Sanità: il caso, crisi fa rinascere Società di mutuo soccorso no profit

Sanità: il caso, crisi fa rinascere Società di mutuo soccorso no profit

mutuo soccorsoRoma, 3 feb (Adnkronos Salute) – Una ‘formula’ di solidarietà sanitaria ripescata dall”800, per garantire agli italiani più colpiti dalla crisi un aiuto a sostenere le spese sanitarie non offerte dallo Stato. Rinasce la Società sanitaria di mutuo soccorso – a 166 anni dalla prima fondazione – per volontà di diverse figure del mondo sanitario, dagli amministrativi a medici e infermieri, che a Torino hanno messo insieme le loro competenze per realizzare un progetto no profit di solidarietà. “La Società non ha fini di lucro, tutto quello che si raccoglie dalle iscrizione dei soci viene loro redistribuito per le esigenze sanitarie di chi ha più bisogno.

E questa è la grande differenza dalle altre forme di integrazione sanitaria”, spiega all’Adnkronos Salute Ugo Riba, medico e vicepresidente e sociofondatore della Società sanitaria di mutuo soccorso (Ssms), nata pochi mesi fa nel capoluogo piemontese e che già raccoglie 1.500 iscritti.

Una realtà che si sta allargando in Piemonte, in Lombardia e in Liguria. “La nostra ambizione non è diventare una grande associazione nazionale, prevediamo di svilupparci in Piemonte. Ci piacerebbe però essere ‘copiati’ da altri, in altre aree del Paese. Le ‘mutue’ sono legate alle realtà territoriali per rispondere ad esigenze specifiche”, dice Riba secondo il quale a distanza di 2 secoli sono molte le analogie con le difficoltà degli italiani di oggi con quelli della metà dell”800, epoca in cui mancava sostegno medico sociale. E oggi, dalla globalizzazione fino allo sviluppo tecnologico, molti cambiamenti hanno reso insostenibile un welfare diventato costoso.

L’adesione alla Società costa 70 euro l’anno (più 1 euro una tantum d’iscrizione) e dà diritto ad una card che sostiene per il 50% del costo le prestazioni sanitarie meno coperte dal Ssn o con più lunghe liste d’attesa pubbliche, dalle visite specialistiche agli esami diagnostici. E non c’è tetto per le prestazioni. La card, infatti, dà diritto a un insieme di prestazioni di tipo medico, diagnostico e sanitario presso strutture convenzionate (4 a Torino, 1 a Cuneo, 2 a Genova e 1 a Milano) con le quali la mutua privata ha ottenuto un tariffario particolarmente agevolato. Sulla base di questo tariffario la Ssms concorre alla spesa per la metà, con prezzi sempre inferiori al ticket. Per l’iscrizione alla Ssms, inoltre, non ci sono limiti di età; l’iscrizione è integrabile con qualunque tipo di polizza assicurativa ed è deducibile dal reddito. “Questo permette al cittadino di abbattere notevolmente le spese sanitarie”, aggiunge Riba. “La nostra iniziativa – continua il medico – è nata per dare risposte ai bisogni che nella sanità, da operatori, osserviamo ogni giorno.

Abbiamo cercato una formula alternativa universale, non legata a nessuna professione o gruppo di appartenenza – per garantire la massima accessibilità alle cure anche a chi ha perso il lavoro, a chi fa lavori atipici o altro. E’ la nostra proposta di antidoto alla povertà sanitaria”, una formula basata sui concetti di condivisione e partecipazione, come nuovo binomio anticrisi. Il concetto di mutuo soccorso ha origini antiche: le prime associazioni in Italia videro la luce intorno alla seconda metà dell’800, proprio in Piemonte, con la finalità di sopperire alle carenze dello Stato sociale e aiutare così i lavoratori a darsi un primo apparato di difesa in occasione di eventi dannosi (incidenti sul lavoro, malattia, perdita del posto di lavoro). La prima società di Mutuo soccorso fu fondata a Pinerolo nel 1848, sostenendo con forza l’idea di un’economia partecipativa come opportunità di una vita migliore.

(Ram/Adnkronos Salute) 03-MAR-14

enpam.it

Crediti immagine: shutterstock.com