Pietre che cantano

Pietre che cantano

gargolleIn principio fu il verbo. «Questo suono di luce, che dapprima creò soltanto un mondo puramente acustico e luminoso, costituisce la sostanza primordiale di tutto il creato»: accordo aureo del quale risuona tutto ciò che appare e la pietra ne è materializzazione.

Sono inni al cielo le stele della civiltà megalitica. E quando assumono forma di uomini o animali come a Göbekli Tepe rappresentano l’espressione musicale delle creature viventi, prima come imitazione ed articolazione dei loro versi poi come simbologia e codifica dei suoni.

Seguendo questa geniale intuizione, attraverso l’interpretazione delle testimonianze di remote culture, il musicologo Marius Schnaider nel saggio che reca il nome di questa nota è giunto a stabilire inequivoche equivalenze tra le note musicali ed i “mostri” rappresentati nei capitelli di tre chiostri di monasteri romanici catalani. Ed a decodificare la musica scandita dal ritmo e dall’orientamento delle colonne con il succedersi delle ore. Ad esempio a San Cugat ha ricostruito con esattezza la composizione dell’inno mozarabico Barchinon laeto Cucufate vernans dedicato al santo patrono del monastero.

San Cugat piantaPer noi quelle testimonianze, e chissà quante altre della simbologia medievale e dell’arte rinascimentale ad essa ispirata, sono perdutamente mute.

Né conosciamo o siamo in grado di ascoltare le voci “gorgoglianti” dei doccioni delle chiese gotiche: le Gargolle o Gargoyles. Tali sublimi mostruosità simboliche di pietra scolpita furono concepite per associare alla loro vista il paesaggio sonoro dei Templi.

Durante i temporali, la celeste manifestazione del rombo dei tuoni e l’armonia della musica sacra si combinavano con i suggestivi versi prodotti dallo sgorgar dell’acqua dagli orifizi delle gargolle, alimentati dalle grondaie.

Queste furono progettate per emettere dagli scarichi, come flauti, un concerto di suoni diversi a seconda della loro configurazione e dell’altezza da terra. Vi lascio immaginare quali dovevano essere i suoni prodotti dalle dissacratorie gargolle defecanti. Ebbene di tanto straordinaria ricchezza “multimediale” ante litteram se cercate in rete troverete questo solo video amatoriale che documenta accidentalmente il concerto delle gargolle, relativamente moderne, di Notre Dame di Parigi.

Franco Sarbia
22passi.blogspot.it