto l'aiuto delle autorità delle Antille Olandesi per ottenere un aereo di pattugliamento antisub.

E' una corsa contro il tempo anche adesso che quasi sicuramente non c'è più nessuno da salvare, per ricuperare almeno i corpi. Dal momento che non è stato trovato neanche un piccolo pezzo del bimotore, può essere che l'aereo sia ammarato e che gli occupanti non siano riusciti ad uscire prima che affondasse, e sono morti affogati. Tra le ipotesi sulle cause dell'incidente, oltre alla rottura dei motori, la probabilità che sia mancato il carburante, magari per la chiusura errata del serbatoio, o che lo stesso carburante fosse adulterato. La ragione vera la sapremo solo se si riuscirà a ritrovare il Let-410.

Intanto i parenti dei dispersi (i romani Stefano Fragione, di 33 anni e la moglie, Fabiola Napoli, di 32, la famiglia di Ponzano Veneto – Paolo Durante, la moglie Bruna Guerrieri e le due figlie, Sofia di 6 anni ed Emma di 8 – Annalisa Montanari di 42 anni e Rita Calanni Rindina, di 46, di Bologna) non smettono di sperare. E ancora ieri hanno chiesto che le ricerche continuino. Nelle stesse ore in cui si veniva a sapere che un altro gruppo di turisti aveva rischiato una nuova tragedia: il velivolo sul quale viaggiavano nella stessa zona ha effettuato un atterraggio d'emergenza per la rottura di un motore.

Fonte:dnamagazine.it/losroques.html